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		Grosse Koalition in salsa viennesedi Domenico Naso
 [05 ott 06]
 
		Esito elettorale a sorpresa in Austria. Il Partito popolare del 
        cancelliere Schüssel è stato battuto al fotofinish dai socialdemocratici 
        guidati da Alfred Gusenbauer. La risicata vittoria della sinistra 
        austriaca pone però un serio problema di governabilità a Vienna. La 
        strada percorribile sembra quella della Grosse Koalition sul modello 
        tedesco, con un governo di “laghe intese” rosso-nero-verde guidato dal 
        leader dei socialdemocratici. E’ al raggiungimento di questo obiettivo 
        che mirano gli incontri che i leader politici austriaci stanno tenendo 
        in questi giorni con il presidente della Repubblica Heinz Fischer. Le 
        elezioni austriache hanno rivelato un quadro politico molto frastagliato 
        e difficile da gestire. Se da un lato, infatti, socialdemocratici e 
        popolari si sono spartiti il 70 per cento dei consensi, dall’altro c’è 
        un 30 per cento di austriaci che hanno scelto partiti di diversa 
        ispirazione e certamente più “agguerriti” nelle loro battaglie 
        politiche. E’ il caso, ad esempio, dell’Fpö, l’ex partito di Jorg Haider 
        che pur privo del suo vecchio leader ha saputo portare a casa un 
        dignitosissimo 11,2 per cento. Proprio l’ex governatore della Carinzia, 
        invece, è lo sconfitto eccellente di questa tornata elettorale: se da un 
        lato il suo nuovo partito ha superato la soglia di sbarramento del 4 per 
        cento riuscendo ad entrare in Parlamento, dall’altro ci si aspettava 
        certamente di più da un personaggio discusso e discutibile ma pur sempre 
        ricco di appeal, che negli anni scorsi aveva saputo leggere nei desideri 
        e nelle aspirazioni degli austriaci. 
 A sinistra, invece, sono stati i Verdi a sorprendere tutti con un 10,5 
        per cento che quasi sicuramente permetterà loro di far parte di una 
        eventuale Grosse Koalition. Ma un governo di larghe intese sul modello 
        tedesco potrebbe garantire la governabilità? La risposta sembra essere 
        negativa, soprattutto se consideriamo l’inerzia che sembra attanagliare 
        l’esecutivo guidato da Angela Merkel. Due forze politiche antitetiche 
        che da decenni si contendono, a suon di differenze ideologiche, la guida 
        del paese come possono collaborare, seppure per un breve periodo di 
        deficit di governabilità, alla creazione di un esecutivo che non sia 
        solo di facciata e sappia anche portare a termine riforme importanti? E’ 
        una domanda dall’esito tutt’altro che scontato, se è vero come è vero 
        che persino in Italia, nazione in cui sicuramente sono ancora più 
        evidenti le posizioni politiche dei due schieramenti, si continua ancora 
        oggi a parlare di “larghe intese” e Grosse Koalition in salsa italica.  
        In Austria, tuttavia, sembra che non ci sia altra via d’uscita. E’ 
        impensabile un governo di centrodestra che unisca popolari, Fpö e Bzö, 
        il nuovo partito di Haider.
 
 Le fratture tra il tandem Haider-Schuessel e l’Fpo sono ormai insanabili 
        e il rinato estremismo di quest’ultimo ha segnato un confine 
        assolutamente invalicabile tra il centrodestra moderato e le ideologie 
        xenofobe di estrema destra. Dall’altro lato non è matematicamente 
        possibile un governo di sinistra poiché socialdemocratici e verdi non 
        hanno i numeri per governare da soli e devono fare i conti con i 
        popolari. Quadro non certo semplice quello austriaco e la strada della 
        Grosse Koalition, pur con tutte le sue incognite, sembra l’unica che 
        possa portare ad un minimo di stabilità. I socialdemocratici potrebbero 
        tornare alla guida del paese dopo 6 anni di opposizione ma mai come 
        questa volta la loro leadership sarebbe “a mezzo servizio”, stretta 
        negli angusti spazi di quella che sembra ormai una moda tutta europea, 
        quella delle larghe intese.
 
 05 ottobre 2006
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