I vini del Franco bevitore. Cile: Salas,
Zamorano e vino rosso
di Franco Ziliani
Cabernettisti italici, produttori, soprattutto del Nord-Est
(Veneto, Trentino, Alto Adige, Friuli Venezia Giulia), ma anche
della ruggente Toscana, per i quali il Cabernet Sauvignon è troppo
spesso sinonimo di gara all'estrazione più esasperata, a chi sa
concentrare meglio tannini allappanti e robuste iniezioni di legno
nuovo, attenzione ! La cosiddetta globalizzazione, di cui tanto si
parla e si ciancia, a sproposito, entra pesantemente anche nel
mondo del vino e potrebbe portare spiacevoli sorprese al nostro
panorama vitivinicolo, che grazie ai suoi quarti di nobiltà e ai
suoi millenni di storia produttiva, pensa di essere al riparo
dall'offensiva del nuovo e di snobbare i vini che vengono dalle
nuove realtà mondiali solo come delle curiosità da semel in anno,
come prodottini adatti solo a quegli inesperti e poco spendaccioni
degli inglesi… Se il moderno ed esigente consumatore italiano,
disponibile ad uscire dai consueti territori e a provare cose
nuove, comincia a scoprire e ad abituarsi a Cabernet Sauvignon
succosi e facili da bere come questo Reservado 1998 Aconcagua
Valley di Errazuriz, saranno dolori. Tranne che i responsabili di
WineAvenue
www.wineavenue.com, (sito
Internet che propone una ricca ed intelligente selezione
d'interessantissimi vini del vecchio continente - Germania e
Austria - e d'oltreoceano - California, Australia, Cile, Stati
Uniti, Nuova Zelanda), che rischiano di trovarsi in grossa
difficoltà a fare fronte alle richieste per vini esemplari come
questi…
Negli altri paesi, negli Stati Uniti, persino in Germania, per
tacere del Regno Unito, si sono abituati a prendere molto sul
serio quello che si sta facendo in Cile e la chiarezza di idee
dimostrata. Basta leggere il recentissimo articolo Chile's top
flight, firmato da Christine Austin e pubblicato sul numero di
novembre di Decanter, per capire come le cose stiano cambiando
velocemente. E con quale facilità, dopo aver conquistato la fascia
sino alle cinque sterline, i connazionali del matador Marcelo
Salas e dell'indimenticato Ivan Zamorano, si stiano
progressivamente spostando, con i loro vini migliori, in quella da
cinque a dieci, e ora da dieci a venti sterline, che tradotto in
"lirette" italiche pre-euro fanno sempre da 30 a 60mila lire. E
alcuni vini di punta, tipo il magnifico Sena (Cabernet Sauvignon
più un po' di Merlot e Carmenère), firmato Errazuriz e Mondavi in
joint venture, con l'Almaviva (75 per cento Cab. Sauv., 19 per
cento Merlot, 6 per cento Cabernet Franc), firmato Philippine de
Rotschild - Concha y toro, con il Montes Alpha M (80 per cento
Cabernet Sauvignon, 10 per cento Merlot, 10 per cento Cabernet
Franc) di Montes e con il Clos Apalta dello stesso produttore
(Merlot - Carmenère 95 per cento Cabernet Sauvignon 5 per cento),
i prezzi, nell'isola di Albione, ora viaggiano tranquillamente,
senza che nessuno si scandalizzi, dalle 30 sterline (90 mila lire)
alle 40 (120 mila). Fascia dove possiamo trovare grandi
Nuits-Saint-Georges, Barolo di ottimo livello, Champagne
millesimati, mica patatine o fondi di magazzino in saldo…
La cosa è divertente, per certi versi. Tu dici Nuovo Mondo, Cile,
Cabernet e saresti portato a pensare a vini elementari, nei
migliori dei casi, a vini di non grandissima personalità giocati
tra la spremuta di frutta matura ed i sentori di barrique. Poi,
invece, cominci ad assaggiare, la fortuna ti fa imbattere in vini
come questo, e resti stupefatto scoprendo come "los campesinos"
sappiano essere anche viticoltori e vinificatori di vaglia, dotati
di idee chiarissime, capaci di sfoggiarti un Cabernet riserva che
non ha davvero nulla da invidiare, anzi, ai più titolati Super
Cabernet Sauvignon di casa nostra. Sono consapevole, ma non smuovo
di un millimetro la mia considerazione, che questo bel Reservado
potrà non entusiasmare tutti coloro che, se il vino non mostra i
muscoli, se non ha persistenze e consistenze infinite in bocca, se
non appare "complesso" come un cruciverba o come un giallo di
Dario Argento, sono delusi.
A tutti quelli, che, come il sottoscritto, amano piuttosto trovare
in un vino equilibrio, armonia, piacevolezza, facilità di beva, e
(possiamo pronunciare la magica caratteristica che oggi merita di
essere posta sotto tutela da una sorta di Wwf del vino?) eleganza,
questo bel vino rosso cileno appare perfetto, in grado di regalare
gioia e belle emozioni a chi lo stappi e lo serva, con ogni cura,
proponendolo a se stesso e agli amici. Qui di legno in eccesso (ed
il vino ha sostato ben 14 mesi in piccoli fusti di rovere,
francese e americano), nessuna traccia, di concentrazioni
marmellatose e stucchevoli, nemmeno l'ombra, né tantomeno di
quelle simpatiche, si fa per dire, note varietali verdi, pungenti,
aggressive, ossessivamente peperonose o di erba tagliata, che, ci
dicono gli esperti, dovrebbero essere testimonianza di
personalità, ma contrassegnano quasi sempre un cattivo carattere.
Del vino e del produttore.
Da uve evidentemente raccolte in splendide condizioni di
maturazione, nella Don Maximiano Estate posta nella Aconcagua
Valley, gli Errazuriz hanno cavato fuori, con splendida maestria,
un vino dell'allegria che appare carnoso e succoso, pieno di
verve, sin dai profumi, nettissimi, di marasche e prugna, appena
venate di spezie, profumi netti, puliti, densi, d'esemplare
pulizia ed intensità. E poi che piacere magnifico berlo, godere la
sua perfetta rotondità, la morbidezza non estenuata, i tannini
soffici ma presenti, la dolcezza assoluta del frutto, l'eleganza
d'insieme che domina dal primo all'ultimo sorso! Gli
incontentabili obietteranno, e glielo concediamo, che il vino non
ha la struttura e la potenza dei Super Tuscan, e che la
persistenza non è infinita, come quando ci si offre il piacere (!)
di una di quelle belle spremute di legno e di tannini duri, tanto
in voga tra i guru guidaioli, che ti mordono le gengive e non ti
abbandonano più. Ma lasciate agli incontentabili le loro
complicazioni e, per favore, ascoltatemi: averne di Cabernet
Sauvignon così calibrati ed equilibrati, averne di vini del Nuovo
Mondo che mostrano tanta sapienza e tale know how! Dall'altra
parte del mondo, in Cile, e altrove, sono diventati così bravi che
rischiano non solo d'apparire…europei, ma di costringere il
Vecchio Continente ed i vignaioli italiani, francesi, spagnoli, a
doverli imitare… Meditate gente meditate…
23 novembre 2001
bubwine@hotmail.com
Cabernet Sauvignon Reservado Aconcagua Valley 1998 Errazuriz, lire
43.000. Il vino è in vendita sul sito Internet WineAvenue:
www.wineavenue.com
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