Un best-seller sulla pena di morte
di Vittorio Macioce

Ideazione di gennaio-febbraio 2007

  Innocente. Una storia vera
   John Grisham
      Mondadori, Milano, 2006
    pp. 332, € 18,60
 


È arrivato il momento di confessarlo. John Grisham è un grande. Questo ex avvocato che ha scoperto come fare soldi con la narrativa non ha mai smesso di puntare a qualcosa di più. L’ultimo romanzo è Innocente e la copertina annuncia che è una storia vera. Grisham conosce la lezione di Truman Capote e scrive una storia che segue la stessa tecnica di A sangue freddo. Grisham non è Capote, ma nel confronto non sfigura. Innocente è la storia di Ronald Keith Williamson, ex campione di baseball malato di nervi, il quale, accusato di un crimine che non ha commesso, trascorre tredici anni nel braccio della morte prima di essere scagionato dal test del dna. Morirà cinque anni più tardi solo e malato.

Così lo scrittore ha raccontato il motivo di questa sua scelta: «Lessi il suo necrologio sul New York Times e da allora non sono più riuscito a togliermelo dalla testa». E ancora: «Neppure nei miei momenti di creatività più sfrenata riuscirei ad inventare un dramma altrettanto commovente e mozzafiato: è una storia che andava raccontata». Un lungo viaggio tra le carte processuali, testimoni ascoltati uno a uno, la provincia americana che emerge con tutti i particolari.

Ma Innocente è soprattutto un romanzo, anzi una storia vera, contro la pena di morte. È un inno al garantismo, un grido d’allarme contro polizia e procuratori che costruiscono prove, non cercano la verità, ma vogliono solo dimostrare il loro teorema. La storia è questa. L’8 dicembre 1982, nella cittadina di Ada, in Oklahoma, la giovane Debbie Carter viene ritrovata da un’amica sul pavimento della propria casa. È nuda, coperta di sangue, e qualcuno ha scritto parole incomprensibili sul suo corpo. Ada è una tranquilla località del Midwest, dove tutti si conoscono e si ritrovano in chiesa. Nessuno avrebbe mai creduto possibile un omicidio tanto sanguinoso, e la stessa polizia è impreparata all’evento. Per quasi cinque anni il caso rimane irrisolto, fino a quando gli inquirenti non decidono di incriminare Ron Williamson, già noto alle forze dell’ordine per i suoi comportamenti bizzarri, al limite della follia.

In Innocente John Grisham ricostruisce con la precisione del legale e l’empatia del grande romanziere la vicenda personale e giudiziaria di Williamson. Promettente giocatore di baseball, Ron lascia Ada nel 1971 per trasferirsi a Oakland, in California, come prima scelta della squadra professionistica locale. Sei anni dopo, i suoi sogni si infrangono per colpa di un infortunio al braccio. Rifugiatosi nell’alcol e nelle droghe, tornerà da sconfitto in Oklahoma, incapace di mantenere un lavoro o un qualsiasi rapporto stabile e mostrando progressivi segni di squilibrio.

Quando la polizia si convince che è lui l’assassino di Debbie Carter, Williamson non ha modo di difendersi. Non ha denaro per pagarsi un avvocato decente, i suoi concittadini lo guardano con sospetto e la malattia mentale lo rende inabile ad affrontare un processo. Nonostante gridi la propria innocenza, Williamson verrà travolto da una spirale giudiziaria che lo porterà nel braccio della morte e a un passo dall’esecuzione.

(c) Ideazione.com (2006)
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