| Saggistica. Vespa racconta il paese del 
              Cavaliere di Carlo Chianese
 
 "La scossa" è il nuovo libro di Bruno Vespa. Il titolo, conciso ed 
              efficace, testimonia lo stile dell'autore che, puntualmente ogni 
              anno, riporta gli ultimi mesi di cronaca politica italiana. La 
              peculiarità dei suoi ultimi lavori pubblicati è aggiornare il 
              testo fino all'ultimo momento utile prima della stampa, 
              particolare non di poca utilità pratica per il lettore, visto 
              l'incalzante succedersi di novità in ambito politico interno ed 
              internazionale. Il primo capitolo dell'opera quindi non poteva che 
              essere dedicato agli attentati contro gli Stati Uniti, alle 
              ripercussioni sull'ordine politico mondiale e ai cordiali rapporti 
              di collaborazione politica e militare promossi dal presidente 
              Berlusconi in favore del governo Bush. Il libro spazia poi 
              dettagliatamente attraverso il lungo percorso organizzativo che ha 
              portato il centrodestra italiano alla trionfale vittoria del 13 
              maggio 2001. E' analizzata l'incandescente campagna elettorale che 
              ha condotto alla formazione del secondo governo Berlusconi, 
              realizzando così "il più grande passaggio di poteri da una parte 
              politica all'altra mai realizzato nella storia repubblicana" e 
              sono analizzati i motivi che hanno reso possibile la vittoria non 
              soltanto di una solida coalizione politica, ma anche e soprattutto 
              di un concreto programma politico, presentato agli elettori come 
              un'opportunità di sviluppo e ammodernamento dell'Italia.
 
 Alla domanda di Vespa: "Forza Italia è dunque la nuova Dc?", 
              Berlusconi risponde: "No, è tutta un'altra cosa". Il voto per 
              Forza Italia è molto più laico di quello democristiano. Il vero 
              collante è l'anticomunismo, identificato soprattutto con la lotta 
              alla tradizione statalista e, più in generale, con il "vecchio". 
              E' la prima volta nella storia italiana, aggiunge l'autore, che il 
              "partito di riferimento" è votato in percentuale superiore alla 
              media dal "padrone" e dall'operaio, dall'imprenditore grande e 
              piccolo e dal "colletto blu", su tutto il territorio italiano. 
              Forza Italia dopo le elezioni del 2001 è davvero un partito 
              nazionale. Vespa dedica, poi, due capitoli del suo libro ai 
              disordini di luglio a Genova e alla morte del giovane Carlo 
              Giuliani. Un'appendice conclusiva riporta, infine, i dati 
              elettorali degli ultimi anni, gli incarichi parlamentari e di 
              governo dell'attuale legislatura. Su tutto incombe comunque il 
              peso della minaccia terroristica, con l'inevitabile cambiamento 
              del mondo intero avvenuto in pochi minuti e seguito in diretta da 
              centinaia di milioni di telespettatori che nello stesso istante 
              hanno compreso insieme, al di là di razze, lingue e religioni, 
              quanto precari e vulnerabili fossero gli equilibri sui quali si 
              fondava la tranquillità occidentale.
 
 Lo stile di Vespa è come sempre descrittivo e ricco di spunti 
              critici che danno un valido contributo di testimonianza al 
              dibattito politico in Italia. Nell'attuale contesto editoriale il 
              libro è un'utile presenza, poiché rende accessibili anche ai non 
              addetti ai lavori le complesse e tortuose dinamiche che 
              determinano l'evolversi del quadro politico, economico e sociale 
              del nostro paese. La facile comprensione della narrazione dei 
              fatti non è data dalla semplificazione dei contenuti, che appaiono 
              invece dettagliati e che, attraverso particolari inediti, tengono 
              viva l'attenzione del lettore. Anzi, si giunge piacevolmente alla 
              fine del libro come se si trattasse di un romanzo e non della 
              narrazione in successione degli eventi dei nostri giorni. Leggere 
              Vespa in queste settimane significa aggiornarsi sui fatti più 
              recenti. Riprenderlo in mano tra qualche anno sarà come sfogliare 
              un capitolo della nostra storia.
 
 23 novembre 2001
 
 
              
              
 
               
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