Il contropiede di Berlusconi
di Vittorio Mathieu
[29 apr 05]
La facilità con cui Berlusconi ha risolto la crisi ha dato luogo a descrizioni
della situazione dovute più alla rabbia che alla ragione. Ad esempio, la
descrizione del nuovo governo come un governo balneare. E’ chiaro che il
governo durerà fino a primavera, quindi la balneazione dovrebbe
protrarsi anche in inverno. Un’altra descrizione vede il governo “giunto
al capolinea”. Gli autoferrotramvieri quando giungono al capolinea si
mettono a discorrere tra loro, poi due o anche tre veicoli partono
contemporaneamente, lasciando scoperta la maggior parte dell’orario. Non
si direbbe che la Cdl risponda a questa descrizione. Non c’è dubbio che
certe fermate lungo il percorso si prolunghino troppo e che i conducenti
dei diversi veicoli, di diversa stazza, si fermino a discutere. Ma il
nuovo governo è più probabile che dia luogo a una “accelerazione”, come
ai bei tempi, quando Ronaldo e Vieri partivano verso la porta dopo un
po’ di palleggi a centro campo.
In questi quattro anni non c’è dubbio che l’allenatore Berlusconi abbia
lasciato troppo che le squadre palleggiassero a centro campo. Ma ora mi
pare che il Mister abbia capito tutto quello che c’era da capire, sui
giocatori di ruolo e su quelli presi in prestito. Mi pare che abbia
capito, per dirla in breve, che il sentimento che guida la politica è la
paura. Non una paura fisica, per fortuna, nelle democrazie, ma la paura
di perdere qualcosa o di non riuscire ad acquisirne altre. Quando un
colonnello o un alleato facevano temere una defezione, anziché
minacciarli li si tacitava: un sottosegretariato o una verifica non si
nega a nessuno. Ora ho l’impressione che non sia più così. A un certo
punto si deve dire “oderint dum metuant”, anche se dispiace.
Ma le elezioni sono tra un anno, e l’elettorato vuole qualcosa di più:
vuole un’accelerazione.
29 aprile 2005 |