| Il Grande Comunicatore di Francesca Oliva
 
 “Spero che siate tutti repubblicani”. Con questa frase, rivolta 
        all'equipe di chirurghi del George Washington Hospital che stava per 
        operarlo al cuore dopo l’attentato del 30 marzo 1981, si apre la 
        raccolta di frasi celebri di Ronald Regan curata da Frederick J. Ryan 
        Jr. dal titolo “The Wisdom and Humor of The Great Communicator”. Ne 
        abbiamo selezionata e tradotta qualcuna tra le più significative, per 
        ricordare lo spirito indomabile e pungente di Ronald Regan, grande 
        comunicatore e grande uomo del nostro secolo.
 
        “Noi in 
        America abbiamo avuto amare lezioni dalle due guerre mondiali: è meglio 
        essere sempre pronti a difendere la pace che cercare ciecamente rifugio 
        nel mare, affrettandosi a rispondere soltanto dopo che la libertà sia 
        andata persa. Abbiamo imparato che l’isolazionismo non fu e mai sarà 
        un’accettabile risposta ai governi tirannici con intenti 
        espansionistici.Cerimonia di commemorazione del 40° anniversario dell’invasione della 
        Normandia - 6 giugno 1984
 “Nessun 
        governo nella storia delle civiltà ha mai ridotto volontariamente il 
        proprio peso. Ma, con l’aiuto di Dio, questo lo farà”.Cerimonia d’apertura per il Knoxville International Energy Exposition.- 
        1 maggio 1982
 “Due 
        sovietici parlano tra loro. Uno di loro chiede: ‘Qual è la differenza 
        tra la Costituzione sovietica e quella degli Stati Uniti?’ L’altro 
        risponde: ‘E’ facile. La Costituzione sovietica garantisce libertà di 
        espressione e di riunione. Quella americana garantisce la libertà anche 
        dopo essersi espressi e riuniti’”.New Britain - 8 luglio 1987
 “Ci sono 
        insulti peggiori che essere definito un sognatore”.Discorso alla Oxford Union Society - 4 dicembre 1992
 “L’altro 
        giorno ho ricevuto una lettera da un uomo e voglio condividerla con voi. 
        Quest’uomo mi ha scritto che puoi andare a vivere in Turchia, ma che non 
        potrai diventare un turco; che puoi andare a vivere in Giappone, ma che 
        non potrai diventare un giapponese – o un tedesco, o un francese, e così 
        via. Mentre chiunque, da ogni angolo del mondo, potrà venire in America 
        e diventare un americano”.Suitland High School, Maryland - 20 gennaio 1988
 “Saranno 
        gli storici a scrivere il giudizio finale sui miei anni come Governatore 
        della California e come Presidente degli Stati Uniti, ma personalmente 
        mi sento soddisfatto di quello che sono riuscito a fare, sia all’interno 
        che all’esterno del governo. La mia carriera professionale è stata 
        varia. Ho lavorato come telecronista sportivo, attore, leader sindacale, 
        conferenziere e pubblico ufficiale. Questa una caratteristica dello 
        stile di vita americano. L’opportunità di avanzare basata sui desideri e 
        le abilità di ciascuno è una parte preziosa della nostra esistenza, a 
        cui io devo il mio successo”.Intervista al giornale sovietico Ogonek - 19 maggio 1988
 
 “Questa sera non voglio sprecare il vostro tempo semplicemente per 
        chiedervi di avere fiducia in me. Vi chiedo di avere fiducia in voi 
        stessi. Questa è l’America. La nostra lotta per la nazionalità, la 
        nostra irriducibile battaglia per la libertà, l’essenza della nostra 
        esistenza – tutto questo si è sempre basato sull’assicurazione che devi 
        essere libero per forgiare la tua vita come meglio riesci, che nessuno 
        potrà mai impedirti di raggiungere obiettivi più alti o rubarti la 
        creatività che ha reso l’America invidiata da tutto il genere umano”.
 Discorso alla Nazione sul Federal Tax Reduction Legislation - 27 luglio 
        1981
 
 “Ho avuto una copia della Costituzione sovietica e l’ho letta con grande 
        interesse. Ho notato tutta una serie di termini che utilizziamo anche 
        noi: ‘libertà di assemblea’, ‘libertà di espressione’ e così via. Ma, 
        pur essendo scritti sulla Costituzione, questi diritti non vengono 
        garantiti al popolo. Così ho iniziato a pormi domande sulle Costituzioni 
        degli altri paesi e sulla nostra, sulla quale noi poniamo tanta enfasi. 
        Ho capito che la chiave era davvero molto semplice. E’ proprio per 
        questo che all’inizio non si nota, ma è così grande che racchiude una 
        sostanziale differenza. Tutte le altre Costituzioni sono documenti in 
        cui si afferma: ‘Noi, il governo, permettiamo al popolo di godere dei 
        seguenti diritti’, mentre la nostra Costituzione recita: ‘Noi, il 
        popolo, permettiamo al governo di godere dei seguenti privilegi e 
        diritti’. Siamo noi a concedere al governo di fare le cose che fa. E qui 
        è racchiusa la grande differenza: del perché siamo unici al mondo e del 
        perché non importa quale sia il problema, che noi lo affronteremo. E il 
        vostro aiuto e il vostro supporto porteranno avanti questo processo 
        inarrestabile”.
 Discorso ai delegati del Senate Youth Program - 5 febbraio 1981
 
