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        Tre giorni sul filo del 
        rasoiodi Stefano Caliciuri
 [24 nov 04]
 
 Incuranti del freddo e della neve che è scesa ininterrottamente per 
        tutta la notte, la piazza di Kiev è da tre giorni interamente occupata 
        dai manifestanti pro-Yushcenko, il leader dell’opposizione che ha 
        denunciato brogli elettorali nel turno di ballottaggio delle elezioni 
        ucraine. Ore di tensione che non si sono sciolte con il passare delle 
        ore. La situazione appare di stallo, dopo che nella serata di ieri i 
        manifestanti avevano marciato verso la sede della presidenza della 
        Repubblica.
 
 Oggi, sotto una bufera di neve, i contestatori sono ritornati nella 
        centrale Piazza dell’Indipendenza, issando cartelli in sostegno del loro 
        candidato e bandiere arancioni, il colore del partito filo-occidentale 
        di Yushcenko. Da parte governativa, dopo l’irrigidimento delle prime 
        ore, prevale un atteggiamento più cauto. Anche il ministro della difesa 
        Olexandr Kuzmuk si è appellato alle forze armate, radunate attorno agli 
        snodi principali della città, affinché mantengano la calma, escludendo 
        un loro intervento per la dissoluzione della protesta. La tensione tra i 
        manifestanti rimane tuttavia elevata, tanto che si è reso necessario un 
        appello ufficiale del governo indirizzato ai militari dell’esercito: “In 
        questo difficile momento per il nostro paese mi appello a voi, difensori 
        dell'indipendenza ucraina, con l'ordine e la richiesta di restare calmi, 
        agire in modo misurato e adempiere i vostri doveri costituzionali nel 
        rispetto delle leggi”.
 
 Da un punto di vista elettorale, la commissione preposta ha proseguito 
        lo spoglio delle schede e ha comunicato il vantaggio del candidato 
        filo-russo Viktor Yanukovic, premier uscente, che ha già dichiarato di 
        essere il vincitore sicuro della tornata. Secondo comunicazioni 
        ufficiali, il suo vantaggio dovrebbe aggirarsi attorno ai 3 punti 
        percentuali. Ma le principali organizzazioni internazionali che hanno 
        seguito le operazioni di voto hanno denunciato brogli certi, spingendo 
        l’Unione Europea, per bocca del presidente della Commissione Barroso, a 
        chiedere la sospensione dello spoglio.
 
 La giornata odierna, tutta svolta sul filo di una tensione palpabile, 
        registra tuttavia un passo diplomatico concreto, dopo che anche Putin 
        aveva dato segnali di apertura. Nel pomeriggio, il portavoce di Viktor 
        Yanukovic per la campagna elettorale ha reso noto che sono incominciati 
        colloqui con il campo rivale guidato da Viktor Yushenko con l'obiettivo 
        di "risolvere la crisi" aperta dai cotroversi risultati del ballottaggio 
        presidenziale. Secondo Serghei Tigipko, i contatti sono "tra i quartier 
        generali dei due candidati". In mattinata Yushenko aveva ripetuto la sua 
        indisponibilità a un dialogo diretto con Yanukovic e si era invece detto 
        pronto a intavolare trattative con il presidente uscente Leonid Kuchma. 
        Poi la svolta. Che ci si augura foriera di passi in avanti.
 
 24 novembre 2004
 
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