| Marte pianeta rosso? No, a stelle e strisce di Alessandro Gisotti
 
 “Signore e signori, ecco a voi Marte”. Bisognava capirlo dall’annuncio 
        stile notte degli Oscar, con cui il capo del progetto “Mars Expediton 
        Rovers” ha presentato al centro Nasa di Pasadena le prime foto del 
        Pianeta Rosso, che la scampagnata del robot Spirit sul terzo pianeta del 
        sistema solare sarebbe stata ben più che una missione dallo 
        straordinario significato scientifico. We’re back, siamo tornati, hanno 
        urlato quelli della Nasa. E la “Mars Mania” ha avuto inizio. Il 
        settimanale Time gli ha dedicato la sua prestigiosa copertina, per 
        l’occasione su sfondo rigorosamente rosso, lanciando perfino un 
        sondaggio on line per saggiare quanti sarebbero disposti oggigiorno ad 
        un viaggio verso non meglio precisate località marziane. Sembra che 
        l’idea riscuota successo. E non importa, come ha fatto notare qualcuno, 
        che le cartoline provenienti da 55 milioni di chilometri assomiglino 
        così tanto alle immagini delle lande desolate e inospitali 
        dell’Afghanistan.
 
 Business is business
 
 All’insegna del motto “business is business”, i marzianologi a stelle e 
        strisce si sono subito messi all’opera per calcolare i possibili 
        guadagni derivanti dalla nuova corsa allo spazio lanciata da Bush. Il 
        magnate Robert Bigelow si è detto pronto a investire 500 milioni di 
        dollari per realizzare, entro il 2015, un hotel orbitante attorno alla 
        Terra. C’è poi chi già promette, come la Space Adventures di Arlington, 
        che nel 2007 sarà possibile godersi la vista spettacolare del globo 
        terracqueo in particolarissime crociere siderali. Il prezzo? Ovviamente 
        stratosferico: 98 mila dollari, centesimo più, centesimo meno. Pure la 
        Luna è tornata di moda, anche perché proprio il satellite terrestre 
        dovrebbe essere, nelle intenzioni americane, il trampolino di lancio per 
        la spedizione verso Marte. David Criswell, direttore dell’Institute for 
        Space Systems Operations dell’Università di Houston, ha fatto notare che 
        il silicio è presente in grandi quantità nella roccia lunare. Una volta 
        estratto potrebbe dunque essere convertito in cellule solari 
        trasformando la Luna in una sorta di gigantesco pannello solare per 
        inviare energia, pulita e abbondante, al nostro pianeta.
 
 Tutti pazzi per Marte
 
 Delle “marzianate”, si è occupato anche il New York Times con un 
        articolo di John Schwartz sui possibili utilizzi della Stazione Spaziale 
        Internazionale. Che rischia di andare in pensione, giacché Bush, 
        l’unilateralista cosmico, ha deciso di tagliare i fondi al progetto - 
        finanziato da giapponesi, russi ed europei - per seguire l’american way 
        dello spazio. L’industria del cinema si è fatta subito avanti. Ad 
        Hollywood, c’è chi ha pensato di posizionare delle super telecamere 
        sulla Stazione orbitante. Ma la proposta più originale è quella di John 
        M. Logsdon, direttore dell’Institute for Space Policy dell’Università 
        George Washinton: “Sarebbe un bel posto per ambientarci il Survivor 
        show”, l’alter ego americano dell’Isola dei Famosi. Se sei eliminato, ha 
        avvertito Logsdon, sono davvero guai per tornare a casa. Intanto, la 
        Lego ha realizzato un mini Spirit da comporre in 417 pezzi. Il 
        Washington Post ha commentato l’evento scrivendo icasticamente che il 
        rover della Nasa, dopo Marte, è atterrato anche sui negozi di 
        giocattoli. Il robottino è ormai coccolato dai mass media come una vera 
        rock star. Prevedibile l’effetto domino: nei primi giorni di gennaio la 
        parola Nasa è stata la più gettonata nel motore di ricerca Google. 
        Battendo anche Britney Spears, non facile di questi tempi. Fascino 
        irresistibile quello del Pianeta Rosso. Tanto che l’ex vicepresidente Al 
        Gore, che aveva detto a Bush di pensare alle cose terrestri invece di 
        promettere la Luna, si è poi precipitato al Jet Propulsion Laboratory di 
        Pasadena per seguire “l’ammartaggio” di Opportunity, il gemello di 
        Spirit. C’era anche il governatore della California, Schwarzenegger, che 
        su Marte c’era già stato. Nei panni del protagonista del film “Total 
        Recall”.
 
 Al di là del colore, la “Mars mania” scoppiata negli Usa ha un 
        significato più profondo nell’era inquieta del dopo 11 settembre. Come 
        ha spiegato bene Usa Today, in un periodo nel quale il “codice 
        arancione” alza il livello d’ansia di ogni cittadino americano alle 
        prese con la minaccia terroristica, il “rosso marziano” accende 
        l’immaginazione e rassicura l’America sulla propria capacità di 
        primeggiare. Perciò non stupitevi, se nel giro di qualche lustro, il 
        discorso sullo stato dell’Unione andrà in soffitta, sostituito da un più 
        suggestivo e appropriato discorso sullo stato del Cosmo.
 
        
      29 gennaio 2004 
        gisotti@iol.it   |