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              BookCrossing.com: libri a caccia di 
              lettoridi Maria Teresa Petti
 
 E se fosse la biblioteca a venire da voi? Se un libro vi capitasse 
              tra le mani alla stazione del treno, su una panchina del parco, 
              sul sedile di un bus ed avesse, oltretutto, una piccola targhetta 
              in copertina che dice: “Per favore leggimi. Non sono stato 
              perduto. Sto girando il mondo in cerca di amici”. Insomma, se 
              fossero proprio i libri a cercarvi, a sfidare il caso, a rischiare 
              di capitare nelle mani di un buon lettore o di una persona che non 
              ha mai letto un libro in vita sua, a osare avventurarsi per il 
              mondo alla ricerca di due occhi e un’anima, anzi proprio di 
              quell’anima, quella giusta, in grado di entrare in sintonia con 
              lui? Ebbene forse, confondendo i ruoli fino quasi a invertirli, il 
              casuale lettore entrerebbe in contatto con un mondo che non 
              conosce, o con le parole di un autore che non avrebbe mai letto, 
              perché per quel genere letterario non avrebbe mai speso neppure un 
              centesimo, e, magari, scoprirebbe una nuova passione, un grande 
              amore, o proprio il libro della sua vita. E’ una storia che 
              Pirandello avrebbe forse ascoltato con piacere: un salto oltre, 
              dai sei personaggi in cerca d’autore ad un numero indefinito di 
              libri in cerca di lettore.
 
 Ebbene, ecco a voi la biblioteca globale, realizzata su progetto 
              del giovane Ron Hornbaker, di Kansas City, che ha creato il primo 
              sito al mondo capace di mettere in opera una simile suggestione.
              
              BookCrossing.com è un vero e 
              proprio movimento di “liberazione internazionale” del libro. E’ 
              una “comunità” del libro libero, che riesce a creare un gruppo di 
              lettura senza contorni geografici. E’ un gioco globale che potrà 
              consentire ad ogni lettore di inserire nella biblioteca globale un 
              proprio libro, cui sarà assegnato un numero di identificazione e 
              un’etichetta da attaccare sul volume. Il libro, un volta 
              registrato, potrà essere lasciato in qualsiasi posto e compirà un 
              suo imprevedibile percorso, cambierà mani, e ogni suo lettore, se 
              lo vorrà, potrà raccontare sul sito il luogo in cui lo ha trovato, 
              le emozioni che gli ha dato, e poi rimetterlo in libertà, nel 
              vortice del caso.
 
 I libri sono vivi, questo si sa. Ma è molto entusiasmante, per chi 
              li ama molto, l’idea che essi abbiano una sensibilità che possa 
              avvicinarli ad altri, o forse proprio al lettore più giusto. In 
              questa biblioteca il libro è un esemplare che per vivere ha 
              bisogno di partire, e che vive per ripartire ancora. E’ 
              un’esortazione che crea un bel pensiero: che se proprio ami un 
              libro, magari ti accorgi che è bello lasciarlo andare. Forse è 
              l’unico modo affinché davvero i libri vivano per sempre. 
              Entusiasmante l’idea che i libri sono fatti non solo per essere 
              letti, ma per camminare. Altruista e beneaugurante il pensiero che 
              un libro che ci appartiene aprirà un nuovo capitolo in qualche 
              vita. Quest’idea rivoluziona completamente il concetto di 
              biblioteca, e sembra seguire, anche se su tutt’altro canale, le 
              più moderne riflessioni degli studiosi di biblioteconomia. Se 
              questi ultimi sono in fase di superamento del concetto di possesso 
              dei libri, per abbracciare definitivamente quello di accesso 
              all’informazione, la nuova idea di biblioteca globale offerta da 
              BookCrossing.com fornisce un’interpretazione stravagante e 
              singolare: i libri accantonati altro non sono che “munizioni 
              sprecate”. Usateli diversamente, allora. I vostri libri vi 
              ringrazieranno.
 
 28 febbraio 2003
 
 matpetti@hotmail.com
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