| Ritratto di Teresa, doppio cognome e aspirante 
        first lady di Alessandro Gisotti
 
 “Sono l’uomo che ha accompagnato Jacqueline Kennedy a Parigi”. Correva 
        l’anno 1961 e il presidente americano sottolineava così, con spiccato 
        senso dell’humour, l’attenzione catalizzata dalla first lady, durante 
        una visita di stato in Francia. Quarant’anni dopo, la storia si ripete e 
        la moglie del candidato democratico alla Casa Bianca, Teresa Heinz 
        Kerry, sembra rubare la scena al marito John. Grigio e compassato lui, 
        brillante ed effervescente lei. Nata in Mozambico 65 anni fa, padre 
        portoghese, ha studiato in Sud Africa e Svizzera prima di iniziare a 
        lavorare alle Nazioni Unite come interprete. Proprio grazie alla sua 
        esperienza all’Onu, parla cinque lingue: inglese, portoghese, spagnolo, 
        francese e, sì, anche l’italiano. Nel 1966 si sposa con John Heinz III, 
        senatore repubblicano della Pennsylvania, ma soprattutto magnate 
        dell’industria del ketchup. Un’istituzione per gli americani, non meno 
        importante del Congresso. Dal matrimonio nascono tre figli, uno dei 
        quali, Chris, ha conquistato, qualche anno fa, uno scampolo di notorietà 
        per un flirt con la star hollywoodiana Gwyneth Paltrow. Nel 1991, John 
        Heinz muore in un tragico incidente aereo. Teresa viene corteggiata dal 
        partito repubblicano, che insiste affinché si candidi a succedere al 
        marito in Senato, ma lei rifiuta l’offerta. Eredita, però, l’impero 
        economico del ketchup e diviene presidente della Heinz Foundation, un 
        gigante della filantropia con attività che spaziano dall’ambientalismo 
        all’istruzione, dal sostegno ai minori alla promozione delle arti.
 
 L’interesse comune per l’ecologia fa scoccare il colpo di fulmine tra 
        Teresa e lo sfidante di Bush jr. I due si conoscono nel 1990, a margine 
        delle manifestazioni per la “giornata della terra”. E’ proprio John 
        Heinz a presentare la moglie al senatore del Massachussets. Quindi, 
        Teresa e John Forbes Kerry – occhio alle iniziali, JFK – si ritrovano 
        nel 1992 a Rio de Janeiro per il Summit sullo stato del pianeta. Inizia 
        così la loro storia d’amore, suggellata dal matrimonio nel 1995. Una 
        coppia che desta subito particolare curiosità: lei, con un patrimonio 
        stimato attorno ai 500 milioni di dollari, è una delle donne più ricche 
        del mondo; lui, eroe pluridecorato del Vietnam, è un senatore 
        democratico, che fin dal nome pare voler rivitalizzare il mito 
        kennediano. Entrambi cattolici, sono tuttavia favorevoli all’aborto. 
        John è nato e cresciuto nel partito democratico. Teresa è rimasta 
        iscritta nelle liste del Grand Old Party fino all’anno scorso. Il 
        senatore non spicca per bellezza, eppure ha fama di conquistatore di 
        cuori femminili. L’ereditiera, nonostante l’età, è ancora una donna 
        affascinante. Perfino sexy, come lei stessa si è definita in 
        un’intervista con Byron Pitts della Cbs. Sensualità aiutata dalla voce 
        bassa, “whispery”, che già caratterizzò il fascino di Jackie Kennedy. Ma 
        soprattutto, lui parla come un diplomatico, attento ad ogni parola fino 
        a sfiorare la noia. Lei è diretta, “outspoken”, senza peli sulla lingua.
 
 Proprio questo suo parlar chiaro ha messo in allarme, fin dai primi 
        passi della campagna elettorale, lo staff di John Kerry. Preoccupazioni 
        acuite da alcune interviste shock di Teresa. Nel giugno 2002, ha 
        rivelato al “Washington Post” il suo rapporto conflittuale con le due 
        figlie di Kerry, nate dal precedente matrimonio del senatore. Poi, nel 
        maggio del 2003, ha dichiarato al magazine “Elle” di aver fatto uso di 
        Botox per “spianarsi” le rughe, in netto contrasto con l’aspetto acqua e 
        sapone di Laura Bush. Ad un comizio, lo scorso febbraio, ha attaccato 
        “Wal Mart”, la catena di supermercati, che negli Usa sono diffusi come i 
        Mc Donald’s. E, come se non bastasse, di tanto in tanto parla di John 
        Heinz come “mio marito”, riferendosi al suo attuale sposo semplicemente 
        come “John Kerry”.
 
 In realtà, la forte personalità dell’aspirante first lady potrebbe far 
        crescere le chance di successo del marito, che, almeno per ora, non ha 
        brillato per carisma. Ted Kennedy, grande sponsor del candidato 
        democratico, ha definito Teresa “l’arma segreta di John Kerry”. Molti 
        paragonano la regina del ketchup a Hillary Clinton. La first lady 
        dell’odio-amore, capace di suscitare i sentimenti più contrastanti 
        nell’elettorato americano. Solo il tempo potrà dire, come ha 
        sintetizzato il Los Angeles Times, se Teresa è la nuova Hillary, se 
        insomma è l’asso nella manica o, piuttosto, il tallone d’Achille di John 
        Kerry. Intanto, torna alla mente lo slogan di Bill Clinton, nella 
        campagna per le presidenziali del 1992: eleggete me e avrete due 
        presidenti.
 
        
        23 giugno 2004
 gisotti@iol.it
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