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              Gli "sms" incontrano la Tvdi Paola Liberace
 
 Mentre la Tv nostrana si danna per la fuga di Frizzi dalla casa di 
              bambola di Miss Italia, o per il mezzo flop (almeno per ora) di 
              "Operazione trionfo" (troppo vicina a Saranno Famosi? Troppo 
              distante dal Grande Fratello?), in Europa ci si interroga in 
              maniera più ampia sul futuro della Tv interattiva, nella quale il 
              pubblico "interviene" in qualche modo, e sugli strumenti che le 
              hanno permesso e le permetteranno di farsi strada. Strumenti 
              probabilmente diversi dalle costose consolle e dai futuristici set 
              top box indicati come veicoli di una nuova era.
 
 Il primo e più immediato strumento di comunicazione dell'era 
              dell'accesso resta il cellulare: e, tra le applicazioni 
              radiomobili, lo Short Message è ancora saldamente in sella nel 
              ruolo del più utilizzato ed amato mezzo di interazione tra gli 
              utenti. Su questo presupposto si fonda il seminario "SMS meets 
              Tv", che si terrà il prossimo 16 settembre ad Amsterdam: un luogo 
              nodale per l'ideazione e la circolazione di nuovi concept 
              televisivi, dal momento che qui si trova la sede della Endemol 
              Interactive International. Le trasmissioni basate sull'interazione 
              con il pubblico tramite SMS - questo l'assunto del seminario - 
              rappresentano uno degli esempi più felici di convergenza dei 
              media, superando di gran lunga i modelli di iTV designati negli 
              anni precedenti come la rivoluzione della comunicazione di massa. 
              Non soltanto televotazioni e giochi, ma anche talk show e persino 
              la fiction presentano interessanti case studies di successo dei 
              messaggini di testo per il contatto tra spettatori e televisione. 
              Su questa base si innesta un progetto ancora più ambizioso: 
              concentrare in un unico strumento, un vero "televisore 
              interattivo", la possibilità di guardare i programmi e quella di 
              interagire direttamente con essi.
 
 Da qui alla trasformazione della liaison SMS-Tv in un vero e 
              proprio modello di business, redditizio sia per le emittenti che 
              per gli operatori, il passo è breve. Da un lato, gli operatori 
              telefonici si comportano attualmente in molti casi anche come 
              fornitori di contenuti, suggerendo concept di trasmissioni con 
              interazione via Short Messages; dall'altro, i produttori di 
              tecnologia e le emittenti potrebbero cercare in futuro di avocare 
              a sé il ruolo degli operatori telefonici, riassumendo nelle 
              proprie mani anche i ricavi dell'invio dei messaggi. Uno scenario 
              simile a quello della contesa tra possessori di diritti televisivi 
              ed emittenti interessate a trasmettere i contenuti: com'è già 
              accaduto per la F1 e per il calcio, chi fornisce i contenuti 
              potrebbe cercare prima o poi di allargare i propri orizzonti anche 
              alle reti sulle quali i contenuti viaggiano, e viceversa. L'esito 
              di questo scenario potrebbe portarci in tempi brevi ad un modello 
              di televisione davvero nuovo, in cui interrogarsi se è giusto che 
              le Miss Italia abbiano i costumi tutti uguali apparirà finalmente 
              obsoleto.
 
 13 settembre 2002
 
 pliberace@hotmail.com
 
 
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