| Cucina. Pane nero pane bianco di Maria Luisa Gualtieri
 
 Il pane è l’alimento più semplice e versatile: farina di grano, 
              acqua salata e lievito di birra sono i suoi ingredienti principali 
              con cui si confezionano fragranti pagnotte; altri pani speciali 
              sono quello integrale, confezionato con farina a resa integrale, 
              il pane di mais, di segale, di farro. I romani antichi avevano 
              anche loro diverse qualità di pane secondo una rigida divisione 
              classista: c’era il “panis candidus”, citato da Plinio; poi veniva 
              il “panis cibarius”, citato da Cicerone, il nostro pane integrale, 
              da Seneca chiamato anche “plebeius”, “panis durus ac sordidus”, 
              cioè di infima qualità. C’era anche il pane nero, chiamato da 
              Plauto “panis rubidus”, e infine il “panis militaris”, che era un 
              pane a lunga conservazione, e poi c’era la galletta dei marinai, 
              chiamata da Plinio “panis nauticus”. C’erano, infine il pane di 
              segale (o siligineus)e quello d’orzo (hordaceus).
 
 Il pane, comunque, bianco o nero che fosse, fresco o raffermo, 
              scarso o abbondante, ha sempre avuto un ruolo primario 
              nell’alimentazione e nella vita dell’uomo. Il suo valore 
              energetico è piuttosto elevato: va dalle 240 calorie per 100 
              grammi del pane integrale alle 408 per la stessa quantità di pane 
              all’olio. Il suo apporto calorico è dato dal contenuto di idrati 
              di carbonio; ma il pane contiene anche proteine, vitamine e sali 
              minerali. Nel complesso si può dire che il pane pur apportando 
              all’organismo un’alimentazione incompleta è da considerarsi uno 
              dei principali fornitori di idrati di carbonio (amido, zuccheri) e 
              di vitamine del gruppo B. E’ opinione comune che il pane nero sia 
              in tutti i casi più consigliabile del pane bianco. Ma se è vero 
              che per il suo alto contenuto di vitamine del gruppo B il pane 
              nero rappresenta un ottimo alimento per le persone sane e attive, 
              il pane bianco, meglio se raffermo, resta l’alimento ideale per 
              chi soffre di disturbi digestivi. Infatti la crusca contenuta nel 
              pane nero è per l’uomo di assai difficile digestione.
 
 Un discorso a parte meritano i grissini, presentati in quelle 
              tristi bustine da quattro bastoncini insapori, uguali da un capo 
              all’altro del paese. Indicati per gli anemici, i cardiopatici, gli 
              arteriosclerotici e i malati di fegato, sono vietati agli ipertesi 
              e concessi con parsimonia a chi soffre di ulcera, diabete e 
              obesità. Chi vuol mantenere la linea deve fare molta attenzione ai 
              grissini, 100 contengono molte più calorie dello stesso peso di 
              pane.
 
 1 novembre 2001
 
 mlgualtieri@hotmail.com
 
              
              
 
               
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