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              Pop/Rock. Ritorni e confermedi Black Francis
 
 POP
 Badly Drawn Boy, 
              Have You Fed the Fish? 
              
              
              
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 Arrivato al terzo album in tre anni, l'inglese Damon Gough (in 
              arte Badly Drawn Boy) continua a spingere oltre l'immaginabile i 
              confini del suo talento musicale. Con l'indie-folk-rock di
              
              The Hour of Bewilderbeast si era 
              fatto scoprire dal pubblico e amare dalla critica britannica, che 
              lo aveva premiato con l'ambito Mercury Prize per il miglior album 
              di debutto del 2000. Con la colonna sonora di
              
              About a Boy, aveva dato lustro al 
              film tratto dal terzo libro di Nick Hornby producendo, del tutto 
              inaspettatamente, un piccolo capolavoro di pop acustico. Con
              
              Have You Fed the Fish?, infine, 
              l'enfant prodige della "new wave" di Manchester sembra aver 
              raggiunto la sua definitiva maturazione come song-writer, 
              abbandonando ogni adolescenziale velleità lo-fi e affidandosi alla 
              sapiente ala protettrice del produttore Tom Rothrock (già 
              ingegnere del suono in molti album di Beck). Musicalmente l'album 
              è molto più in linea con About a Boy piuttosto che con il lavoro 
              d'esordio, del quale però ricalca l'assoluta imprevedibilità 
              ritmica e la totale mancanza di una qualsiasi caduta di tono. 
              L'album, insomma, sfiora la perfezione: dall'irresistibile intro 
              "Coming In To Land" alla struggente ballata finale "Bedside 
              Story", tutto fila liscio come nel migliore dei sogni. Perfino 
              quando Gough si prende la licenza di fare il verso al Marvin Gaye 
              di "Sexual Healing" (!) in "The Further I Slide". L'episodio più 
              rock ed isolato, "Born Again", è anche la canzone più riuscita 
              dell'intero album, con un crescendo che definire irresistibile è 
              un insulto. Da segnalare, nel mucchio tutt'altro che selvaggio, 
              anche le splendide "How" (How can I give you the answers you need, 
              when all I possess is a melody?) e "You Were Right". In ultima 
              analisi: il miglior album del 2003. Qualsiasi cosa accada da qui a 
              dicembre.
  
              
              ROCKNada Surf, 
              Let Go  
              
              
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 Conosciuti soprattutto per l'hit "Popular" (che nel 1994 spinse 
              l'abum 
              
              High/Low 
              - prodotto da Ric Ocasek - verso un discreto successo negli Stati 
              Uniti e in Europa) i newyorkesi Nada Surf hanno finalmente 
              superato le incomprensioni con le case discografiche che ne hanno 
              frenato lo slancio creativo negli ultimi anni. E tornano in pista 
              con un album forse leggermente inferiore al precendente
              
              Proximity Effect, ma senza dubbio 
              solido e pieno di buone canzoni (nessun singolo "da radio", però) 
              che conferma il loro indiscutibile valore sulla scena del rock 
              alternativo post-grunge. Americani di nascita ma europei 
              d'adozione (hanno venduto soprattutto in Francia), i Nada Surf ci 
              regalano un disco malinconico ma non triste, impreziosito da 
              qualche perla di livello assoluto come "Blizzard Of '77", "Blonde 
              on Blonde" e "Paper Boats". Del tutto fuori luogo (ma del tutto 
              delizioso), "Là pour ça", divertissement cantato in francese con 
              risultati al di là di ogni aspettativa. Un disco che si fa 
              ascoltare dal principio alla fine con interesse, grazie anche agli 
              improvvisi episodi "nervosi" che ravvivano un'atmosfera acustica 
              mai comunque noiosa.
  
              
              17 gennaio 2003  
              
              black_fran@hotmail.com |