| Narrativa. Philip Marlowe, saga di un 
              “eroe” metropolitano di Carlo Roma
 
 Terry Lennox giace addormentato in una potente fuori serie di 
              fronte alla terrazza del “Dancers”, un locale notturno alla moda 
              di Los Angeles. Dal suo viso stanco ma ancora giovane, con gli 
              occhi persi nel vuoto, l’investigatore privato Philip Marlowe 
              intuisce che Terry è del tutto sbronzo e privo di difese. E’ 
              accompagnato da sua moglie Sylvia Lennox., una donna bionda 
              affascinante e ricca Dopo pochi minuti, un’automobile sportiva si 
              ferma proprio accanto alla bionda. Ne scende un ragazzo 
              dall’aspetto trasandato con un passo sicuro e veloce seguito da 
              una scia di fumo chiaro. Si avvicina, spavaldo, a Sylvia. I due 
              scambiano poche battute. La donna, lanciata un’occhiata d’intesa 
              al suo nuovo compagno e accampata una scusa irrecusabile, si mette 
              al volante della fuori serie e si allontana rapidamente. Solo in 
              quel momento Marlowe, restio ad avvicinare un ubriaco, decide 
              d’intervenire. “Questi ubriaconi non fanno altro che procurare un 
              sacco di guai. Al vostro posto, lo lascerei cadere in un rigagnolo 
              e continuerei per la mia strada” sentenzia in modo distaccato e 
              superficiale il giovane. Marlowe, invece, segue l’istinto del 
              navigato frequentatore di scenari cupi ed ingarbugliati. D’altra 
              parte, è il suo mestiere. Solleva Lennox ancora addormentato, lo 
              carica sul sedile della sua auto e lo porta nel suo appartamento. 
              Lo distende sul divano e lo lascia riposare.
 
 Dopo qualche giorno Terry ricompare. Si presenta alla sua porta 
              con una richiesta impellente e sofferta. Desidera essere 
              accompagnato, nel cuore della notte, a Tijuana., un piccola città 
              oltre il confine con il Messico. Lo attende un aereo pronto ad 
              alzarsi in volo verso una destinazione sconosciuta. Marlowe 
              accetta, senza chiedere il motivo della fuga. Si tratta, forse, 
              della morte violenta di Sylvia? L’uomo è sospettato di aver di 
              aver ucciso la moglie nel padiglione degli ospiti della loro villa 
              signorile. Marlowe, rientrato a Los Angeles, trova ad attenderlo 
              due agenti di polizia agguerriti e privi di scrupoli, il sergente 
              Green della squadra omicidi e l’agente Dayton. Non hanno dubbi: 
              Terry Lennox è l’assassino, lo sfortunato da individuare e da 
              consegnare direttamente nelle mani del boia. Dietro alla morte 
              della ricca donna, in realtà, si nasconde una storia ben più 
              intricata ed avvincente. Marlowe si muove, nell’atmosfera 
              insidiosa dell’alta società, fra scrittori dediti all’alcool e 
              impresari pronti a tutto pur di stendere un velo di silenzio sullo 
              scandalo incipiente. La verità, prima di emergere, si mescolerà ad 
              altro sangue innocente.
 
 Raymond Chandler, approdato alla letteratura dopo aver maturato 
              una proficua esperienza nel campo petrolifero, si dedica al genere 
              poliziesco con maestria ed efficacia. Ne “Il lungo addio” (1953) 
              lo scrittore presenta, prima ancora della ben articolata trama del 
              giallo, il rapporto ideale, intenso e schietto, fra 
              l’investigatore Marlowe ed il suo assistito, il tormentato Terry 
              Lennox. La loro amicizia, classico motivo di molti romanzi 
              d’avventura, segue lo sviluppo dell’indagine senza pregiudicarne 
              la qualità della suspense e la successione degli eventi 
              pericolosi. Marlowe appare come un personaggio tenace, caparbio, a 
              volte scontroso e dai modi bruschi, ma capace di smascherare, con 
              una sottile e pervicace costanza, l’intreccio di morte e di potere 
              che circonda la vita di Lennox.
 
 1 novembre 2001
 
 crlrm72@hotmail.com
 
              
              Raymond Chandler, Il lungo addio, Feltrinelli editore, Milano, 
              pagg. 313. Lire 14.000
 
 
               
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