Quel pregiudizio tra Europa e Islam
di Cristiana Vivenzio


La situazione internazionale ha riportato prepotentemente all’attenzione dell’opinione pubblica la “questione islamica”. Oggi si guarda all’Islam però non più secondo un’ottica interpretativa improntata ad una visione multiculturale della società europea ma secondo una improntata allo scontro delle civiltà. Proprio la definitività che l’idea dello scontro porta con sé ci obbliga in qualche modo a rileggere l’Islam. E questo obbligo nasce dal fatto che l’idea, la percezione, la conoscenza del mondo islamico chiama in causa troppi elementi, troppi aspetti della stessa questione. E allora c’è chi crede che il mondo islamico non possa esprimere posizioni di moderatismo, ma che mostri piuttosto una opportunistica disposizione alla moderazione, e in quest’ottica - altra faccia della medaglia - ritiene che il dialogo interreligioso aperto dalla Chiesa cattolica con il pontificato di Giovanni Paolo II abbia posto su posizioni di debolezza l’intero mondo della cristianità, e quindi l’Occidente, quasi prestando il fianco agli estremismi religiosi. E c’è invece chi guarda al mondo islamico con gli occhi di chi in quella civiltà rintraccia degli elementi e analizza dei comportamenti anche alla luce di una certa idea dell’Islam, diffusasi e consolidatasi in Europa, e in generale nel mondo occidentale.

Proprio per venire incontro a questa necessità, a quest’obbligo di comprensione, nelle librerie prolifera la pubblicistica sul mondo islamico. Si moltiplicano le analisi e gli argomenti di riflessione nei confronti di una civiltà certamente diversa, e per moltissimi aspetti lontana, almeno nell’idem sentire, dalla nostra visione del mondo. Una pubblicistiche che si snoda nell’annoso tema dell’incontro-scontro tra Europa e Islam, un tema che, oggi più che mai, diviene argomento privilegiato per molti studiosi italiani e non. Tra questi Franco Cardini, professore ordinario di storia medievale all’Università di Firenze, uno dei maggiori esperti italiani di islamismo. A fornire un’analisi attenta dal punto di vista storiografico del rapporto tra mondo islamico e realtà europea è “Europa e Islam, storia di un malinteso”, Laterza, 2001. Una sorta di rilettura dell’Islam attraverso la ricostruzione di tredici secoli di storia fatta di malintesi e di mistificazioni, di errori interpretativi e di distorsioni storiografiche, che non hanno fatto altro che acuire il divario tra mondo islamico ed europeo

“Scopo del libro - scrive Cardini nella premessa - è seguire sinteticamente il cammino che l’Europa ha fatto nell’entrare in contatto con l’Islam, i modi e ragioni in cui ciò è avvenuto, il processo storico secondo il quale i rapporti si sono sviluppati, la pluralità di aspetti, di concezioni e di forme di pregiudizio e di disinformazione-antinformazion che hanno configurato e condizionato la visione del secondo da parte della prima”. Un punto di vista tutto europeo, quello analizzato in questo libro, che però esce fuori dagli schemi interpretativi più diffusi e accettati al momento. Secondo Cardini, insomma, è il pregiudizio che si è creato e mantenuto nel corso dei secoli tra Europa e Islam ad aver contribuito a condizionare nella sostanza i rapporti tra le due parti. Da una parte riducendo quel rapporto ad una sorta di confronto- appiattimento che ha prescisso completamente dal domandarsi che cosa in effetti fossero l’una e l’altra parte. E dall’altra contribuendo a rendere permanente una sorta di cecità e quindi di incapacità nel riconoscere la profonda collaborazione, viva e assai fertile nel passato, tra civiltà europea e civiltà musulmana. Dalla battaglia di Poitiers alla battaglia di Lepanto all’arrivo dei turchi a Vienna, l’interpretazione occidentale della storia troppo spesso, secondo Cardini, dimentica che l’Islam può essere considerata come una delle grandi levatrici della nostra cultura.

1 novembre 2001

c.vivenzio@libero.it

Franco Cardini, “Europa e Islam, storia di un malinteso”, Laterza, 2001, 343 pagine, lire 24.000.




 

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