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André Ropert
LA SCONFITTA DELLE
RIVOLUZIONI
Il libro
Perché lo spirito rivoluzionario ha suggestionato in modo così
radicale la cultura politica occidentale? Perché tutti gli
esperimenti rivoluzionari sono falliti? Questi gli
interrogativi intorno ai quali ruota il libro di Ropert, un
magistrale bilancio, storico e teorico, di uno dei termini
chiave del lessico politico moderno e contemporaneo: quello di
"rivoluzione". La rivoluzione totale, spiega l'autore, ha
rappresentato l'ultimo avatara della speranza messianica,
centrato sull'idea che la libertà, l'uguaglianza, la giustizia
e la fraternità regneranno solo quando gli ordinamenti
esistenti saranno stati rasi al suolo e ricostruiti ab imis.
Di qui lo straordinario fascino che la mitologia
rivoluzionaria ha esercitato sugli spiriti. Ma tutte le volte
che la rivoluzione è riuscita ad imporsi ed a svilupparsi
secondo la sua logica, l'esito finale, spiega Ropert, è sempre
stato il soffocamento delle libertà. Quest'ultima, infatti,
per attecchire e svilupparsi ha bisogno di una cultura
politica moderata e orientata al compromesso: tutte cose
incompatibili con la cultura rivoluzionaria, ossessionata
invece dall'idea che sia imperativo tutto distruggere per
tutto ricostruire. Un'idea tipicamente millenaristica, che non
poteva produrre, sul piano storico-politico, quello che ha
regolarmente prodotto: all'inizio, irrefrenabili entusiasmi ed
esaltanti aspettative; alla fine, cumuli di rovine materiali e
morali.
L'autore
André Ropert, storico del pensiero politico e studioso dei
fenomeni rivoluzionari, ha insegnato nelle università di
Cherbourg, Caen e Rouen. Tra i suoi volumi, La misère et la
gloire: histoire culturelle du monde russe de l'an mil à nos
jours (Armand Colin, Paris, 1992). L'echec des révolutions è
apparso in prima edizione francese nel 1996.
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