| Il Ranch del Cielo di Cristina Missiroli
 
 Il presidente lo chiamava "Rancho del Cielo". Ma per i giornalisti che lo 
        accompagnavano nelle frequenti visite in California divenne presto la 
        Casa Bianca della costa occidentale. Quei 688 acri di terra tra le 
        montagne vicino a Santa Barbara furono per più di vent’anni il rifugio e 
        il luogo di meditazione di Ronald e Nancy Reagan. “Ci rilassiamo al 
        ranch – disse un giorno Reagan - Non sarà davvero il paradiso, ma 
        probabilmente ha lo stesso codice postale”. Da quell’angolo di paradiso 
        e per tutto il tempo del suo mandato Reagan indirizzò il messaggio 
        settimanale alla nazione. In quel ranch prese molte delle sue decisioni 
        di presidente.
 
 Il ranch dei Reagan è ancora al suo posto: è un sito storico gestito 
        dalla Young America’s Foundation, un’associazione no profit che ha 
        deciso di acquistarlo quando, dopo la scoperta della malattia, la 
        famiglia Reagan decise di metterlo in vendita. Oggi è completamente 
        restaurato. Coloro che visitano la grande casa bianca e il parco che lo 
        circonda hanno la sensazione che i Reagan vi abitino ancora e che siano 
        semplicemente fuori per il pranzo. Nancy ha donato alla fondazione 
        moltissimi oggetti personali della famiglia. C’è anche qualche dettaglio 
        che ricorda come questa casa si sia trovata occasionalmente ad essere 
        per qualche tempo l’epicentro del potere del mondo libero. Mezzo 
        nascosto in un granaio, ad esempio, c’è un piccolo pezzo del Muro di 
        Berlino. Per non dimenticare.
 
 Ma il ranch del cielo non è affatto un semplice museo. La YAF lo ha 
        scelto come base per un progetto molto più concreto: tramandare la 
        filosofia di vita e la visione politica del presidente Reagan alle nuove 
        generazioni. Educare gli studenti di oggi, bambini in fasce negli anni 
        80, agli ideali della libertà individuale, del governo limitato, di una 
        forte difesa nazionale, della libera impresa e dei valori tradizionali.
 
 Ogni anno studenti dei college più disparati arrivano al ranch per 
        seguire seminari e ascoltare le lezioni di quanti lavorarono al fianco 
        del presidente. I principi della “reaganomics”, del capitalismo e del 
        libero mercato, vengono spiegati da chi lavorò attivamente allo sviluppo 
        della teoria politica e della prassi reaganiana. Corsi intitolati ai più 
        conosciuti dei teorici reaganiani si susseguono mese dopo mese. A 
        partire dal seminario dedicato a Milton Friedman e alla scuola economica 
        di Chicago.
 
 Un modo, dicono i responsabili del progetto, per ascoltare quelle idee e 
        quelle dottrine che, benché vincenti, sono spesso cancellate dai normali 
        corsi dei campus americani. Perché l’eredità del presidente Reagan è 
        troppo importante per essere lasciata nelle mani dell’establishement 
        accademico liberal. Che la maggior parte delle volte distribuisce 
        insegnamenti sul genere di Arthur Schlesinger, secondo cui “Reagan fu un 
        presidente assente cui capitò di arrivare nel momento fortunato in cui 
        il comunismo di auto-distrusse”.
 
        Qualche 
        weekend al Ranch del Cielo insomma è l’ideale. Per rimettere le cose al 
        loro posto e limitare i danni del costante e disperato tentativo della 
        sinistra (americana ed europea) di riscrivere la storia e seppellire gli 
        innegabili successi dell’amministrazione Reagan. 6 giugno 2004 |