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 Lasciarsi alle spalle lamenti, rimpianti e recriminazioni. 
              Evidenziare successi, nuove mentalità e voglia di riscatto. 
              Abbandonare le strategie di assistenzialismo. Proporre 
              autonomismo, responsabilità e capacità imprenditoriale. Un nuovo 
              Mezzogiorno si affaccia sulla scena europea, pronto a rinnegare 
              una politica fatta di aiuti di corto respiro per immergersi nella 
              modernità di uno scenario profondamente modificato. Il mercato 
              globale non fa paura, anzi. Coglierne gli aspetti positivi e 
              dirompenti rispetto ad uno schema di politica per il Sud non più 
              sostenibile è quanto si propone di fare il nuovo Osservatorio sul 
              Mezzogiorno, promosso nel 1998 dall'allora Centro Ideazione e 
              assorbito nel 2002 dalla sede regionale di Bari della Fondazione.
 
 Un gruppo di studio e di ricerca composto da studiosi e 
              imprenditori decisi ad aprire una nuova stagione d’impegno per lo 
              sviluppo del Sud, partendo da una semplice constatazione: l’Italia 
              entra nell’Europa, ma le sue speranze di tenuta verranno misurate 
              soprattutto sulla capacità delle aree più deboli di recuperare 
              terreno rispetto a quelle più forti. Dopo anni di questione 
              settentrionale (per molti versi non ancora risolta, forse neppure 
              affrontata), si riapre dunque una questione meridionale, non più 
              inquadrata in termini di assistenza clientelare (pur volendo, 
              mancano le risorse) ma legata alle opportunità di sviluppo 
              autonomo che il Mezzogiorno può trovare solo facendo ricorso a se 
              stesso.
 
 Autonomismo e responsabilità, studio e imitazione dei casi di 
              successo, analisi dei nuovi mercati, consapevolezza delle 
              opportunità geopolitiche, allargamento della mentalità 
              imprenditoriale, risanamento della società civile soprattutto 
              attraverso una serrata lotta alla criminalità (anch’essa ormai 
              "globalizzata"): sono solo alcune tracce di ricerca su cui si 
              muoverà l’Osservatorio.
 
              
               
              
               
              
               
              
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