| Come combattere l’Anthrax? Ve lo dice il 
              Web di Maria Chiara De Pietro
 
 Nelle ultime settimane si è potuto riscontrare che quella delle 
              armi chimiche e batteriologiche non era soltanto una minaccia, non 
              un incubo futuristico, ma una angosciante realtà. Ogni giorno 
              siamo informati di nuovi casi di contagio negli Usa, legati finora 
              all’antrace. Ma, parallelamente alle indagini, le autorità stanno 
              studiando piani di prevenzione e soprattutto di informazione, 
              perché, oltre all’antrace, ritornano gli spettri del vaiolo, della 
              peste, della febbre emorragica, della tubercolosi e del botulismo. 
              Poco dopo l’attacco alle torri gemelle, spuntarono siti dedicati 
              alla ricerca dei dispersi, al conteggio delle vittime, alla 
              solidarietà; allo stesso modo, ora, diventano sempre più numerosi 
              i siti medici e di informazione scientifica che si occupano della 
              situazione. Ancora una volta, Internet unisce connettività, 
              informazione, utilità non solo per i cittadini, ma anche per gli 
              esperti stessi, perché di fronte ad un’emergenza di queste 
              proporzioni, diventa fondamentale il costante aggiornamento.
 
 Su
              
              
              www.nlm.nih.gov/medlineDaily/biologicalandchemicalweapons.
 html, il sevizio MedlineDaily della National Library of 
              Medicine, oltre ad un dizionario di armi chimiche e 
              batteriologice, ci sono molte altre informazioni, dalle ultime 
              notizie ai comunicati ufficiali della Food and Drug 
              Administration. In particolare, c’è un’intervista ad un professore 
              di Microbiologia della Mayo Clinic nel Minnesota, il Prof. 
              Franklin Cockerill, che fa il punto della situazione. L’antrace 
              deriva dal “bacillus anthracis”, le cui spore hanno una elevata 
              capacità di sopravvivenza. La malattia si può contrarre con tagli 
              e ferite cutanee, attraverso il sangue, attraverso il consumo di 
              cibo infettato e attraverso la diretta inalazione delle spore, non 
              esiste un contagio diretto tra persona e persona se non attraverso 
              ferite superficiali con contatto del sangue. Nell’ultimo caso, il 
              tasso di mortalità si impenna. Purtroppo non esiste alcuna 
              esperienza di un trattamento contro l’antrace su scala così vasta 
              come nel caso di un attacco terroristico batteriologico. La 
              terapia antibiotica a base di ciprofloxacina, penicillina e altri 
              simili è sufficiente solo se la diagnosi è tempestiva e il 
              paziente riceve il trattamento in tempi abbastanza brevi. Ma 
              quello di una diagnosi tempestiva è il nodo cruciale: bisogna 
              considerare, infatti, che i primi sintomi appaiono già nei primi 7 
              giorni e che sono assai simili a quelli di una influenza : febbre, 
              indolenzimento muscolare, emicranie, nausea, vomito tutte cose 
              che, fra l’altro, diventano comuni in un malanno di stagione e 
              siamo prossimi ai primi freddi.
 
 Per quanto riguarda il vaiolo, nel 1972 terminò la vaccinazione 
              obbligatoria di massa. Molti non sono mai stati vaccinati, né si 
              può essere certi che quelli vaccinati 25 anni fa siano ancora 
              protetti. Il contagio può essere trasmesso anche attraverso la 
              saliva. Il tasso di mortalità si aggira attorno al 30 per cento. 
              Contagiosissima anche la “yrsenia pestis”, comunemente nota come 
              peste e di cui non esiste un vaccino. Il botulismo, infine, è una 
              infezione gravissima dovuta al “Clostridium botulinum”, una 
              tossina che paralizza i muscoli e l’apparato respiratorio. Non c’è 
              molto che un cittadino possa fare per prepararsi contro un 
              attentato con armi di questo tipo, se non essere costantemente 
              informati e all’erta in caso di comunicati da parte delle autorità 
              ufficiali. Si fa appello a non fare incetta di generi alimentari o 
              scorte di medicinali ed antibiotici: in caso di una diagnosi non 
              corrispondente sono del tutto inutili. L’ansia della popolazione 
              americana si può alleviare con pochi accorgimenti, come evitare 
              panico ed allarmismi, fare un check up medico in caso di 
              influenza, tenere in ordine l’armadietto dei medicinali, buttando 
              quelli scaduti.
 
 Dalle autorità viene fatto circolare on line anche un vademecum 
              del corretto comportamento in presenza di buste o pacchi sospetti. 
              In primo luogo, non si deve agitarli o aprirli, ma subito riporli 
              in buste di plastica e avvisare la polizia. Lavarsi mani e viso 
              con acqua e sapone, non usare disinfettante sulla pelle, chiudere 
              il sistema di aria condizionata, chiudere l’ufficio e dare alle 
              autorità un elenco dettagliato delle persone presenti al momento 
              della consegna della busta sospetta. Nel caso di fuoriuscita della 
              polvere su un vestito, togliere il vestito e riporlo in una busta 
              di plastica e lavarsi con acqua e sapone. Un altro sito utile è 
              quello della World Medical Library
              
              www.emedicine.com che ha il 
              pregio di essere nello stesso tempo specializzato e quindi adatto 
              ai medici, ma anche molto chiaro nella spiegazione del corso 
              malattia, con foto e notizie degli ultimi sudi di laboratorio, le 
              cure e la posologia. Infine, il sito del British Medical Journal
              
              www.bmj.com, che però è più 
              scarno di notizie.
 
 26 ottobre
              2001
 
 chiara.depietro@lycos.com
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