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 Il Sud vuole voltare pagina
 
 Il Mezzogiorno cerca la strada per un definitivo e stabile 
              sviluppo sociale ed economico, ma, per quanti sforzi si siano 
              fatti negli ultimi decenni, il divario con il Nord non è mai stato 
              colmato. Anzi, è cresciuto nel tempo. "L'economia meridionale è 
              una macchina che non riesce ad utilizzare le proprie risorse. I 
              sintomi sono due: una disoccupazione doppia di quella del 
              Centro-Nord, mentre la popolazione meridionale è meno della metà 
              di quella del Centro-Nord; la incapacità di utilizzare il proprio 
              risparmio per finanziare le imprese locali": è quanto sostiene in 
              un documento la Fondazione Ideazione che, proprio a Bari, ha 
              organizzato una due giorni, iniziata ieri, nel corso della quale 
              sarà presentato un documento sulle nuove politiche per un 
              Mezzogiorno segnato ancora da profonde patologie. Queste patologie 
              andrebbero capite e poi aggredite di conseguenza: il Mezzogiorno 
              presenta, insomma, un deficit di diagnosi, prima ancora che di 
              terapie. Gran parte della patologia, questa è la diagnosi della 
              Fondazione Ideazione, deriva dalle modalità con cui è intervenuto, 
              nel corso dei decenni, lo Stato nel Mezzogiorno d'Italia. Erogando 
              sussidi e contributi prima alle imprese e poi anche alle famiglie; 
              trasformando l'economia meridionale in una sacca assistita e 
              dipendente dalla finanza pubblica nazionale.
 
 Oggi nel Mezzogiorno si accusano sia le conseguenze di un divario 
              di benessere, che di un parallelo divario di produttività. Ai 
              quali si somma un divario nell'esistenza di capitale fisso 
              sociale: le infrastrutture di trasporto, energia e 
              telecomunicazioni. Ma anche un divario insostenibile nei beni 
              pubblici essenziali: sicurezza individuale, amministrazione della 
              giustizia, diffusione dell'edcazione scolastica avanzata e della 
              ricerca scientifica. Il convegno è iniziato ieri con le audizioni 
              del vice-ministro Gianfranco Miccichè ("Quello del Mezzogiorno - 
              ha detto - non è un problema di fondi, ma di progetto"), e del 
              governatore di Puglia, Raffaele Fitto ("Il Sud - ha sottolineato - 
              deve fare la sua parte, liberandosi da ogni inclinazione 
              assistenzialista, e poi deve pretendere le risorse occorrenti per 
              vincere definitivamente la sfida dello sviluppo"). Il documento 
              "Un'altra idea del Mezzogiorno" elaborato dall'Osservatorio sarà 
              ufficialmente presentato questa mattina nel corso di una tavola 
              rotonda in programma per le ore 10.30 presso la Sala degli Specchi 
              dell'hotel Palace di Bari.
 
 Al confronto prenderanno parte il presidente della Regione, 
              Raffaele Fitto, il direttore dell'Osservatorio sul Mezzogiorno, 
              prof. Massimo Lo Cicero, il vice-ministro dell'economia Gianfranco 
              Miccichè e il prof. Gianfranco Viesti, del comitato scientifico 
              della rivista Meridiana. Coordinerà il dibattito Domenico Mennitti, 
              presidente della Fondazione Ideazione, il quale già ieri ha 
              sottolineato come il Sud debba sapere cosa chiedere, ad esempio, 
              nel momento in cui il Banco di Napoli entra definitivamente 
              nell'orbita di un istituto del Nord. Mennitti ha indicato 
              nell'obiettivo della costruzione di una banca d'investimenti per 
              il Mezzogiorno una linea da perseguire. Nel pomeriggio di oggi, 
              poi, presso la sede di Bari, in Via Cardassi 36, sarà inaugurata 
              la Biblioteca della Fondazione, dedicata ai temi del federalismo e 
              del meridionalismo. Interverrà l'On. Mario Mauro, vicepresidente 
              della Commissione Cultura del Parlamento europeo.
 
 (dal Nuovo 
              Quotidiano di Puglia del 25 ottobre 2002)
 
 
 
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