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Relazione programmatica maggio 2001
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Domenico Mennitti presenta la Fondazione
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La lettera di presentazione
Relazione programmatica
maggio 2001
La Fondazione intende operare per conseguire gli obiettivi
indicati nell’atto costitutivo, per cui si è strutturata in modo
da poter svolgere la propria iniziativa culturale in vari settori.
E’ intenzione degli amministratori operare seguendo
scrupolosamente la scelta di individuare come problema principale
della fase storica che stiamo attraversando la definizione e la
diffusione di una nuova cultura politica, ossia della capacità di
formulare interpretazioni in grado di tradursi in azione politica
concreta. In questo quadro il comitato scientifico della
Fondazione, presieduto dal prof. Vittorio Mathieu, si va
articolando con presenze qualificate nei vari settori di attività,
considerando anche la esigenza che siano rappresentate competenze
e sensibilità nuove nel campo degli studi scientifici oltre quelle
presenti nel campo degli studi umanistici.
All’interno della organizzazione generale è prevista la
costituzione di alcune sezioni specifiche, fra le quali sono già
state individuate quelle per la riforma federale dello stato, per
le dinamiche internazionali, per il Mezzogiorno d’Italia. Il
compito di tali organismi è di produrre “materiali di costruzione”
per le istituzioni deputate ad intervenire nei settori citati, in
quanto la Fondazione intende evitare di accodarsi ai molti
istituti che operano in un’ottica autoreferenziale: la nostra
aspirazione è di lavorare utilmente per contribuire all’interesse
generale del paese nei suoi riflessi interni ed internazionali.
Impostiamo perciò il presente programma limitando la previsione ai
primi due anni di attività, riservandoci ovviamente di puntare a
nuovi traguardi quando avremo verificato le realizzazioni.
Intanto, entro la prossima estate, organizzeremo la presentazione
ufficiale della istituzione costituita - com’è noto - nel mese di
novembre dell’anno scorso, e con l’occasione sarà comunicata ad
una qualificata platea internazionale la definitiva costituzione
degli organi dirigenti e del comitato scientifico. Nella stessa
sede sarà ufficializzato il programma del primo biennio.
Queste sono le direttrici fondamentali lungo le quali intendiamo
operare:
Settore editoriale: la Fondazione opera in stretta collaborazione
con la casa editrice omonima, che edita una affermata rivista
bimestrale di cultura e politica ed è anche efficacemente presente
sul mercato librario. Convegni e seminari di studio sono
periodicamente organizzati - e la tradizione sarà rafforzata - per
approfondire temi affrontati sulla rivista (ormai al settimo anno
di vita) e sui libri (il catalogo comprende per ora cinquanta
titoli). Inoltre è stata autonomamente avviata la serie dei
“quaderni di Ideazione”, pubblicazioni di larga diffusione che
affrontano temi al centro del dibattito culturale e politico. Sono
già stati individuati i primi cinque “quaderni”, dei quali tre
sono stati pubblicati (“Guerra civile” di Virgilio Ilari, “Il
mercato tradito” di Antonio D’Alì, “L’Italia del fare” di Aurelio
Misiti, Antonio Tamburino e Marcello Vittorini) e gli altri due
(“Dinamiche internazionali” di Giuseppe Sacco e “Donne nel
post-femminismo” di Eugenia Roccella) saranno pubblicati nelle
prossime settimane. E’ prevista una produzione complessiva annua
di dieci quaderni, i cui temi saranno dibattuti in incontri da
organizzare in varie città italiane (in concomitanza della
pubblicazione dei primi tre quaderni dibattiti si sono svolti a
Milano, Trapani e Roma). E’ inoltre prevista la pubblicazione
degli atti di alcuni convegni e seminari dedicati ad argomenti
rilevanti e la promozione di ricerche che la Fondazione svolgerà
su varie materie di studio.
