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				Cinegiornali, fumetti e figurine ora anche 
				sul webdi Valentina Piersanti
 
 Colpisce per la sobrietà dei toni sabbia e l’ordine con cui si 
				sviluppano i suoi contenuti. E per quella patina di antichità 
				che emana dalle sue pagine. E' il sito web dell'Archivio 
				Storico dell'Istituto Luce un’istituzione nata nel 
				lontano 1924 e che oggi parla attraverso la Rete con il suo 
				immenso patrimonio di filmati a disposizione di tutti. Questa 
				sorta di tempio della memoria visiva della storia italiana del 
				XX secolo oggi rende possibile a tutti l’emozione di un viaggio 
				affascinante, dalle origini del cinema fino al Dvd, dal muto al 
				sonoro, dal bianco e nero al colore, dalla pellicola al 
				digitale. Dalla sua fondazione, l'Istituto Luce ha portato 
				avanti un rigoroso lavoro di catalogazione, conservazione e 
				restauro. E la crescita del fondo continua ancora oggi. Un 
				motore di ricerca vi guiderà alla scoperta (o meglio alla 
				riscoperta) di vecchi cinegiornali, documentari, repertori 
				televisivi: ogni documento è corredato da una scheda (finora ne 
				sono state realizzate circa 100 mila) con tutti i dati e le 
				informazioni sul “pezzo” in esame.
 
 Nel cuore delle Marche, a Tolentino, ha la sua sede il
				
				Museo Internazionale della Caricatura, 
				l'unico del genere in Italia e fra i più importanti del mondo. 
				Superato un periodo di precarietà nella sistemazione, nel 1993 è 
				tornato al suo prestigio grazie ad una più opportuna e decorosa 
				locazione e ad una rilevante opera di promozione con esposizioni 
				di grande spessore (New York University, al Festival dei Due 
				Mondi di Spoleto e al Festival del Teatro di Avignone). Oltre a 
				giornali, documenti storici, libri, cataloghi, il Museo 
				custodisce più di quattromila opere originali dei più famosi 
				Maestri della caricatura di ogni epoca: Caran D'Ache, Longanesi, 
				Jacovitti, Forattini, Altan, Fellini, Folon, solo per citarne 
				alcuni. Peccato però per le esigue risorse on line: l’augurio è 
				che con il ritrovato prestigio nella sede fisica, si attui una 
				politica di promozione anche on line, con un sito rinnovato 
				nella navigabilità e nei contenuti.
 
 Da ben 37 anni continua la storia d’amore tra Lucca e il 
				fumetto. Dal primo Salone Internazionale dei Comics del 1966, la 
				cittadina toscana ha finalmente realizzato il
				
				Museo Italiano del Fumetto. 
				Merita certamente una visita dal vivo, per la concezione delle 
				strutture altamente tecnologiche e i numerosi spazi interattivi 
				a disposizione del pubblico. Un viaggio nella "fabbrica del 
				fumetto" alla scoperta degli eroi di ieri e di oggi, suddiviso 
				in tappe: ogni sala ospita un decennio, dagli anni Dieci fino ai 
				giorni nostri, con tavole originali e testate dell’epoca.
 
 Infine, il regno della figurina, Modena. Dove la
				
				collezione Panini è, nel tempo, 
				diventata un Museo. Accanto alle figurine propriamente dette, 
				scatole di fiammiferi, bolli chiudi lettera, carta moneta, menu 
				e album d'epoca. Una storia affascinante, quella delle figurine, 
				vere progenitrici dell’odierno marketing: nel 1867, anno 
				dell'Esposizione Universale parigina, Aristide Boucicaut 
				proprietario dei Grandi Magazzini Bon Marché di Parigi, ha 
				l’idea di offrire delle figurine ai bambini che accompagnano le 
				mamme a fare acquisti nel suo negozio. La cioccolateria svizzera 
				Suchard pubblicò tra il 1880 e il 1914 la bellezza di 300 serie 
				di figurine. Ma il marchio a cui sono più legate le figurine è 
				senza dubbio quello della Liebig, produttrice del famoso 
				estratto di carne. E così via fino al “Feroce Saladino” italiano 
				e alle moderne collezioni, ora svincolate dalla pubblicità. Nel 
				piccolo biglietto adesivo, quindi, c’è la storia di tanti paesi 
				e stili di vita diversi, di cui il sito, sebbene un po’ 
				rudimentale e da svecchiare, fornirà un’ampia anticipazione.
 
 16 gennaio 2004
 
 valepiersanti@tiscali.it
 
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