Guida bibliografica olivettiana
di Maria Teresa Petti


Per prima cosa il lettore incuriosito dal pensiero e dall’opera teorica di Adriano Olivetti può rivolgersi al suo testo più significativo: “L’ordine politico delle comunità”, Nuove edizioni, Ivrea, 1945 (seconda edizione: Edizioni di Comunità, Roma, 1946; terza edizione: Edizioni di Comunità, Milano, 1968, a cura di Renzo Zorzi). Altri testi basilari di Olivetti sono: “Società, Stato, Comunità”, Edizioni di Comunità, Milano, 1952; “Città dell’uomo”, Edizioni di Comunità, Milano, 1960; (nuova edizione: Edizioni di Comunità, Torino, 2001); “Tecnica delle riforme”, a cura del Movimento Comunità, Torino, 1951. Suggeriamo inoltre la lettura di alcuni suoi articoli: “Appunti per la storia di una fabbrica”, su Il Ponte, Firenze, agosto-settembre 1949; “Corrispondenze per gli Stati Uniti”, Edizioni di Comunità, Milano, 1953; “Quarant’anni. Discorso ai lavoratori del 29 ottobre 1948”, in Rivista Olivetti, Ivrea, marzo 1949. Molta la letteratura su Adriano Olivetti. Tra le monografie interamente dedicate all’ingegnere di Ivrea, segnaliamo: “Fini e fine della politica. La sfida di Adriano Olivetti” di Giulio Sapelli e Roberto Chiarini (Edizioni di Comunità, Milano, 1990); “Adriano Olivetti” di Valerio Ochetto (Mondadori, Milano, 1985); “Adriano Olivetti, un’idea di democrazia” di Geno Pampaloni (Edizioni di Comunità, Milano, 1980); e il recente “Olivetti, una storia, un sogno ancora da scrivere” di Chiara Ricciarelli (Franco Angeli, Milano, 2001).

La figura di Olivetti ha, tra l’altro, ispirato anche alcuni romanzi, tra i quali tre firmati da Giorgio Soavi che fu un suo affezionato collaboratore: “Il sogno di Adriano” (Rizzoli, Milano, 1976); poi ripubblicato nel 1979 col titolo “Italiani anche questi”; Il Conte (Longanesi, Milano, 1984). La figura di Olivetti è presente inoltre in “Lessico familiare” di Natalia Ginsburg (Einaudi, Torino, 1963) e in “Memoriale” di Paolo Volponi (Garzanti, Milano, 1983). Sempre Giorgio Soavi, quest’anno, ha dato alle stampe “Adriano Olivetti. Una sorpresa italiana” (Rizzoli, Milano, 2001), un affresco memorialistico con le testimonianze di tanti personaggi che hanno conosciuto e collaborato con Adriano Olivetti. Sulla storia del Movimento Comunità risulta invece utile la lettura di almeno tre testi: “Olivetti, anni ’50. Patronalsocialismo, lotte operaie e Movimento Comunità” di Donatella Ronci (Milano, 1962); “Adriano Olivetti e il movimento di comunità, un’anticipazione scomoda, un discorso aperto” di Umberto Serafini (Officina edizioni, Roma, 1982); e “Storia del movimento di Comunità” di Alberto Spreafico (Edizioni di Comunità, Milano, 1989).

Sulla visione urbanistica e architettonica di Adriano Olivetti, possono essere consultati: “Gli architetti di Olivetti” di Rossano Astarita (Franco Angeli, Milano, 2001) e “Costruire la città dell’uomo. Adriano Olivetti e l’urbanistica”, curato da Carlo Olmo (Edizioni di Comunità, Torino, 2001). Il pensiero olivettiano, infine, ispira molte pagine dell’opera dell’economista-letterato Geminello Alvi. In particolare, nel suo Uomini del Novecento (Adelphi, Milano, 1995) è possibile leggere una originale biografia dell’ingegnere di Ivrea, mentre in Le seduzioni economiche di Faust (Adelphi, Milano, 1989) non solo vengono citate molte espressioni olivettiane, ma in molti passi aleggiano le idee della triarticolazione della società e dell’ordine comunitario.

14 dicembre 2001

(da Ideazione 5-2001, settembre-ottobre)

14 dicembre 2001

(da Ideazione 5-2001 settembre-ottobre)





 


 
 

 

stampa l'articolo