| Cucina. Sua maestà il tartufo bianco di Maria Luisa Gualtieri
 
 "Sua maestà il tartufo bianco" conosce quest'anno una delle annate 
              più ricche, grazie alla grande piovosità di quest'ultima estate. 
              Sì, perché l'estate umida e piovosa è congeniale al tartufo. Oggi, 
              alle tradizionali fiere di Alba, di Acqualagna, di Castello di San 
              Giovanni d'Asso, di San Miniato (dove ogni anno organizzano una 
              mostra-mercato del tartufo bianco) i tartufi sono tanti, belli e 
              grandi. E naturalmente la grande annata ha fatto scendere i prezzi 
              fino a settecento o mille euro al chilo. Per la gioia dei 
              consumatori e di tutti quelli che avranno finalmente l'opportunità 
              di acquistare, senza svenarsi, un piccolo tartufo bianco e sentire 
              l'insuperabile aroma di questo tubero giustamente denominato da 
              Brillat-Savarin il "diamante della cucina".
 
 Il miglior acquisto si fa sul posto: andate perciò per fiere, tra 
              conferenze e bancarelle alla scoperta del tartufo, tenendo 
              presente, per riconoscerlo, che deve avere un buon profumo, essere 
              bello consistente con la superficie esterna liscia e di color 
              nocciola e la gleba (polpa) color nocciola più o meno scura o più 
              o meno rosata, con venature fini, abbondanti, ben distinte e più 
              chiare. Quelli molto chiari dentro e fuori nascono sotto pioppo; 
              quelli con polpa rosata sotto tiglio; i più scuri sotto quercia. 
              Assicuratevi che siano sommariamente puliti per evitare di pagare 
              a prezzo di tartufo il terriccio che li ricopre, tenendo presente 
              che il prezzo aumento con la pezzatura e che i tartufi di forma 
              regolare valgono di più. Appena a casa puliteli con una spazzola 
              e, se dovete conservarli, che sia per un breve periodo, in frigo e 
              ben avvolti nello scottex. In cucina l'impiego corretto del 
              tartufo bianco è a crudo, tagliato col tagliatartufi a sottili 
              lamelle su un risotto fumante, su una fonduta caldissima, sul 
              tuorlo d'uovo al burro appena spadellato: il calore aiuta a 
              sprigionare i suoi divini aromi.
 
 22 novembre 2002
 
 mlgualtieri@hotmail.com
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