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            | Dalla parte della bliblioteca, in difesa 
              della civiltà di Maria Teresa Petti
 
 Che valore ha oggi in Italia il concetto di biblioteca? Cosa 
              intendiamo con questo termine? E quanto siamo interessati al suo 
              sviluppo? Sono le prime domande che mi sono posta come cittadina, 
              al Convegno su “Biblioteche e nuove tecnologie” che si è tenuto il 
              21 marzo presso il Centro Studi americani di Roma, organizzato con 
              l’Information Resource Center dell’ambasciata degli Usa in Italia. 
              Come migliorare la professionalità e il ruolo del bibliotecario? 
              Quali novità e aggiornamenti all’interno delle biblioteche? Con 
              quali risorse e prospettive realizzare una nuova offerta agli 
              utenti, cosicché la biblioteca diventi finalmente il fulcro della 
              conoscenza e dell’informazione? Sono solo alcune delle domande che 
              mi sono posta, invece, come bibliotecaria. Maurice Friedman, 
              presidente dell’ALA (American Library Association) e Michael 
              Malinconico, esperto di tecnologia applicata alle biblioteche, 
              hanno mostrato fin dalle prime battute le enormi differenze 
              esistenti tra il panorama bibliotecario statunitense e quello 
              italiano. Il panorama bibliotecario statunitense è in effetti una 
              realtà estremamente diversa da quella italiana, è il mondo 
              bibliotecario all’avanguardia, creato e sviluppatosi su alcuni 
              princìpi e percorsi propri, divenuti poi un punto di riferimento 
              nel panorama bibliotecario mondiale.
 
 Per Freedman il bibliotecario è un professionista di altissimo 
              livello, capace di offrire agli utenti un aiuto fondamentale nel 
              percorso conoscitivo. Il mondo di Internet è un indifferenziato 
              collage di informazioni. E non è affatto una biblioteca. La 
              biblioteca, di fronte all’offerta informativa di Internet, offre 
              un valore aggiunto corrispondente proprio al ruolo del 
              bibliotecario: conoscitore di libri e biblioteche, esperto 
              informatico, ma anche preparato in materie biblioteconomiche, e 
              quindi in grado di offrire un aiuto nell’uso di bibliografie, 
              strumenti bibliografici, banche dati. Dunque Freedman indugia su 
              questi concetti, sull’importanza di tali servizi, centrali e 
              importanti nella comunità. E Malinconico, nel suo efficace 
              intervento, avvalora questa tesi, mostrando ancora quanta 
              tecnologia e professionalità vi sia dietro il lavoro del 
              bibliotecario, e fornendo dati dettagliati sulle risorse 
              tecnologiche applicate alle biblioteche.
 
 Un altro argomento d’interesse affrontato da Freedman è la 
              campagna statunitense per le biblioteche realizzata dall’ALA nel 
              corso della IFLA General Conference di Boston (17-24 agosto 2001), 
              con l’appoggio della Casa Bianca e delle biblioteche e 
              organizzazioni bibliotecarie di tutti gli Stati Uniti, e divulgata 
              in tutto il mondo attraverso i media. “Le biblioteche sono centri 
              di comunità dinamici e moderni per l’educazione, l’informazione e 
              lo svago”. Questo è il messaggio centrale della campagna. E’ stato 
              così adottato un logo con lo slogan @your library, tradotto in 
              cinque lingue (per l’Italia è stata scelta la dicitura “@alla tua 
              biblioteca”). E si è deciso di divulgare alla gente comune, agli 
              educatori, ai bibliotecari, ai media il valore delle biblioteche 
              come luoghi dinamici, di opportunità e di diffusione della 
              cultura. Sarà un modo per accrescere la consapevolezza sui servizi 
              offerti dalle biblioteche di tutto il mondo, sulla necessità di 
              incremento dei finanziamenti alle biblioteche, e per incoraggiare 
              la biblioteconomia come professione. “Dobbiamo ricordare al 
              pubblico che le biblioteche sono luoghi dinamici, che cambiano 
              continuamente, luoghi dove i bibliotecari aiutano le persone a 
              trovare le risorse informative migliori, che si tratti di un libro 
              o un sito web. Le biblioteche sono luoghi per l’educazione e il 
              self-help e offrono opportunità a persone di ogni età e ambiente. 
              Questa è la storia che questa campagna vuole raccontare”. In 
              Italia i cittadini non sono sempre consapevoli del grande 
              patrimonio a loro disposizione all’interno delle biblioteche. E le 
              biblioteche non sono sempre in grado di rispondere alle esigenze 
              dei cittadini. Ecco perché incontri di questo tipo sono importanti 
              per le biblioteche italiane, perché consentono un confronto 
              diretto con le altre realtà, e soprattutto una immediata presa di 
              coscienza dei limiti, dei problemi e delle prospettive inerenti 
              alle nostre biblioteche. E sarebbe il caso che fossero 
              maggiormente presenti i direttori di biblioteche pubbliche e 
              private, gli insegnanti di materie biblioteconomiche, gli studenti 
              di queste discipline, e non soltanto i bibliotecari più attenti 
              alle nuove prospettive di settore.
 
 12 aprile 2002
 
 matpetti@hotmail.com
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