La Spagna si beve la Costituzione europea
di Enzo Reale*
[10 feb 05]
Una Costituzione da bere. Si chiama Referendum Daily, ha un gusto
che ricorda quello del Red Bull ed è l'ultima trovata del governo
spagnolo (attraverso il Consejo de la Juventud) per portare i
giovani alle urne il prossimo 20 febbraio: una bella lattina che
dovrebbe infondere l'energia giusta per dire sì alla nuova Costituzione
Europea. Non è uno scherzo, è il nuovo corso di Zapatero. L'iniziativa
fa il paio con quella più istituzionale lanciata circa un mese fa: ex
calciatori, cantanti, attori, nani e ballerine - insomma gli
opinion-makers - reclutati per recitare alla televisione stralci di
articoli del trattato senza aver l'aria di capire molto bene cosa stiano
leggendo e perché.
Zapatero ci teneva molto che la Spagna fosse il primo paese a votare la
Costituzione ed ha promosso una campagna intensiva. Peccato che si sia
dimenticato di dire che si può anche scegliere il no, irritando
non poco i suoi alleati di governo della sinistra comunista e
indipendentista contrari all'approvazione anche se per le ragioni
sbagliate: secondo loro la nuova Europa sarà troppo neo-liberale
e poco sociale, il che fa sorridere se si pensa all'agglomerato
normativo burocratico e socialisteggiante approvato in quel di
Bruxelles. Ma l'avete letta la Costituzione Europea?
Quattrocentoquarantotto articoli, ventitrè titoli, ventuno capitoli,
quarantanove sezioni, diciassette sottosezioni. Perfino le dichiarazioni
di principi sembrano scritte da un ragioniere più che da un politico:
confrontatela con i grandi documenti costituzionali della storia e vi
verrà voglia di emigrare se non l'avete già fatto.
In questo panorama gli spagnoli sono chiamati a pronunciarsi con un atto
di fede: quasi nessuno è cosciente dei contenuti del testo, si sa solo
che bisogna votarlo in fretta perché il governo non può aspettare. Non
serve informare, devono aver pensato a Madrid, meglio gli spot. In
coerenza con il nuovo talante inaugurato dieci mesi fa, non ci
sono stati dibattiti o contraddittori pubblici così come non vi era
stata discussione quando fu deciso di ritirare le truppe dall'Iraq (ma
quella volta Zapatero andava sul sicuro) o prima della legalizzazione
del matrimonio omosessuale. Perché perdere tempo quando l'unica cosa che
una popolazione di infanti deve fare è confidare nella saggezza dei
propri governanti? E allora vai con Butragueño e la bibita energizzante.
Intanto in una recente e imbarazzante performance televisiva il
presidente del Parlamento Europeo, il socialista catalano Josep Borrell,
incalzato (a volte può succedere perfino in Spagna) dalla scrittrice
Lucia Echevarría sui vantaggi concreti che il sì determinerebbe per la
vita dei cittadini - domanda legittima alla quale nessuno ha ancora
avuto la cortesia di rispondere - ha ripetuto più volte che la nuova
Europa deve nascere «se non si vuole che al mondo rimanga una sola
superpotenza». Ed ha aggiunto: «Un no rappresenterebbe la vittoria dei
neoconservatori americani». Vedete come è facile? E ditelo subito...
Incapaci di costruirci una identità in positivo, qui si vota per
l'antiamericanismo. Se per caso ci fosse stato ancora qualche dubbio,
Borrell ha contribuito a dissiparlo.
Bello 'sto progressimo europeista...
9 febbraio 2005
enzreale@gmail.com
* Enzo
Reale è il titolare del blog
1972
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