| La Sette: nani e ballerine di Paola Liberace
 
 Triste destino, quello de La Sette: appena nata, la rete che 
              prometteva di offrire l’alternativa ai due poli è già stata 
              indirizzata su strade del tutto diverse da quelle che si aspettava 
              di seguire. La decisione clamorosa di non far partire lo show di 
              Fazio ha rappresentato un pessimo esempio di comunicazione 
              pubblica: lo spettacolo è stato sospeso proprio alle soglie del 
              debutto, a due giorni dalla grande festa milanese che avrebbe 
              dovuto inaugurarne i successi, dopo un palleggio di proclami e 
              smentite, non sempre cordiali. E dopo Fazio, tutti gli altri: le 
              trasmissioni verranno gradualmente sospese, e sostituite da una 
              programmazione impostata all’all news; La Sette promette di 
              diventare la prima rete completamente dedicata all’informazione in 
              chiaro, e quindi di autoeliminarsi come concorrente delle altre 
              sei nazionali.
 
 Ma è davvero una sorpresa? Il palinsesto della nuova rete non 
              aveva mai suscitato grandi entusiasmi; né i programmi 
              “telefonici”, né quelli “fobici”, né quelli “on the road” sono 
              sembrati una gran novità, qualcosa di cui si sentisse la mancanza 
              (come invece recitava la pubblicità che promuoveva al suo nascere 
              la rete). Personaggi sfrattati dalle altre reti sono diventati il 
              materiale di riporto per operazioni televisive poco coraggiose, 
              leggere, talvolta condotte in maniera poco professionale; incapaci 
              insomma di costituire una reale alternativa alla programmazione 
              Rai e Mediaset. Contenuti già visti, triti, oppure troppo poco 
              popolari: è il caso di “Zengi”, che, pur bersagliatissimo sin 
              dall’inizio, è risultato l’unica ventata di novità importata dalla 
              nuova televisione. La vera sorpresa della rete del nano, alla 
              fine, è stata una ballerina, la bionda Jane Alexander, con i suoi 
              modi di fare tanto insoliti per il piccolo schermo, e stranamente 
              attraenti. Tutto il resto intorno a lei è rimasto piccolo, di 
              bassa statura, e probabilmente destinato a non crescere. Se le 
              ballerine vanno via, dunque, meglio le news, che questi nani.
 
 28 settembre 2001
 
 pliberace@hotmail.com
 
              
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