Da McNab a Naipaul, tra commandos e
fanatici dell’Islam
di Alessandro Bezzi
E’ una guerra del tutto nuova? In parte sì, in parte no. Nuova è
la dichiarata complessità della strategia, fatta di atti
diplomatici, militari ed economici messi insieme. Nuovo è il
pericolo di un contrattacco con armi batteriologiche o chimiche.
Ma spesso gli strumenti utilizzati sono già stati sperimentati in
altre guerre. O addirittura raccontati da romanzieri di grido, i
cui libri hanno venduto milioni di copie nel mondo. Ecco dunque un
viaggio attraverso i romanzi e i saggi che possono aiutarci a
seguire meglio le vicende di questi giorni (e verosimilmente dei
prossimi anni), completando l’informazione che quotidianamente
assorbiamo da tv, giornali, internet.
Questa settimana vi suggeriamo di partire da un libro che è a metà
tra un romanzo e un saggio. Ed è utilissimo per capire il lato
oscuro della guerra, quello giocato dalle squadre operative
speciali, la cosiddetta guerra sporca che non vedremo mai e della
quale difficilmente sapremo qualcosa. Il libro è “Pattuglia Bravo
Two Zero” di Andy McBain (adesso in edizione tascabile per Tea,
382 pagine, 16mila lire), pseudonimo dietro il quale si nasconde
per motivi di sicurezza un militare che ha fatto parte del Sas
britannico, lo Special Air Service noto come “Il Reggimento”,
l'unità d'assalto più temuta al mondo. Nel dicembre 1990, alla
vigilia dello scoppio della Guerra nel Golfo, il reparto speciale
denominato, appunto, “Bravo Two Zero” del quale McNab prende il
comando viene spedito in Arabia Saudita e da qui in Irak. La sua
missione: tagliare le linee telefoniche di collegamento tra
Baghdad e la zona nord-occidentale dell'Irak, ma, soprattutto,
distruggere le rampe di lancio mobili degli Scud di Saddam
Hussein. Il libro fila che è un piacere e, pagina dopo pagina,
scorrono analisi tecniche, dilemmi strategici ed emozioni: la
paura, la tensione, il coraggio di un gruppo di uomini addestrati
per compiere l’impossibile. Non è un romanzo, anche se è scritto
come se lo fosse, ma la testimonianza di una missione realmente
accaduta. Una missione simile a quelle che pattuglie del Sas, già
sbarcate da qualche settimana in Afghanistan, stanno compiendo in
queste ore senza che noi ne sappiamo nulla.
Sempre seguendo il filone romanzesco, la guerra batteriologica fa
capolino in due bestseller di Tom Clancy, “Debito d’onore” e
“Potere esecutivo”, entrambi pubblicati da Rizzoli. Due libroni di
quasi mille pagine ciascuno, in edizione tascabile a un prezzo
oscillante tra le 18 e le 20mila lire, nei quali l’autore cult del
romanzo di guerra racconta un attacco agli Stati Uniti compiuto
dal Giappone che si sviluppa su due piani: l’attentato suicida di
un jumbo che distrugge la Casa Bianca e la diffusione del virus
ebola misteriosamente giunto a Chicago. Due scenari che ricordano
sorprendentemente le vicende di questo 2001. Dello stesso autore
(con la collaborazione di Cuck Horner), e sempre per Rizzoli a
17mila lire, è disponibile “Ogni uomo è una tigre”, il secondo
libro di una quadrilogia dedicata alla Guerra nel Golfo. Un libro
tra saggio e romanzo nel quale Clancy descrive le fasi
dell’attacco aereo all’Irak con una dovizia di particolari, con
una precisione di descrizione degli armamenti, utilissima a
seguire anche le fasi degli attacchi aerei in Afghanistan.
Dal romanzo alla saggistica. In attesa del volume di Ludovico
Incisa di Camerana (“Stato di guerra”, Ideazione editrice, 24mila
lire) in uscita tra due settimane, è possibile acquistare il
lavoro di Mary Kaldor, “Le nuove guerre” Carocci, 185 pagine,
16mila lire. L’autrice inglese ripercorre la nascita e lo
svolgimento delle guerre negli anni Novanta, dal Ruanda all’ex
Jugoslavia, dal Medio Oriente all’ex Unione Sovietica evidenziando
come, nell’epoca della globalizzazione, la guerra non sia più
monopolio degli stati nazionali. Oggi esiste un nuovo tipo di
violenza organizzata in cui confluiscono ragioni militari e
criminalità, economia illegale e violazione dei diritti umani. Le
soluzioni che la Kaldor propone risentono un po’ troppo del clima
di buonismo globale che si era instaurato nell’era clintoniana, un
clima spazzato via dalla brutalità dell’attacco alle torri
gemelle, ma le riflessioni che suscita la lettura del saggio sono
interessanti.
Completiamo le segnalazioni di questa settimana con un omaggio al
nuovo premio Nobel per la letteratura, l’anglo-indiano V.S.
Naipaul, scrittore di grandissima qualità. Adelphi ha appena
ripubblicato “Fedeli a oltranza”, 525 pagine, 60mila lire, un
libro del 1995 che è un reportage attraverso quattro paesi
sconvolti dall’avvento dell’Islam: Indonesia, Iran, Pakistan e
Malesia. Nel corso del viaggio e degli incontri, il taccuino di
Naipaul si riempie di storie e di osservazioni secche, nitide, mai
prevedibili. Si delinea così il quadro di un mondo, quello
dell’estremismo islamico, con il quale stiamo facendo i conti in
questa nuova guerra.
12 ottobre
2001
alexbezzi@usa.net
|