“Bush è ancora l’uomo giusto”
intervista con David Frum di Alessandro Gisotti
Impossibile prevedere oggi come sarà valutata fra cinquant’anni la
presidenza di George W. Bush. Sicuramente, però, si ricorderà la
battaglia ingaggiata dal 43.mo capo della Casa Bianca contro “l’Asse del
Male”. Quella formula l’ha coniata David Frum. Nato a Toronto, 44 anni
fa, Frum è stato speechwriter di Bush nei suoi primi due anni di
amministrazione. Resident fellow all’American Enterprise Institute, il
tempio del neoconservatorismo americano, è columnist della National
Review. Le sue analisi e riflessioni sono presenti anche nelle pagine
degli editoriali di New York Times e Wall Street Journal. Nel 2003, ha
ottenuto una grande popolarità con il libro “The Right Man”, (“L’uomo
giusto”), best seller incentrato sulla figura di Bush jr. David Frum ha
accettato di confrontarsi con Ideazione sul personaggio Bush e sul
significato politico della sua presidenza. E, ancora, sulla sfida del 2
novembre con John F. Kerry. Ideazione.com offre un’anteprima
dell’intervista, che sarà pubblicata integralmente sulla rivista in
uscita a settembre.
Dopo quattro anni alla Casa Bianca, ritiene che
George W. Bush sia ancora l’uomo giusto per guidare gli Stati Uniti?
“Sì, George W. Bush rimane “l’uomo giusto” in questo momento storico. Il
presidente Bush può non essere l’uomo buono per tutte le stagioni
(prendendo in prestito il titolo della famosa opera di Robert Bolt su
Thomas More). Come tutti noi, ha i suoi limiti e commette errori.
Tuttavia, è categoricamente l’uomo per questa stagione di guerra al
terrorismo, perché è un uomo di grande tenacia, forza di volontà e
voglia di prevalere”
Di queste due “issue” - guerra al terrorismo,
economia - quale sarà quella decisiva nella sfida del 2 novembre?
“Non lo so, ma siccome entrambi sono a favore di Bush, la questione non
è poi così importante!”.
Pensa che sia possibile un nuovo ticket
repubblicano Bush-Giuliani, oppure è fantapolitica?
“Escludendo qualche catastrofico incidente di salute, Richard Cheney
sarà il candidato vicepresidente repubblicano per il 2004. Giuliani,
comunque, potrebbe essere un ottimo candidato presidenziale per i
Repubblicani nel 2008, sempre che trovi un modo per far pace con le
componenti antiabortiste del partito Repubblicano”.
I critici dicono che John Kerry sia un volta
gabbana. Per i suoi supporter è un uomo forte e prudente. Come
definirebbe il senatore del Massachussets?
“Lo definirei un uomo con un’idea molto chiara di ciò che non vorrebbe
fare come presidente… ma che ha una tremenda difficoltà nel decidere ciò
che vorrebbe fare”.
18 agosto 2004
gisotti@iol.it |