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      Iraq: ecco i punti del nuovo pianodi Cristiana Vivenzio
 
 Si stringono i tempi per costruire l'Iraq del dopo Saddam. Il colpo 
      d’acceleratore, questa volta, arriva dopo la tre giorni statunitense del 
      presidente Silvio Berlusconi. Prima il colloquio con Kofi Annan alle 
      Nazioni Unite, poi quello con il presidente George Bush alla Casa Bianca. 
      Al centro degli incontri la richiesta di obiettivi specifici da centrare 
      in tempi brevi, una sorta di programma ridefinito della transizione 
      politica a Baghdad. Con un obiettivo prioritario e improcrastinabile: 
      riuscire a far approvare entro la fine di questo mese, e all'unanimità, 
      una nuova risoluzione dell'Onu per l'Iraq. L'intenzione sarebbe infatti 
      quella di convocare proprio al Palazzo di vetro una conferenza 
      internazionale di pace prima del vertice del G8, che si terrà a Sea Island 
      in Georgia dall'8 al 10 giugno. In quell'occasione, infatti, Bush 
      presenterà all'assemblea dei capi di governo degli otto paesi più 
      industrializzati del mondo un documento, la “Greater Middle East 
      Initiative”, un progetto a tutto tondo promosso dell'amministrazione 
      statunitense che sintetizza l'impegno degli Otto ad assicurare pace e 
      stabilità in Medio Oriente.
 
 Cinque le proposte che verranno avanzate in quella sede, tra cui quella di 
      aprire un Forum per il futuro del Medio Oriente, con la creazione di una 
      sede di confronto permanente in cui i paesi del G8 potranno avviare e 
      portare avanti con gli Stati mediorientali e con rappresentanti delle loro 
      società civili un continuo dibattito sulle riforme imprescindibili per 
      promuovere la libertà e la democrazia e per tutelare appieno i diritti 
      civili della popolazione. Si proporrà poi, sempre secondo il documento, la 
      nascita di una Fondazione per la democrazia, una organizzazione non 
      governativa indipendente, finanziata dai paesi del G8, in grado di 
      “fornire assistenza finanziaria e tecnica ai gruppi della società civile 
      modiorientale che promuovono la democrazia e i diritti umani” e la 
      promozione di un Gruppo di assistenza democratica, a sostegno delle 
      associazioni che in quegli Stati del mondo si fanno promotori del lungo 
      processo che porta alla democrazia.
 
 A queste tre proposte se ne affiancherà poi una quarta, di iniziativa 
      egiziana, volta a promuovere un’aperta battaglia contro l'analfabetismo, 
      soprattutto femminile, che colpisce quella parte del pianeta: saranno 
      oltre 100mila i professori che verranno formati per promuovere 
      l’educazione di circa 65 milioni di analfabeti. Infine, questo l'ultimo 
      punto in discussione, verrà presentato un Progetto pilota di piccoli 
      finanziamenti in Medio Oriente, con l'obiettivo di realizzare un ambiente 
      favorevole allo sviluppo delle piccole aziende private in quei paesi, 
      chiave di volta, secondo i promotori del progetto, nella lotta alla 
      povertà e alla disoccupazione.
 
 L'obiettivo più urgente di questi giorni, però, rimane la costituzione del 
      nuovo governo iracheno che, dopo il vertice Bush- Berlusconi, dovrebbe 
      avvenire entro il 30 giugno prossimo con la nomina del presidente, del 
      vicepresidente e dei ministri. Il progetto, a cui sta assiduamente 
      lavorando il rappresentante di Kofi Annan, Ladhr Brahimi, vedrebbe la 
      formazione di un nuovo governo ad interim costituito dai venticinque 
      rappresentanti dei gruppi etnici iracheni e la costituzione di una 
      assemblea, composta da 1000-1500 membri, embrione di un nuovo parlamento, 
      anche se per il momento dotata di funzioni esclusivamente consultive. A 
      quest'obiettivo i due capi di governo hanno aggiunto l'impegno ad 
      organizzare un vertice al Palazzo di vetro con il nuovo premier, con i 
      paesi membri della coalizione e del Consiglio di sicurezza dell’Onu per 
      “dare legittimità internazionale al nuovo governo che prenderà i poteri a 
      partire dal 1 luglio”. Rimane, dunque, invariata la scadenza del 30 giugno 
      per il conferimento dei poteri all'autorità del nuovo Iraq.
 
      
      20 maggio 2004 
      
      vivenzio@ideazione.com
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