| I vini del Franco bevitore. Dall’Austria un Pinot dal gusto imperiale
 di Franco Ziliani
 
 Ho scoperto, e voglio parlarvene, un grande Pinot nero. Non arriva 
              dalla Borgogna, né tantomeno dalle regioni del Nuovo Mondo, 
              Oregon, Nuova Zelanda, California, dove il vitigno borgognone si è 
              ambientato meglio. Non è targato Alto Adige, e non arriva di certo 
              dalla Toscana o dal Piemonte dove, aspirando ad un simil 
              Nuits-Saint-Georges italico, si consumano, invece, delle vere 
              nefandezze. Il bel vino che voglio consigliarvi è prodotto 
              nientemeno che in Austria, nell’area di Carnuntum, la regione 
              vinicola a sud di Vienna, posta lungo le rive del Danubio e a nord 
              del Neusiedlersee che ha come propria capitale il villaggio di 
              Göttlesbrunn. Dove ha sede l’azienda agricola, Weingut Familie 
              Markowitsch, cui dobbiamo questo splendido vino. Tramite di questa 
              scoperta, cui voglio rendere pubblicamente merito, è l’amico 
              Luciano Rappo, già tra i fondatori del Wein Festival di Merano e 
              oggi libero professionista e promotore di iniziative vinose, che 
              in una bellissima degustazione di grandi vini rossi 
              internazionali, organizzata per l’associazione enologi del Veneto 
              e svoltasi presso la Cantina Sociale della Valpolicella, qualche 
              mese orsono ebbe modo di farci conoscere un vino originalissimo ed 
              intrigante, uno Zweigelt, prodotto proprio da Markowitsch. Memore 
              del mio - e altrui stupore - per questo vino, Luciano mi promise 
              di farmi assaggiare altre chicche di questo viticoltore, che nel 
              1999 si era aggiudicato il titolo di “winzer des jahres”, 
              viticoltore dell’anno, assegnato dalla rivista austriaca Falstaff. 
              E complice il fatto che un suo fratello, Marco, ha creato una 
              società a Bolzano, la Baccus, che distribuisce in Alto Adige (ed 
              eventualmente altrove) vini esteri di particolare pregio, eccoci 
              qui a decantare le lodi, meritatissime, di questo Blauburgunder 
              eccellente.
 
 Tutti coloro che, come me, condividono la passione per il Pinot 
              nero, e catturano al volo ogni occasione dove sia dato cimentarsi 
              con questo vino sommo, sanno benissimo di quale brutta bestia si 
              tratti, da trattare con le pinze, e come il più delle volte si 
              esca delusi dalle interpretazioni che sul grande tema Pinot noir 
              si danno nei più diversi terroir viticoli. La regione di 
              Carnuntum, me l’ha confermato anche un altro amico che l’Austria 
              ed i suoi vini conosce piuttosto bene, il collega meranese Othmar 
              Kiem, ha però tutti i crismi per inserirsi da par suo nella mappa 
              delle regioni che sul Pinot nero hanno qualcosa da dire e ne sanno 
              esplorare, con intelligenza e misura, le enormi potenzialità. 
              Visitando il sito aziendale
              
              www.markowitsch.at (E-mail:
              weingut@markowitsch.at) 
              si capisce di essere di fronte ad un’azienda familiare, di 
              impostazione moderatamente moderna, che conta su 17 ettari vitati, 
              produce vini rossi al 65 per cento e ha una dotazione di piccoli 
              fusti pari a 300 barrique. Dove è affinato anche questo Pinot 
              nero.
 
 Ciò che più conta, è che Gerhard Markowitsch, “fanatico della 
              qualità”, come si definisce, ha decisamente le idee chiare e ci sa 
              proporre un Blauburgunder (ma lui preferisce chiamarlo, à la 
              française, Pinot noir in etichetta), di grandissima eleganza, al 
              quale l’edizione 2001 – 2002 della Falstaff Weinguide, curata da 
              Peter Moser, assegna un bel punteggio di 92/100, con una 
              classificazione di due stelle, su un massimo di tre, per 
              l’azienda. Nell’assaggiare questo vino, che ha personalità e 
              classe tutta sua, dimenticatevi, come consiglio di fare anche 
              quando si assaggia un Pinot nero italiano, la Borgogna, e se 
              proprio un termine di riferimento volete darvi è con alcuni dei 
              migliori Blauburgunder altoatesini, il Vigna Barthenau Sant’Urbano 
              di Hofstätter, ma con un più discreto uso del legno, lo Schweizer 
              del buon Franz Haas, oppure il 97, o il magnifico 1999, assaggiato 
              in anteprima durante la bella manifestazione dell’Associazione 
              Vignaioli, a Merano, di quel bravissimo produttore che corrisponde 
              al nome di Bruno Gottardi. Questo, di Markowitsch, è un Pinot nero 
              che sa di Pinot nero, che ha il colore del Pinot nero, lo stile, 
              la classe, la dolcezza del vero Pinot nero.
 
 Colore rubino di bell’intensità, con leggera virata sul granato, 
              senza esagerazioni, viva, brillante, luminosa, piena di vita, 
              questa riserva 1999 (che in Austria è proposta a circa 18 euro e 
              che in enoteca, in Italia, dovrete rassegnarvi a pagare intorno ai 
              35 euro, soldi ben spesi, vista la qualità), ha nei profumi, nella 
              loro nitidezza e pulizia, nella tessitura serrata, il suo punto 
              forte. Un naso caldo, fitto, denso, che fa immediatamente pensare 
              al lampone e al ribes, che ha fragranza floreale, carnosità e 
              bellezza, e che non ci si stanca di “ascoltare” roteando il 
              bicchiere, cogliendone le sfumature in evoluzione, la cremosità 
              stupenda. Al gusto sono ancora la dolcezza, la morbidezza, la 
              polpa succosa e vibrante, il nitore del frutto a sorprendere, il 
              velluto che il vino sprigiona, la totale assenza di toni 
              marmellatosi o iper-concentrati, il grande equilibrio d’assieme, 
              l’alcol (13,5°) calibrato, la struttura tannica che c’è, ma 
              sceglie la via della sottolineatura discreta, tutto a favore di 
              un’estrema piacevolezza, di una godibilità del vino tale da 
              suscitare un’ammirata sorpresa. Un piccolo capolavoro, una 
              meraviglia, e la gioia di annotarmi, sul mio peraltro non 
              affollatissimo carnet di “pinoneristi veri” un altro nome di 
              riferimento, da tenere d’occhio anche per gli altri vini della 
              gamma, Chardonnay, il non dimenticato Zweigelt, il Grüner 
              Veltliner, e due misteriose Cuvée, denominate Rosenberg e Redmont, 
              di cui ci piacerebbe molto saperne di più.
 
 25 gennaio 2002
 
 bubwine@hotmail.com
 
              
              Pinot noir reserve 1999. Carnuntum Gerhard Markowitschf, prezzo in 
              enoteca 35 euro. Baccus s.n.c. di Marco Rappo, via Torino 45 - 
              39100 Bolzano. Tel. 0471 910910 e 335 5868263
 
               
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