Il rilancio del Mediterraneo parte da Brindisi
di Pierluigi Mennitti
[03 mar 05]

Si apre a Brindisi il terzo convegno internazionale "Mediterre" sulle politiche ambientali e sui flussi migratori dell’area mediterranea, organizzato dalla Regione Puglia, dal ministero dell’Ambiente e da Federparchi. Per quattro giorni si confronteranno nella città pugliese ministri, esperti e operatori di ventotto paesi che si affacciano sulle sponde del Mediterraneo o che ne condividono da sempre i destini storici. E’ la seconda volta consecutiva che il Salento ospita questa manifestazione (l’anno scorso toccò ad Otranto), confermando il ruolo di ponte e di collegamento con le realtà che si affacciano su questo mare chiuso, esaltato dai nuovi equilibri geopolitici degli ultimi decenni: il disgelo dell’area sudorientale europea dopo il crollo dell’impero sovietico, il ritorno dei Balcani dopo le guerre civili degli anni Novanta, il rilancio del Levante e del Magreb sull’onda della lotta al terrorismo e dell’esportazione della democrazia. Processo quest’ultimo che sembra, proprio in queste settimane, conoscere un’accelerazione nel vicino Oriente dopo il voto in Iraq, le aperture di Mubarak in Egitto, le manifestazioni popolari in Libano, le proteste di settori intellettuali in Siria e i colloqui israelo-palestinesi.

Momento favorevole, dunque, per il confronto mediterraneo, uno spazio geografico che negli ultimi anni ha molto sofferto l’incertezza legata alla ribalta del terrorismo che ha colpito duramente in Spagna e in Turchia, in Marocco e in Egitto, in Israele e in Libano. Da qui un rallentamento dei rapporti anche economici tra le sponde e la necessità di riannodare le fila di un destino che può essere comune solo se si raggiungono criteri più omogenei sul piano politico e istituzionale, economico e sociale. Tante sono le questioni sul tappeto, a cominciare da un ripensamento della cosiddetta strategia di Barcellona che dieci anni fa inaugurò il partenariato euro-mediterraneo e il cui bilancio presenta poche luci e molte ombre lungo la strada che avrebbe dovuto portare a una maggiore integrazione tra le sponde nord e sud dell’area.

A Brindisi si discuterà soprattutto di ambiente e di immigrazione, qualità della vita e sicurezza, integrazione e sviluppo economico delle aree più povere. Le sfide con cui devono confrontarsi i paesi rivieraschi sono molteplici e differenti e necessitano di un approccio pragmatico: evitare il catastrofismo tanto di moda quando si affrontano tematiche ambientaliste per individuare i problemi veri e cercare le soluzioni appropriate. Desertificazione, riproduzione della macchia mediterranea, valorizzazione dei parchi naturali, gestione della risorsa delle acque, vero grande tema che accomuna Nord e Sud. E poi equilibrate politiche di sviluppo economico che possano coniugare produzione e benessere con la naturale vocazione turistica e culturale di questo mare sul quale insistono tre culture, tre società, tre religioni.

Questione centrale, quella dei flussi migratori, che attraversano i paesi mediterranei e che da almeno dieci anni occupano gran parte delle politiche messe in campo dall’Unione europea attraverso i meccanismi introdotti dalla strategia di Barcellona. Occasione, quella di Brindisi, per attualizzare i problemi e le soluzioni nel frattempo adottate (ad esempio gli accordi bilaterali tra i paesi della sponda nord e della sponda sud per contrastare clandestinità e terrorismo) e per valutare le nuove dinamiche demografiche che rendono assai squilibrato il rapporto tra le diverse regioni del Mediterraneo. Appuntamento dunque per i convegni, per gli stand delle nazioni e per gli eventi culturali e gastronomici: delegati da ventotto paesi, 23 dei quali affacciati sul Mediterraneo (Gibilterra, Spagna, Francia, Principato di Monaco, Italia, Malta, Slovenia, Croazia, Bosnia-Herzegovina, Montenegro, Albania, Grecia, Turchia, Cipro, Marocco, Algeria, Tunisia, Libia, Egitto, Israele, Palestina, Libano, Siria), e altri cinque (Portogallo, Andorra, Macedonia, Serbia, Giordania) che pur non possedendo uno sbocco su di esso, ne condividono da sempre le vicende naturali, culturali e storiche.

03 marzo 2005

pmennitti@ideazione.com

 

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