| Zelig 6. Omar Fantini, la lunga strada 
              della gavetta di Myriam D’Ambrosio
 
 Riuscire a capire cosa si vuole veramente dalla vita a sedici 
              anni, è già una fortuna. Omar Fantini, ventottenne attore 
              bergamasco, ha saputo riconoscere la sua precoce vocazione per il 
              teatro e ha seguito (e segue e seguirà) con determinazione la 
              passione unita al buon senso. “Ci sono stati contrasti iniziali 
              con mio padre, adesso però è contento di quello che faccio e, 
              qualche volta, si pavoneggia con gli amici - racconta Omar 
              divertito - ha visto in me la stessa decisione che aveva lui da 
              ragazzo quando scelse la propria strada. Mia madre è quella che ha 
              sempre sostenuto la mia voglia di fare l’attore”. Voglia basata 
              sullo studio e sulle esperienze accumulate in dieci anni, o poco 
              meno, in cui il giovane bergamasco ha conosciuto diverse realtà 
              legate al teatro, e non solo nella sua zona.
 
 La prima palestra è stata il Teatro Prova della sua città, poi, 
              cominciando a frequentare Milano, il mercoledì lo dedicava al 
              Laboratorio Scaldasole, per poi accedere, in seguito a contatti 
              con Michele Mozzati e Giancarlo Bozzo di Zelig, proprio al piccolo 
              tempio del cabaret milanese. Dal 1999 fa parte dell’Nbc, il 
              laboratorio per nuovi talenti dove ha incontrato Davide Paniate e 
              Andrea Santonastaso. Così è nato il trio, autore di spettacoli di 
              “cabatre”. Fantini, Paniate e Santonastaso, una bella fusione di 
              lombardo, ligure ed emiliano. “Il trio è più bilanciato del duo 
              perché c’è sempre un mediatore se si discute”, commenta Omar. Lui, 
              Davide e Andrea propongono i loro personaggi lasciando ampio 
              spazio all’improvvisazione, portando al centro del discorso le 
              nuove tecnologie insieme alla quotidianità, ai rapporti 
              interpersonali. Sono stati impegnati con lo spettacolo “All’erta e 
              pieni di brio!” e quasi tutte le domeniche si esibiscono sul palco 
              dello Zelig, una fucina di comici.
 
 “Entrando a Zelig, a contatto con i grandi nomi del cabaret, ho 
              scoperto che questi attori più sono famosi, più sono umili – 
              dichiara Fantini – al contrario di certi ambienti teatrali di 
              provincia. Ho trovato disponibilità vera e familiarità dietro le 
              quinte anche nella serata di beneficenza al teatro Donizetti, 
              quella che noi tre consideriamo la sera del debutto, del battesimo 
              in un grande, prestigioso teatro, davanti a tanta gente. Abbiamo 
              avuto dal pubblico una risposta imprevedibile in una situazione 
              istituzionale. Si dice che gli spettatori del nord siano più 
              freddi, ma al Donizetti c’è stato tanto calore, e poi, quella che 
              si scambia per freddezza, non è altro che rispetto per chi fa lo 
              spettacolo. A Napoli sono molto caldi, i romani sono più 
              interattivi, ma enormi differenze di pubblico non le ho mai 
              notate”. Omar comincia a raccogliere i suoi frutti. L’estate di un 
              anno fa vinse il “Premio Charlot” a Paestum e ora, oltre all’amato 
              cabaret, non trascura il monologo teatrale. “Il monologo è la mia 
              formula prediletta – confessa – ma resta un po’ al margine. Sto 
              portando in giro “Cento lire” di Massimo Nicoli, spettacolo diviso 
              in tre parti dove sono sia la moneta che parla che un bancario 
              alle prese con le monete quotidianamente. Alla fine divento 
              Minerva che dialoga con la testa d’Italia (l’altra parte della 
              moneta) che ha sempre la mia voce. Sono rappresentate come due 
              donne isteriche”. Mentre sogna la televisione e, perché negarlo, 
              anche il cinema, Omar ammette: “La Tv offre visibilità maggiore, 
              notorietà, e hai modo di avere una distribuzione più ampia. E’ il 
              sogno di tutti e tre. Per quanto mi riguarda, il mio istinto 
              naturale è il comico, ma possiedo anche una vena drammatica 
              sotterranea, un tantino più “imbarazzata”. Forse verrà fuori, 
              chissà. I ruoli interessanti arrivano con il passare dell’età”.
 
 29 novembre 2001
 
 
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