L'unione fa la forza.
Nasce l'Associazione
vignaioli Alto Adige
di
Franco Ziliani
In Alto Adige, accanto alle grandi Cantine Produttori dalle centinaia di soci, come Colterenzio, San Michele Appiano, Terlano, Termeno i cui vini ricevono regolarmente i più importanti riconoscimenti da parte della critica a grandi aziende private come Lageder, Tiefenbrunner, Hofstätter, Niedermayr, alle storiche cantine proprietà della Chiesa quali la Cantina Convento Muri-Gries e l'Abbazia di Novacella, stanno acquistando spazio e importanza una rete di vignaioli, produttori di piccoli quantitativi di vini provenienti da vigneti di proprietà, che spesso offrono risultati qualitativi molto importanti. Per "pesare" di più e fare meglio sentire la loro voce, hanno pensato, legati tra loro da comuni sensibilità ed esperienze, di unirsi in una nuova associazione, denominata Freie Weinbauern Südtirol - Vignaioli dell'Alto Adige.
La prima uscita ufficiale, ad inizio settembre, nella splendida cornice della Felsenkeller dell'Istituto Agrario provinciale di Laimburg, è stato un affollato banco d'assaggio dei vini dei 43 aderenti, attivi nelle diverse zone, (Valle Isarco, Val Venosta, Burgaviato, Bassa Atesina, Oltradige, Bolzano e dintorni), cantine che possono contare su superfici vitate minime, da uno a cinque ettari di media, e di conseguenza su produzioni di nicchia, estremamente curate e personali, che si traducono purtroppo in una disponibilità molto ridotta, da poche migliaia a trentamila bottiglie massimo. Piccoli numeri a parte, (uno dei vini migliori era un Sauvignon blanc da 820 esemplari !) la manifestazione ha posto in luce, accanto a validi Merlot, Cabernet Sauvignon, uvaggi bordolesi, Chardonnay Sauvignon, soprattutto svariati eccellenti Pinot bianco, Riesling renano, Lagrein, Sylvaner, Veltliner, Kerner, Müller Thurgau, Gewürztraminer e naturalmente Vernatsch, varietà e vini che rischiano di essere messi in ombra dalla corsa ai soliti vitigni internazionali che ha investito anche l'Alto Adige. Ecco pertanto i nominativi di alcune aziende da tenere particolarmente d'occhio, oggi ed in proiezione futura, per ulteriori positive sorprese e conferme: Ansitz Kränzel (ottimi il Pinot nero e il taglio bordolese Sagittarius), Falkenstein, Castel Juval-Unterortl in Val Venosta, Peter Dipoli (ottimo il suo Sauvignon Voglar), Bruno Gottardi (grande Pinot nero), Haderburg, Baron Widmann, Steinhauserhof in Bassa Atesina, Stroblhof, la Tenuta Manincor, Ignaz Niedrist, Tenuta Walgries, Josephus Mayr, Obermoser, nella fascia da Bolzano a Caldaro, Kuenhof, Röckhof, Köfererhof e Hoandlhof in Valle Isarco.
L'obiettivo principale dell'associazione consiste nel fornire consulenze specifiche ai soci, consigli per migliorare la coltivazione della vigna e la produzione e nell'effettuare azioni promozionali e d'immagine comuni, in occasione di grandi rassegne fieristiche. Stupiscono, pertanto, le forti critiche rivolte all'associazione da alcuni responsabili di cantine sociali. E' facile immaginare il timore di qualche presidente di kellereigenossenschaft che un eventuale successo di queste "boutique winery" su un mercato "di nicchia" possa indurre, con un effetto a catena, altri viticoltori attualmente soci conferitori, a mettersi in proprio e a tentare la via della produzione e commercializzazione di vini con propria etichetta, ma, piaccia o meno, la nascita di una "terza forza" non può che arricchire e vivacizzare ancor più il panorama vitivinicolo regionale e contribuire a diffondere un'immagine più forte dei vini del Süd Tirol.
bubwine@hotmail.com
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