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      Opere pubbliche, Italia alla prova dei fattidi Alessandro Bezzi
 
 La rivista bimestrale Ideazione, nella sua edizione cartacea che ha 
		appena doppiato la prestigiosa boa del decimo anno di vita, avvia una 
		serie di inchieste sullo stato delle riforme che il governo Berlusconi 
		ha inserito nel programma di legislatura. Stato dei lavori, difficoltà, 
		successi e prospettive. Un bilancio a metà legislatura fuori dalla 
		propaganda della politica spicciola che avvolge nelle nebbie della 
		guerra di parole quotidiane la reale entità delle cose. Siccome le 
		riforme servono a tutto il paese, perché solo attraverso di esse 
		l’Italia potrà respingere quel declino complessivo che si avverte nella 
		perdita di competitività dell’intero sistema, allora è il caso di 
		indagare come stanno davvero le cose.
 
 Nel numero di gennaio-febbraio, distribuito in questi giorni nelle 
		edicole di tutta Italia, sotto la lente dell’analisi è finito il settore 
		dei lavori pubblici, che tante aspettative ha creato nell’opinione 
		pubblica. Il progetto delle grandi opere, anzi, era stato uno dei 
		cavalli di battaglia del candidato Berlusconi, enfatizzato dalla famosa 
		trasmissione di Porta a Porta nella quale il Cavaliere snocciolò un 
		piano ambizioso di ammodernamento delle infrastrutture italiane. A che 
		punto è quel progetto? Quali passi in avanti sono stati fatti? Quali 
		iniziative, legislative e finanziarie, sono state messe in cantiere? La 
		sezione dedicata a questo argomento s’intitola “Opere pubbliche una 
		sfida per la politica” e raccoglie articoli e saggi di esperti come 
		Giuseppe Pennisi (il cui articolo anticipiamo per i lettori 
		dell’edizione online qui di seguito), Mario Martelli, Antonio Pedone, 
		Pasquale Lucio Scardizzo, Stefano Maiolo e Giovanni Tria.
 
 Uno dei risultati del semestre di presidenza italiano appena conclusosi 
		è stato quello di assicurare al nostro paese grandi risorse per il 
		finanziamento delle nuove infrastrutture e il completamento di quelle in 
		via di costruzione. Il dossier di Ideazione, infatti, inquadra la 
		politica delle grandi opere all’interno delle dinamiche economiche e 
		strutturali europee, sottolineando, in particolare, l’ormai sempre più 
		necessaria collaborazione tra sfera pubblica, istituzioni finanziarie e 
		operatori privati.
 
 16 gennaio 2004
 
 
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