Un settore tra politica e mercato
In occasione del Convegno di Gubbio su "La politica energetica nel
nuovo contesto internazionale", Ideazione.com ha deciso di
riproporre l'intera sezione dedicata al rapporto tra politica
energetica e globalizzazione, pubblicata sul numero di
maggio-giugno 2001 del bimestrale, nella quale veniva analizzato
il contesto competitivo entro cui si decidono le politiche per
l'energia. La sezione si apriva con un interrogativo: ha ancora
senso parlare di una politica energetica pubblica, soprattutto in
un quadro economico sempre più liberalizzato, in cui le politiche
di settore tendono a perdere la propria importanza? La risposta,
al termine di quattro saggi che riportiamo nella loro versione
integrale, è nell'impossibilità di rinunciare a una politica
nazionale dell'energia, purché questa si sottragga a
strumentalizzazioni ideologiche e a opportunismi demagogici.
A qualche mese di distanza, vale la pena proporre lo stesso
interrogativo, anche alla luce dei nuovi scenari internazionali.
La crisi politica che si è aperta con l'11 settembre ha mutato
profondamente i contesti geopolitici e geoeconomici mondiali,
riproponendo in primo piano il problema energetico. Tanto che,
nonostante i tentativi di tener separata la crisi politica da
quella energetica, i due aspetti appaiono naturalmente
imprescindibili se solo si considera che i paesi direttamente o
indirettamente coinvolti nella guerra al terrorismo sono tra i
maggiori produttori di petrolio al mondo. Parlare oggi di politica
energetica solleva, quindi, tanti più interrogativi, in quanto il
contesto di riferimento è in via di ridefinizione. Soprattutto per
l'Italia.
29 novembre 2001
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