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		L'irresistibile fascino del libro anticodi Maria Teresa Petti
 [10 mar 05]
 
 "Sfiorando nel buio con la mano, i libri si offrivano in rilievo al 
		tocco delle dita. Viaggi, storia, memorie, frutto di innumeri vite. Il 
		crepuscolo ne era bruno. Persino la mano nello sfiorarli pareva 
		avvertire sotto il palmo pienezza e succosità. A guardare il giardino, 
		in piedi davanti alla finestra, le vite di tutti questi libri riempivano 
		la stanza alle mie spalle di un sommesso mormorio. Davvero un mare 
		profondo il passato, una marea che ci raggiungerà sommergendoci."
 
 Queste le parole di Virginia Wolf di fronte ai libri: un pensiero che di 
		certo, almeno una volta, ha accomunato molti di noi. Del resto chi, 
		entrando in una bella biblioteca storica, trovandosi immediatamente 
		davanti una grande quantità di libri, magari edizioni rare e preziose, 
		non ha avuto la stessa sensazione? Chi non si è lasciato andare a 
		riflettere sul valore intrinseco dei volumi, sulle storie racchiuse in 
		ognuno di essi, diverse per ogni singola copia stampata, ognuna con un 
		suo percorso? Di fronte al dilagare dell’editoria (si stima che ogni 
		anno sia pubblicato al mondo un milione di titoli), di fronte alle 
		immense possibilità cognitive (di ricerca, di studio, di informazione) 
		offerte da Internet (e dall’information retrieval in generale), il libro 
		sembra aver ormai perso il proprio primato come veicolo di informazione, 
		quella capacità che (un tempo) lo rendeva insostituibile nel trasmettere 
		la cultura umana.
 
 Recuperare allora il valore del libro antico (quando il libro era 
		l’unico strumento di trasmissione del sapere, quando possedere un libro 
		equivaleva ad avere in mano un pezzo di cultura), recuperare l’interesse 
		per il libro antico come esemplare da custodire, osservare, studiare 
		vuol dire salvaguardare un’opera d’arte, un oggetto che significa molto 
		più del suo contenuto. In questo modo, i bibliofili lo sanno bene, 
		tornano in primo piano alcuni elementi cardine della bibliologia che 
		caratterizzano il libro nella sua unicità: il formato, la legatura, il 
		tipo di stampa e di carattere, l’impostazione tipografica, le miniature, 
		le incisioni, le note di possesso, gli ex libris, il tipo di carta, le 
		correzioni manoscritte. Tutti questi elementi diventano oggetto di 
		studio e d’attenzione, caratteristiche che fanno di un libro un 
		esemplare unico.
 
 Proprio su questi temi verte un consueto e prestigioso appuntamento di 
		grande interesse per i bibliofili italiani: la XVI mostra del libro 
		antico. Organizzata, come ogni anno dalla Biblioteca di Via Senato di 
		Milano, la mostra presenta diversi fulcri d’interesse intorno al libro 
		antico. La rassegna ha aperto i battenti il 10 marzo, presso il Palazzo 
		della Permanente di Milano, e si protrarrà fino al 13. Sono presenti 
		sessanta espositori (tra italiani e stranieri), che mettono a 
		disposizione il proprio materiale più prezioso. Molto arduo in questa 
		sede evidenziare i pezzi più importanti. Vale la pena di riportare 
		qualche esempio per dare un’idea del valore e della varietà della 
		mostra, fermo restando il prestigio del materiale offerto da ogni 
		singolo espositore. L’Alfea Rare Books propone la prima e più completa 
		edizione dell’intera opera di Sant’Ambrogio del secolo XVI. La Libreria 
		Antiquaria Pregliasco mette a disposizione un ricco e pregiato catalogo 
		di oltre 500 titoli sul teatro dall’antichità greco-latina al 
		Settecento. La libreria Antiquaria Scarpinato offre all’attenzione del 
		pubblico l’autografo del celeberrimo sonetto satirico composto da 
		Giacomo Piccini nel 1899 in occasione del Capodanno. La libreria 
		Antiquaria Imago Mundi propone invece la rarissima seconda edizione 
		definitiva del 1627 della “Città del Sole” di Tommaso Campanella. La 
		Little Nemo offre invece la prima edizione (1883) del “Pinocchio” di 
		Collodi illustrato da Enrico Mozzanti. La libreria Pontremoli mostra il 
		rarissimo primo libro di Giuseppe Ungaretti stampato nel 1916 in soli 80 
		esemplari, nonché l’edizione originale nella rarissima tiratura di 12 
		esemplari di “Didymi Clerici. Propheae minimi Hypercalypseos. Liber 
		Singularis” di Ugo Foscolo.
 
 Dunque manoscritti, incunaboli e libri di pregio fanno di questa mostra 
		un’occasione davvero gustosa. La manifestazione sarà inoltre arricchita 
		da cinque importanti convegni: il primo sulla Edizione del 7° Centenario 
		del “Canzoniere” di Francesco Petrarca, il secondo su “El libre de los 
		libros de Pablo Neruda”. A seguire gli appuntamenti con il “Monarchia” 
		di Dante, poi con il “Manoscritto Oliveriano 1 -Storia di un codice 
		boemo del XV secolo” e infine con “La Scienza nuova 1730” di 
		Giambattista Vico. Tutte le informazioni sono rintracciabili anche sul 
		sito 
		www.mostradellibroantico.it, nel quale 
		vengono descritti il programma nel dettaglio e il percorso espositivo 
		nel suo complesso.
 
 10 marzo 2005
 
        
		petti@ideazione.com 
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