Ricerche: la Fondazione intende promuovere, autonomamente o in
collaborazione con enti locali pubblici e privati, ricerche su
aspetti specifici che caratterizzano aree del paese o su temi
d’interesse generale. Riservandoci ulteriori iniziative sulla base
di indicazioni che emergeranno ed anche sulla capacità di reperire
le risorse necessarie, sono state individuate e commissionate tre
ricerche:
Il problema previdenza. E’ stata insediata una commissione di
esperti, coordinata dal prof. Giuseppe Pedone, che sta definendo
un rapporto sugli aspetti principali del problema previdenza,
comparando la situazione italiana con quella degli altri paesi
industrializzati. Una prima relazione sarà illustrata nel mese di
giugno nel corso di un seminario al quale parteciperanno studiosi,
esperti e rappresentanti politici del governo e dei gruppi
parlamentari
La cultura politica della terza Italia (Marche, Umbria, Toscana,
Emilia-Romagna). La ricerca, affidata al coordinamento del prof.
Sergio Belardinelli dell’università di Bologna, affronta questo
tema, uno degli aspetti che caratterizzano la condizione politica,
culturale, sociale e civile delle quattro regioni del centro
d’Italia. La ricerca durerà un anno e l’avvio è previsto nel
prossimo mese di settembre.
La riforma federale dello stato. Sul tema indicato la Fondazione
sta costituendo un comitato di studio che sarà coordinato dal
prof. Beniamino Caravita dell’università “La Sapienza” di Roma.
Prendendo avvio da una sezione pubblicata sul numero maggio-giugno
delle rivista Ideazione, la Fondazione ha organizzato un convegno
a Milano per il mese di maggio ed intende dedicare al tema un
interesse permanente, considerata l’evoluzione rapida degli
eventi. Il comitato ha già stabilito intese di collaborazione con
varie università italiane e straniere e si propone di operare in
rapporti costruttivi con i responsabili politici italiani,
nazionali e regionali.
Rapporti Internazionali: la Fondazione si avvale dei vasti
rapporti che la casa editrice ha stabilito nei sette anni di vita
con riviste e gruppi di studio di altri paesi ed intende
svilupparli nel quadro dell’esigenza di sprovincializzazione che
investe la cultura italiana. Per meglio operare in questa
direzione è prevista la costituzione di una scuola di formazione
per la politica internazionale, il cui avvio è previsto per il
prossimo mese di novembre. Coordinati del prof. Ludovico Incisa di
Camerana, i corsi, che si avvarranno di docenti di altissimo
livello, saranno aperti a giovani già in possesso di laurea, ma
anche a politici sensibili alla conoscenza delle dinamiche
internazionali. Per questa specifica iniziativa è previsto anche
che, in collaborazione con il gruppo del Ppe, alcune sessioni si
svolgano a Bruxelles.
Osservatorio sul Mezzogiorno: è una specifica sezione della
Fondazione che studia i fenomeni politici, economici, sociali e di
costume che riguardano il Sud del paese. Opera come comitato
permanente di studio, organizza convegni e seminari, produce
pubblicazioni. Fu costituita dal Centro Ideazione a Napoli nel
febbraio del 1998; ora, integrato nella Fondazione, tende a
promuovere una nuova cultura meridionalista.
Biblioteca: la Fondazione dispone di una vasta biblioteca che
comprende già circa dodicimila volumi, qualche migliaio acquisito
nei mesi recenti e perciò essi hanno ormai superato la indicazione
descritta nella documentazione allegata alla istanza di
riconoscimento. Gli amministratori intendono potenziarla perché i
frequentatori possano trarre il maggior vantaggio. Per i primi due
anni sono state individuate le seguenti linee di approfondimento:
riforma federale dello stato con la costituzione di una sezione
speciale della biblioteca. In questa prospettiva sono state
avviate trattative con la scuola di Milano a suo tempo diretta dal
professor Gianfranco Miglio, della quale si vorrebbe valorizzare
l’importante lavoro svolto negli anni scorsi ed anche la mole di
documentazione acquisita. La seconda linea di sviluppo riguarda
appunto la politica internazionale che la Fondazione ritiene
fondamentale per far crescere una classe dirigente all’altezza dei
compiti che l’Italia sarà chiamata a svolgere nell’immediato
futuro.
