Anthrax, il rischio amplificato dai media
(e dai politici)
di Stefano da Empoli
Non si sa ancora chi abbia confezionato e poi spedito le lettere
all’antrace a varie personalità della politica e del giornalismo
americani. La calligrafia infantile e il mezzo usato (la lettera
anziché una diffusione a più vasto raggio) sembrerebbero indicare
solitari epigoni di Unabomber. La potenza dell’antrace che ha
raggiunto gli uffici del senatore Daschle va invece nell’altra
direzione, in quella di chi vede agitarsi lo spettro di qualche
stato (vedi Irak) o di una organizzazione dotata di grandi mezzi
(come potrebbe essere quella di bin Laden, magari aiutata da
qualche scienziato comprato a suon di dollari).
Certo è che viene alla mente un inquietante parallelismo con
quanto è avvenuto l’11 settembre. In questa circostanza, come
nella precedente, non si è mirato a casaccio. Tom Brokaw è il
volto più noto dell’informazione di NBC, Tom Daschle è il politico
più influente degli Stati Uniti dopo Bush. Un profilo altissimo,
al pari degli obiettivi dell’11 settembre. Ancora una volta New
York e Washington come luoghi del delitto. Con l’aggiunta stavolta
della Florida, che è però l’area dove, forse non a caso, vivevano
alcuni dei dirottatori. Disponendo di mezzi di distruzione non
illimitati, gli individui o le organizzazioni dietro le due
strategie terroristiche non hanno scelto un obiettivo dalla
portata simbolica minore, come era accaduto a Oklahoma City nel
1995. Hanno invece cercato di massimizzare l’impatto sui media
delle loro azioni.
Dopo gli attentati del mese scorso, da più parti si disse che se
quei tragici eventi, con lo stesso numero di morti, fossero
avvenuti in posti come il Nebraska e l’Iowa anzichè a New York e
Washington, l’informazione che conta, dislocata al 95 per cento
nelle due città colpite, avrebbe concesso meno al sensazionalismo.
L’accusa è probabilmente falsa ma non c’è dubbio che potrebbe
essere ripetuta con maggiori chance di successo nel caso
dell’antrace. Vedere alla televisione il senatore Lieberman,
candidato democratico alla vice-presidenza degli Stati Uniti nelle
ultime elezioni, affermare con apparente nonchalance che per
motivi precauzionali è sotto antibiotici contro l’antrace non fa
lo stesso effetto che farebbe se al suo posto ci fosse un
agricoltore dell’Iowa. Se ad abbassare le saracinesche per ben
cinque giorni fosse il consiglio comunale di Omaha (Nebraska)
anzichè la Camera dei rappresentanti, il rilievo sarebbe stato
senz’altro diverso.
Messi direttamente sotto pressione, media e politici sono
scivolati come mai era accaduto nel mese passato. Il primo a
inciampare fragorosamente è stato il segretario alla sanità
Thompson, che prima ha dichiarato ai quattro venti che gli Stati
Uniti sono muniti di tutto punto contro la minaccia delle armi
batteriologiche e poi ha chiesto finanziamenti d’urgenza al
Congresso. Se il suo intento era quello di rassicurare gli
americani ha ottenuto l’effetto contrario. Ma la debacle vera e
propria è avvenuta nella mattinata di mercoledì 17 ottobre. Con un
gioco di sponda al rialzo catodico tra lo speaker della Camera
Hastert e i media. Agendo in base ad un precedente accordo con la
leadership del Senato, che poco dopo ci ha ripensato, Hastert,
repubblicano dell’Illinois, aggiornava i lavori della Camera.
Niente più attività parlamentari fino alla settimana successiva
per dare la possibilità agli esperti di controllare la salubrità
degli edifici parlamentari. Nel corso dello stesso comunicato
stampa, Hastert annunciava che sia il sistema di ventilazione sia
la stanza dove viene smistata la posta al Senato erano contaminati
dai batteri dell’antrace. Nelle stesse ore, le televisioni
diffondevano la notizia che una trentina di impiegati erano
risultati positivi nei test medici effettuati, senza specificare
che il test riguardava la semplice esposizione al batterio e non
la contrazione dell’infezione. Dopodichè si è detto che l’antrace
spedita al Senato fosse geneticamente modificata, circostanza che,
sommata alla precedente, scavava la fossa ad una buona fetta dello
staff di Daschle. Queste ultime notizie si sono rilevate nel
pomeriggio infondate.
Le lettere all’antrace non hanno provocato sin qui molte vittime
ma ad andar perduta se si continua con lo stesso registro potrebbe
essere la fiducia dei cittadini americani nelle proprie
istituzioni politiche e mediatiche, un bene che è al centro del
sistema americano come e più di quanto lo fossero le Torri Gemelle
e il Pentagono. A meno che non ci siano nuovi episodi di antrace
oppure che i colpevoli siano assicurati alla giustizia al più
presto. E che non si arrivi ad uno stadio di assuefazione, dove
emergenza e normalità sono sinonimi. Un’America in salsa
mediorientale che se non può essere sopraffatta militarmente ed
economicamente si può almeno molestare. Come succede da alcune
decine di anni in Israele. Come è successo ancora una volta
mercoledì 17 ottobre a Gerusalemme. Ancora un parallelismo
inquietante. Meglio chiudere qui, per oggi.
19 ottobre
2001
stefanodaempoli@yahoo.com
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