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      Leggende, miti e visioni del socialismo realedi Beatrice Mauri
 
 “Comunismo magico” è un libro che è rivelazione di quanto da tempo 
      sospettato. Come leggiamo in quarta di copertina “Molti immaginano il 
      comunista come un uomo razionale, ateo, per natura avverso alle 
      superstizioni. Ma la teoria è cosa diversa dalla realtà”.
 
 L’autore, Francesco Dimitri, è un giovanotto promettente dal cognome 
      evocativo, che conduce un’analisi approfondita sui rapporti di “non 
      aggressione”, quando non “addirittura proficui e duraturi”, fra i “regimi 
      del socialismo reale e le sfere dell’arte reale – come una volta veniva 
      definita la magia praticata da sovrani laici e alchimisti”.
 
 In una sorta di racconto vero e proprio, che seduce il lettore grazie a 
      una vasta aneddotica basata su riscontri documentali –non ultimi quelli 
      provenienti dagli archivi declassificati del KGB- scopriamo che Lenin “non 
      è morto, si limita a dormire. Attende, nel suo mausoleo 
      quadridimensionale, che qualcuno riesca a riportarlo in vita”. Abbondano i 
      riferimenti a ufologia, santeria cubana, medicina tradizionale cinese, 
      teosofia e antroposofia, sostantivi in apparente antitesi a comunismo, 
      storicismo, razionalismo, positivismo.
 
 Dimitri scopre e ci fa scoprire un mondo in cui la magia rappresenta una 
      efficace chiave interpretativa per comprendere profili del socialismo 
      reale, troppo facilmente archiviato come tentativo di realizzare una 
      società libera da ogni forma di religione e superstizione.
 
 20 maggio 2004
 
 Francesco Dimitri, “Comunismo magico”, Castelvecchi, Roma, 2004, pp. 493
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