Cattivi pensieri. I forzati del
sensazionalismo
di Vittorio Mathieu
Durante l’ultima guerra gli Alleati avevano un’efficiente PWB, che
significa: Phsycological Warfare Branch. Vi cominciò, tra l’altro,
la sua carriera giornalistica Piero Ottone. Come ascoltatori
abituali di Radio Londra, molti di noi devono qualcosa della loro
conoscenza delle lingue moderne a quell’organizzazione. Oggi
America ed alleati dispongono certamente di un’agenzia con gli
stessi compiti, e hanno in più lo strumento della televisione. Ma
accade che la Tv faccia emergere anche immagini controproducenti.
Prendiamo come esempio le crudeltà dei talebani verso la
popolazione dell’Afghanistan. Che si manifestino in modi atroci
non c’è dubbio, ma che ciò che le Tv ci fanno vedere le
documentino in modo persuasivo è problematico. E’ bensì
comprensibile che le Tv mirino a documentare la crudeltà dei
talebani contro la popolazione civile e non contro i propri
inviati e operatori, qualora questi riprendessero scene dal vero
in Afghanistan. Ma accontentarsi di scene domestiche, più alla
portata, c’è il pericolo che induca a domandarsi: tutto qui?
Ho visto, ad esempio, donne afgane percosse con il bastone: ma
questo sfiorava appena le falde del burqa, senza arrivare a
colpire neppure le caviglie. Più che percosse, sembravano carezze,
sia pure di ammonimento. C’è, senza dubbio, di molto peggio, fino
alla lapidazione: ma come riprenderlo? Oltre che ripugnante,
sarebbe pericoloso. Ho visto anche bambini lavorare a far mattoni:
sembrava che si divertissero. Per bocca di un interprete, uno
disse che avrebbe preferito andare a scuola. Però, se si fosse
visitata una scuola, qualcuno probabilmente avrebbe detto di
preferire i mattoni. I profughi, poi, arrivano di buon passo,
spesso accompagnati da asini o da altri animali, qualche volta a
bordo di autocarri, sia pure sgangherati. Sotto le tende i vecchi
hanno freddo e gli adulti non patiscono di pinguedine. Ma i
bambini sono paffuti. Certe immagini di bambini africani denutriti
sono ben altrimenti agghiaccianti.
Siamo nella civiltà dell’immagine e le immagini colpiscono più dei
racconti. Dice un frammento di Eraclito - che, pure, non conosceva
la televisione: “Gli occhi sono migliori testimoni delle
orecchie”. Ma neppure la Cnn arriva a tutto. Ci domandiamo, ad
esempio, se nel ’45 avrebbe potuto annunziare: “Ci troviamo in un
bunker della Cancelleria di Berlino e stiamo per trasmettervi in
diretta il suicidio di Hitler”. No, la ricerca del sensazionale
non giunge a tanto. Ma non è una buona ragione per spacciare come
sensazionali scene che - da quelle parti, e non solo lì - sono
purtroppo di normale amministrazione.
9 novembre 2001
vmathieu@ideazione.com
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