Piazza del Popolo, ore 16: il sapore
della libertà
E’ l’ora dell’Usa-day come è stata ribattezzata la manifestazione
che, questo pomeriggio, riempirà Piazza del Popolo di bandiere
americane e italiane. E’ il saluto che l’Italia democratica,
occidentale e liberale vuol fare agli Stati Uniti d’America, a due
mesi esatti dallo spaventoso attentato che è costata la vita a
6mila cittadini d’America e del mondo.
Accompagnata da inutili polemiche da parte del centrosinistra,
osteggiata dalla melina furfantesca del sindaco di Roma,
minacciata dal violento pacifismo dei no-global che già
smantellarono Genova e che oggi sfileranno in contemporanea per
altre strade della Capitale, la manifestazione pro-Usa si snoderà
orgogliosa, compatta e sincera nel catino circolare di Piazza del
Popolo. Ci saranno i leader del centrodestra, i partiti che hanno
appoggiato l’idea partita da Giuliano Ferrara e non si sono
perduti nella selva dei distinguo pelosi che ancora vengono in
queste ultime ore da bocche autorevoli come quella di D’Alema. Ci
saranno, a titolo personale, alcuni esponenti storici della
sinistra, da Gianfranco Pasquino a Franco Debenedetti, gente
libera che meriterebbe ben altri partiti di riferimento. Ci sarà
il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, che ha tenuto duro
sulla data e sulla manifestazione, non prestando ascolto alle
pressioni degli avversari.
Ci saremo soprattutto noi, che aspettavamo da tempo l’occasione
per poter mostrare all’Italia e al resto del mondo il sapore della
solidarietà. Dopo le bandiere bruciate dai cortei dei centri
sociali, dopo gli slogan antiamericani della marcia di Assisi,
mostrati dalla solerte Al Jazeera assieme ai roghi dei
fondamentalisti pakistani, sentivamo il bisogno di far sapere a
tutti che c’è un’altra Italia, maggioritaria, che l’America ce
l’ha nel cuore perché la sente parte di se stessa, del proprio
vivere quotidiano, della propria libertà. E se quel cuore sanguina
perché un pugno di terroristi l’ha ferita, c’è un Italia che
scende in piazza, sventola le stelle e le strisce e farà per
intero la sua parte nella sfida contro il terrore.
10 novembre 2001
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