| 
              Verso gli Stati Generali dell’istruzionedi Paolo Terenzi
 
 Si stanno ormai avvicinando gli Stati Generali dell’istruzione di 
              dicembre. Su indicazione del ministro Moratti, il Gruppo di lavoro 
              presieduto dal prof. Bertagna ha redatto una lettera con le linee 
              programmatiche di una possibile riorganizzazione del sistema 
              scolastico. I primi di ottobre il testo, che sarà discusso in modo 
              approfondito negli Stati Generali, è stato sottoposto 
              all’attenzione di associazioni di genitori, riviste di settore, 
              associazioni di insegnanti, sindacati. Il documento prevede tra 
              gli altri l’obbligo di 12 anni di formazione per tutti; la 
              valorizzazione della scuola dell'infanzia - valutando se e in 
              quale modo considerare la frequenza della scuola dell'infanzia 
              triennale come possibile credito ai fini del soddisfacimento di 
              almeno un anno dei 12 obbligatori; un’articolazione unitaria della 
              scuola dai 6 ai 14 anni (cicli biennali): con la scuola primaria 
              della durata di 5 anni e la secondaria inferiore di 3 anni, 
              l’eliminazione della "onda anomala", creata dalla riforma dei 
              cicli del precedente governo.
 
 E ancora il documento redatto dalla Commissione Bertagna prevede: 
              un elevamento della qualità culturale della scuola secondaria 
              superiore, con possibilità di completare gli studi anche con 
              specializzazioni non universitarie; un percorso di formazione 
              professionale dai 14 ai 21 anni, un percorso graduale, continuo e 
              parallelo a quello scolastico e universitario; dei piani di studio 
              nazionali obbligatori, che consentano però anche percorsi autonomi 
              e specifici; la valorizzazione dell’autonomia delle istituzioni 
              scolastiche e dei centri per la formazione professionale, facendo 
              prevalere i vincoli di risultato su quelli procedurali e di 
              percorso. Infine, il documento prevede una revisione delle linee 
              di formazione professionale degli insegnanti.
 
 Come si vede, i punti in discussione sono molti e la bozza 
              presentata è nelle stesse intenzioni di chi l’ha promossa più un 
              contributo alla discussione che una proposta già formalizzata. 
              Emergono tuttavia già alcune note caratterizzanti. In primo luogo, 
              l’innalzamento della durata dell’obbligo sembra andare incontro a 
              dinamiche ed esigenze diffuse nelle società occidentali 
              contemporanee. A questo proposito, è decisiva l’istituzione di un 
              percorso di formazione professionale (la cenerentola della scuola 
              italiana) con pari dignità culturale ed educativa rispetto alla 
              scuola. Sarebbe così anche recuperato un ritardo che separa il 
              sistema italiano da quello dei principali paesi dell’Ue. 
              Nell’articolato dibattito che ha visto protagonisti i soggetti 
              attivi nella scuola, è possibile individuare alcuni punti su cui, 
              fino ad oggi, si è concentrata l’attenzione: la riduzione del 
              numero di anni del liceo da 5 a 4; l’organizzazione in cicli 
              biennali, una novità per la scuola italiana (qualcosa di simile 
              avviene in Spagna); la modalità di “raccordo tra l’ultimo biennio 
              dalla scuola secondaria di I grado e gli studi liceali o 
              professionali”; l’incomunicabilità tra licei e formazione 
              professionale; l’accesso all’università per chi proviene dalla 
              formazione professionale. Da queste brevi considerazioni emerge 
              tutta l’importanza dell’appuntamento di dicembre, un’occasione, 
              inedita, per riflettere finalmente sulla scuola e sul destino.
 
 23 novembre 2001
 
 p.terenzi@freefast.it
 
              
   |