 “Questo paese fu fondato e costruito da gente con grandi sogni e con il 
        coraggio di assumersi grandi rischi”
 Massachussetts High Technology Council - 26 gennaio 1983
 
 “La libertà è una cosa estremamente fragile e non si trova mai a una 
        generazione di distanza dalla sua possibile estinzione. Non è nostra per 
        eredità, ma deve essere conquistata e difesa costantemente da ogni 
        generazione, perché viene regalata una volta soltanto a ogni persona. 
        Coloro che hanno conosciuto la libertà e che poi l’hanno perduta, non 
        l’hanno mai più conosciuta.”
 Messaggio inaugurale del Governatore della California - 5 gennaio 1967
 
 “La libertà è l’essenza profonda della nostra nazione. La nostra non è 
        una nazione perfetta. Ma anche con tutti i nostri problemi, rimaniamo la 
        boa di speranza per gli oppressi di tutto il mondo. Non rinunciate mai 
        alla lotta in nome della libertà – una battaglia che, sebbene possa non 
        finire mai, è la più nobile che l’uomo possa conoscere”.
 Berlin Wall Ronald Reagan Presidential Library - 12 aprile 1990
 
 “Desideriamo la pace. Ma la pace è un obiettivo, non una politica. Una 
        pace duratura è quello in cui speriamo alla fine del nostro viaggio. Non 
        sono descritti i passi che dovremo intraprendere e nemmeno i percorsi 
        che dovremo seguire per raggiungere questo obiettivo”.
 Discorso alla nazione - 22 novembre 1982
 
 “Esiste un segnale che l’Unione Sovietica potrebbe dare e che sarebbe 
        inequivocabile, che farebbe avanzare drammaticamente la cause della 
        libertà e della pace. Segretario Generale Gorbachev, se lei cerca la 
        pace, se lei cerca la prosperità per l’Unione Sovietica e l’Europa 
        dell’est, se lei cerca la liberalizzazione: venga a questa porta! Signor 
        Gorbachev, apra questa porta! Signor Gorbachev, abbatta questo muro!”
 Porta di Brandeburgo, Berlino - 12 giugno 1987
 
 “Imparare a controllare il governo, limitare la quantità di denaro che 
        può pretendere da noi, proteggere il nostro paese attraverso una difesa 
        forte – tutte queste cose ruotano attorno a una sola parola, e questa 
        parola è ‘libertà’”.
 Conferenza annuale National Religious Broadcasters - 4 febbraio 1985
 
 “Quando è stata l’ultima volta che avete comprato un’automobile o 
        persino un buon formaggio o una videoregistratore che riportassero 
        l’etichetta ‘Made in U.R.S.S.’?”
 Conferenza annuale National Association of Countries - 13 luglio 1987
 
 “Nei 2765 giorni della nostra amministrazione, non un solo centimetro di 
        terra è caduto sotto il comunismo”.
 Republican National Convention - 15 agosto 1988
 
 “Una lettura più approfondita della storia mostra come la politica 
        dell’appeasement, non importa come viene etichettata, non soddisfa mai 
        le aspirazioni di chi la persegue”.
 Cambridge Union Society - 5 dicembre 1990
 
 “Il terrorismo è l’arma preferita degli uomini deboli e cattivi. E, come 
        ci ha ricordato Edmund Burke, perché il male abbia la meglio è 
        necessario che, semplicemente, gli uomini buoni non facciano nulla. Ieri 
        abbiamo dimostrato ancora una volta che il non fare nulla non fa parte 
        della politica americana”.
 American Business Conference - 15 aprile 1986
 
 “Il mio fumetto preferito degli ultimi anni – subito dopo che avevamo 
        ricostruito seriamente la nostra forza militare – era quello di due 
        generali russi in cui uno di loro diceva all’altro: ‘La corsa agli 
        armamenti mi piaceva molto di più quando eravamo gli unici a 
        parteciparvi’”.
 Briefing con i sostenitori dell’Amministrazione - 29 giugno 1987
 
 “Sembra esserci un’aumentata sensibilità di qualcosa che noi americani 
        abbiamo saputo da tempo. Che le parole più pericolose della lingua 
        inglese sono ‘Salve, sono del governo, e sono qui per aiutare’”.
 Incontro con i rappresentanti del Future Farmers of Americ -, 28 luglio 
        1988
 
