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              Musica. Jean Toots Thielemans: 80 anni di 
              jazzdi Renato Tubére
 
 L'armonica-accordion, strumento musicale da sempre colpevolmente 
              sottovalutato dai media, ha un solo, leggendario interprete della 
              sua poesia struggente, simile nelle atmosfere al fischio intenso 
              delle locomotive d'inizio secolo all'ingresso delle stazioni. E' 
              il belga di nascita, americano d'adozione, Jean "Toots" Thielemans, 
              uno dei massimi esponenti della musica jazz di tutti i tempi: 
              sabato 27 aprile nella sua Bruxelles ha festeggiato, travolto 
              dall'affetto di molti fans provenienti da tutto il mondo, il suo 
              ottantesimo compleanno con un'altra memorabile performance della 
              sua lunga e gloriosa carriera artistica. Già il nomignolo 
              affibbiatogli, Toots, che in fiammingo significa "denti", dice 
              tutto sulla sua inimitabile tecnica: lingua ed apparato dentale 
              sono tutt'uno per quest'uomo minuto, dai baffi candidi e dal 
              sorriso sornione, nel modulare sapientemente il fiato speso a 
              costruire infiniti arabeschi di armonie impareggiabili.
 
 Ben tre generazioni di jazzofili, ormai, non mancano d'affollare i 
              club ed i festival che lo vedono protagonista ancora instancabile 
              da una parte all'altra del globo. Iniziò a suonare la prima 
              armonica a soli tre anni e a venti l'ammirazione per i suoi idoli, 
              Django Reinartdh e Charlie Parker, unita al bisogno di evadere dal 
              clima postbellico del suo paese d'origine, lo convinse a 
              raggiungere gli USA proprio negli anni in cui sarebbe nato il "cool 
              jazz". Tornando ai giorni nostri, quanti giovani d'oggi hanno 
              visto il celebre film "Round Midnight" ricorderanno senza dubbio 
              il leit-motiv della colonna sonora: ebbene, Thielemans ne è 
              l'interprete, a distanza di anni dal suo esordio ancora capace di 
              commuovere e tenere avvinti tutti i veri appassionati di musica.
 
 Ma è soprattutto l'interpretazione, in tandem con l'inimitabile 
              Tigre di Cremona Mina, di "Non gioco più", sigla di un varietà 
              televisivo dei favolosi anni Settanta, a rievocarne l'immagine per 
              gli ascoltatori meno giovani. Proprio a questi ultimi suggerisco 
              di acquistare, prenotabile anche tramite il sito
              
              www.kantamedia.com/tootsthielemans.html, il suo CD doppio "The 
              very best of T. Th.", pubblicato dall'etichetta Universal Music 
              nel 2000, e contenente, tra l'altro, una splendida versione 
              dell'immortale "Imagine" dello scomparso Beatle John Lennon.
 
 10 maggio 2002
 
 renatotubere@email.it
  
              
              
 
 
 
 
 
 
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