Quarzo: “Sì ai giovani, ma senza quote”
intervista di Domenico Naso
[24 mag 06]
Giovanni Quarzo, trentaquattrenne romano, è avvocato dal 1999 e corre
nelle liste di Forza Italia per un posto in consiglio comunale.
La sua attività politica inizia addirittura nel 1992, nella Gioventù
Liberale e nel PLI. Successivamente ricopre alcuni importanti incarichi
amministrativi e si fa strada all’interno di Forza Italia, diventando,
nel 2003, responsabile della comunicazione del coordinamento romano del
movimento azzurro. Ora si misura in un’impresa impegnativa: diventare
consigliere comunale a Roma. Con la voglia di mettere esperienze e
competenze al servizio della città.
In un quadro non certo incoraggiante per
l'iniziativa politica dei giovani che senso ha per te una candidatura
alle elezioni? Con che spirito e con quali obiettivi un giovane come te
si affaccia alla politica?
Sinceramente credo che i giovani gli spazi politici debbano
conquistarseli. Sono contrario alle quote di qualsiasi colore. Con le
proprie competenze, ogni individuo, e quindi anche un giovane, può
dimostrare quanto vale e guadagnarsi sul campo lo spazio politico
necessario.
Cosa si può fare, all'interno della Casa delle
Libertà, per dare maggior spazio alle nuove generazioni? Un
ringiovanimento della classe politica quali conseguenze potrebbe
causare?
Il mio partito, Forza Italia, ha sempre creduto nei giovani e già in
passato ha dato spazio alle nuove generazioni. Da buon liberale,
tuttavia, quello che chiedo è che tutti possano avere pari opportunità
per esprimersi politicamente. Poi saranno le capacità dei singoli, come
ho detto in precedenza, a premiare o meno gli sforzi di ognuno. Il
vantaggio derivante dal ringiovanimento della classe politica, comunque,
è una maggiore competenza e preparazione. I giovani di oggi possiedono
strumenti migliori che senza dubbio hanno giovato particolarmente alla
loro formazione.
Le amministrazioni locali possono essere una buona
palestra per formare una nuova classe dirigente? In che modo possono
contribuire alla nascita di un nuovo modo di fare politica?
Personalmente credo che le esperienze amministrative “minori” siano una
palestra formidabile far nascere e crescere una classe dirigente. Parlo
anche per esperienza personale visto che ho ricoperto la carica di
consigliere di amministrazione dell’IPAB e di presidente del cda
dell’ADISU – Sapienza. Sono state esperienze importanti che mi hanno
dato gli strumenti idonei ad affrontare anche una battaglia difficile
come quella del consiglio comunale.
Traccia un bilancio dell'amministrazione Veltroni.
Come giudichi l'operato della giunta uscente e quali sono i problemi che
non sono stati risolti?
Il sindaco Veltroni ha dato il meglio di sé nell’ambito della “cultura”.
Concerti, manifestazioni, eventi ludici vari. La gestione
dell’amministrazione ordinaria, tuttavia, non è stata per niente
soddsifacente. Manutenzione del manto stradale, pulizia e decoro urbano,
traffico, parcheggi. Sono tutti problemi irrisolti e che, anzi, si sono
aggravati negli ultimi tredici anni di governo cittadino del
centrosinistra.
24 maggio 2006
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