La pseudoscienza degli ambientalisti
di Vittorio Mathieu
[09 mag 06]
Che la sinistra sia progressista e la destra retriva è una leggenda
smentita da tempo; ma la novità degli ultimi decenni sta nel diverso
sostegno che le sinistre cercano alla loro azione contro il progresso:
il sostegno di pseudoscienze. Un tempo erano solo pseudoscienze sociali:
ad esempio, lo pseudosocialismo “scientifico” di Marx, o la
pseudoscienza economica di alcuni economisti “moderni”. Ma, prima con
gli ambientalisti, poi con diversi movimenti sociali (quali i no-global)
l’appello alla pseudoscienza si è esteso alla fisica, alla chimica, alla
biologia. Ad esempio: che l’inquinamento minacci l’umanità è un fatto;
ma i rimedi che si propongono contro questo pericolo sono o inefficaci
(come ad esempio il protocollo di Kyoto) o addirittura controproducenti
(divieto di organismi vegetali geneticamente modificati). Che l’amianto
causi tumori maligni lo sappiamo, purtroppo, per esperienza; ma, se
dovessimo disfarci di tutto ciò che causa tumori maligni, avremmo finito
di vivere.
Il bitume non è meno pericoloso dell’amianto, a dosi paragonabili, ma si
continuano ad asfaltare le strade; e le lobbies dei produttori di
petrolio sono riuscite, in Italia, a impedire il nucleare: soggetto a
rischi che vanno controllati, ma insostituibile già nel medio periodo.
Gli argomenti che si adducono contro la Tav – amianto e uranio – si
fondano su una completa mancanza di ricerche. Gli argomenti opposti
potranno anche essere di parte, ma almeno si fondano su ricerche, di cui
i competenti hanno modo di controllare l’attendibilità. Interessate, del
resto, anche le opposizioni all’alta velocità, che opportune elargizioni
riescono a superare. Qualsiasi velocità è un pericolo, tanto più quanto
più è alta. Il trasporto su gomma è una fonte continua di stragi.
Camminare o viaggiare a dorso di mulo sarebbe più sano: ma i nemici del
progresso non mostrano affatto di volerlo fare.
Altro esempio l’inquinamento elettromagnetico, che si invoca per
ostacolare il progresso nelle comunicazioni. Quello prodotto dalle
macchie solari è senza dubbio più grave, ma i regressisti non cercano la
protezione, bensì il puro e semplice divieto. Ho conosciuto bensì
persone che fuggivano la vita in città per una vita più sana in
montagna, come pastori di armenti. Erano i figli di una delle migliori
scolare dirette di Einstein, che pure è il padre, o almeno il nonno, del
nucleare. La loro decisione fu presa in base all’esperienza e alla
scienza, non alla pseudoscienza, e deve farci riflettere. Ma degli
ambientalisti da strapazzo dobbiamo abituarci a non fare nessun conto.
09 maggio 2006
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