 “Come molti di voi sapranno, Margaret ed io ci conosciamo da parecchio 
        tempo: prima che lei diventasse Primo ministro e che io diventassi 
        Presidente. Dal momento in cui ci siamo incontrati, abbiamo scoperto che 
        condividevamo visioni molto simili del governo e della libertà. Margaret 
        concluse il nostro primo incontro dicendomi: ‘dobbiamo rimanere 
        insieme’, ed è esattamente ciò che abbiamo fatto negli anni come amici e 
        come alleati politici. Margaret Thatcher è uno dei giganti del nostro 
        secolo. I suoi molti risultati saranno apprezzati sempre di più con il 
        passare del tempo e con il fluire della storia. Per me, lei è stata un 
        fedele alleato, la mia anima gemella politica, una grande visionaria e 
        una cara, carissima amica”.
 Gala del Republican National Committee per l’83° compleanno di Ronald 
        Reagan - 3 febbraio 1994
 
 “Il nostro governo non ha poteri se non quello che gli garantisce il 
        popolo. E’ il momento di controllare e rovesciare l’espansione del 
        governo, che mostra segnali di essere cresciuto oltre il limite 
        consentito dai cittadini. E’ mia intenzione limitare il peso e 
        l’influenza dell’establishment federale e di riaffermare la distinzione 
        tra i poteri garantiti al governo federale e quelli riservati agli stati 
        o al popolo. Noi tutti abbiamo bisogno di ricordare che il governo 
        federale non ha creato gli stati. Sono gli stati che hanno creato il 
        governo federale”.
 Discorso inaugurale - 20 gennaio 1981
 
 “Da tempo abbiamo scoperto che nulla dura più a lungo di un programma 
        temporaneo di governo”.
 Herbert Hoover Library - 8 agosto 1992
 
 “Prima del 1981 la visione del governo dell’economia poteva essere 
        sintetizzata in poche, brevi frasi: ‘se si muove, tassalo. Se continua a 
        muoversi, regolalo. E se smette di muoversi, prova con i sussidi’”.
 Conferenza sulla piccola impresa - 15 agosto 1986
 
 “Ho imparato che Washington è l’unico luogo dove il suono viaggia a 
        velocità superiore della luce”.
 Convention annuale Medal of Honor Society - 12 dicembe 1983
 
 “Amici miei, la storia è chiara: abbassare le tasse significa una 
        maggiore libertà, e ogni volta che abbassiamo le tasse, la salute della 
        nostra nazione migliora”.
 National Conference of State Legislator - 29 gennaio 1988
 
 “Sapete, oggi posso confessare davanti a questo gruppo di essere stato 
        accusato di essere pro-business. Ebbene, tutto quello che ho da dire è: 
        sono colpevole”.
 White House Briefing - 15 luglio 1987
 
 “E’ all’antica, addirittura reazionario, ricordare alle persone che la 
        libera impresa ha fatto più per ridurre la povertà che tutti i programmi 
        di governo sognati dai democratici”.
 Discorso come Governatore della California, 1972
 
 “Status quo, sapete, è il termine latino per indicare ‘il casino in cui 
        ci troviamo’”.
 Associated General Contractors of America - 16 marzo 1981
 
 “Noi del governo dobbiamo imparare a guardare al nostro paese con gli 
        occhi dell’imprenditore, vedendo possibilità dove gli altri vedono 
        soltanto problemi”.
 Discorso radiofonico alla nazione - 26 gennaio 1985
 
 “L’industria privata e il commercio rappresentano la parte più regolata, 
        più tassata e meno apprezzata della società americana”.
 Discorso come governatore della California - 1974
 
 “Cari amici, qualche anno fa il governo ha dichiarato guerra alla 
        povertà. E la povertà ha vinto.”
 Sessione congiunta del Congresso - 25 gennaio 1988
 
 “Quando il governo decide di risolvere qualcosa, abbiamo imparato ad 
        essere diffidenti. La cura può non sempre essere peggiore del male, ma è 
        generalmente è più grande e costa molto di più”.
 Discorso del Governatore della California - 1972
 
 “Mi dispiace molto che alcune sedie alla mia sinistra sembrino essere 
        piuttosto scomode”.
 Parlamento portoghese, dopo che i membri del partito comunista 
        abbandonano l’aula per protesta - 9 maggio 1985
 
 “La Costituzione non è stata concepita per impedire che la gente 
        pregasse; il suo scopo dichiarato era di proteggere la loro libertà di 
        pregare”.
 Discorso radiofonico alla nazione - 18 settembre 1982
 
 “Anche io sono stato definito come un imperituro ottimista, sempre alla 
        ricerca di un bicchiere mezzo pieno anche quando tutti gli altri lo 
        vedono mezzo vuoto. Ebbene sì, è vero – io vedo sempre il lato positivo 
        della vita. E non soltanto perché sono stato benedetto dall’aver 
        raggiunto così tanti dei miei sogni. Il mio ottimismo non nasce soltanto 
        dalla mia forte fede in Dio, ma dalla mia forte e durevole fede 
        nell’uomo”.
 Ronald Reagan Presidential Library in California - 4 novembre 1991
 
        
        6 giugno 2004   |