| Cattivi pensieri. Il boia che molla di Vittorio Mathieu
 
 L’ultimo giorno del suo mandato il governatore dell’Illinois, George 
        Ryan, ha commutato 156 condanne a morte in altrettanti ergastoli, avendo 
        scoperto che “almeno 13 condannati erano innocenti” (cito dal Giornale 
        del 12 gennaio). “Ho fatto del mio meglio per fare la cosa giusta”, 
        avrebbe concluso il governatore, pur ammettendo che “non sarà mai 
        completamente a posto con la sua coscienza”. Può darsi che, secondo il 
        concetto statistico di giustizia di George Ryan, 143 commutazioni di 
        pena a colpevoli pareggino 13 condanne inflitte ad innocenti. Però a me 
        sembra francamente esagerato che gli innocenti siano condannati 
        all’ergastolo. A mio parere per gli innocenti sarebbe stata sufficiente 
        una condanna a trent’anni. Anzi, se Ryan fosse rimasto in carica il 
        tempo necessario a rifare i processi, la condanna a trent’anni sarebbe 
        rimasta probabilmente solo per chi fruisse di una insufficienza di 
        prove. Quando fosse risultato indubbio che l’imputato non aveva commesso 
        il fatto lo Stato dell’Illinois poteva chiedere una condanna più mite, a 
        vent’anni, ad esempio, o addirittura soltanto a dieci.
 
 C’è, poi, da tener conto di una differenza ancor più importante. E’ 
        molto diverso essere solo innocenti o avere addirittura dei meriti da 
        far valere: ad esempio, una medaglia al valor militare. Per casi come 
        questo, non dubito che la sensibilità giuridica di George Ryan (se fosse 
        rimasto di più al potere) lo avrebbe indotto a proporre pene 
        alternative: ad esempio venti giorni di consegna in caserma con 
        l’obbligo delle pulizie. Per i benemeriti della scuola e della cultura 
        si potrebbero addirittura ideare lavori socialmente utili come la 
        raccolta differenziata dei rifiuti. I fondatori di istituti caritatevoli 
        andrebbero condannati solo a pene pecuniarie. Purtroppo la scadenza 
        ravvicinata della carica ha impedito al governatore dell’Illinois queste 
        sottili differenziazioni: è stato necessario accontentarsi di un buon 
        ergastolo a tutti, colpevoli e innocenti.
 
 17 gennaio 2003
 
 mathieu@ideazione.com
 |