Roma, 3 maggio 2001
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Nasce la Fondazione
Ideazione, una nuova sfida culturale
di Domenico Mennitti
Ideazione si è costituita in Fondazione. Ci siamo presentati in
sei venerdì scorso dal notaio per tagliare questo ulteriore
traguardo della nostra esperienza. Ora disponiamo di una
articolazione organizzativa che ci consente di partecipare con più
forza al dibattito culturale del paese, che sta diventando ogni
giorno più serrato. Il problema più importante da risolvere nella
fase che stiamo attraversando, infatti, non è quello della
"cultura" in generale, ma quello della "cultura politica", ossia
della capacità di formulare interpretazioni in grado di tradursi
in azione politica concreta.
Un intero universo culturale è ormai alle nostre spalle. Il nostro
mondo non è più il vecchio mondo del "collettivo", delle
aggregazioni sociali senza volto quali la massa, il proletariato,
il popolo, la classe: il mondo pensato, auspicato e realizzato
dalle varie anime della sinistra. Oggi la sinistra non è più il
progresso e non rappresenta più la modernizzazione: entrambi sono
la risultante dell'impegno con cui gli individui, singolarmente e
in associazione tra loro, operano all'interno della società,
gelosi e orgogliosi della propria libertà. La discussione è aperta
sul piano politico e su quello culturale e delle idee. Su questo
versante si segnala un fatto nuovo, una certezza conquistata
grazie a un'azione tenace: è venuta meno l'egemonia culturale
della sinistra. Negli ultimi anni si è imposto un sommerso
culturale alternativo a quello della sinistra nelle sue varie
accezioni. In questa azione di rinascita, Ideazione può
riconoscersi un ruolo di primo piano avendo, nei sette anni di
vita della rivista, aggregato sulle sue pagine buona parte
dell'intellighenzia non di sinistra, avendo riproposto autori
dimenticati e lanciato idee innovative, avendo inoltre avviato un
dialogo proficuo con filoni di pensiero a lungo rimasti marginali
nel dibattito politico-culturale del nostro paese.
Ora Ideazione si è organizzata anche in fondazione, "in una
istituzione culturale indipendente - come recita lo Statuto -
attiva nel campo degli studi politici, economici e sociali". Lo
stato della discussione sugli strumenti di conoscenza ed analisi
del mondo contemporaneo non è entusiasmante in Italia. Le
Università, che rappresentano la parte prevalente dell'industria
della conoscenza, sono largamente controllate dallo stato anche
quando sono promosse da privati, ed è perciò lo stato che esercita
il monopolio di fatto sulla produzione di conoscenza. La
conoscenza è certamente un bene pubblico, ma non è detto che
affidare la produzione di beni pubblici solo allo stato
rappresenti la soluzione più efficace per la loro produzione.
Questa frontiera della produzione di conoscenza e di diffusione
degli strumenti per la percezione della dinamica sociale è dunque
una sorta di luogo non presidiato mentre la società italiana, se
vuole riprendere la strada dell'espansione economica e della
propria coesione interna, deve ritrovare, realizzare, utilizzare
luoghi di questo genere.
Noi abbiamo costruito un "luogo di questo genere", che intende
operare per garantire e consolidare la centralità dell'azione e
della responsabilità individuale anche nel perseguimento dei
traguardi tipici dell'azione collettiva, fra i quali individuiamo
- importantissimo - quello della produzione di conoscenza.
21 novembre 2000
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La lettera di presentazione
Cari
lettori,
sono ormai sette anni che Ideazione - la rivista, la casa
editrice, il settimanale on line, ora anche la fondazione - si
identifica con l'impegno a promuovere una grande attività
culturale nell'ambito dell'area politica moderata del nostro
paese. A novembre dello scorso anno, inaugurando con un fascicolo
speciale monografico intitolato alla libertà il primo numero del
settimo anno effettivo di vita della rivista, abbiamo costituito
la Fondazione, che riteniamo lo strumento adeguato per svolgere
una iniziativa più intensa e qualificata.
Attività di questo genere hanno bisogno di consistenti sostegni
economici per poter operare con grande autonomia. Il lavoro che
esse esprimono, infatti, deve essere di supporto ai gruppi di
riferimento, ma ha senso se offre i propri contributi ricavandoli
dalle sollecitazioni che coglie direttamente nella società,
esterne alle logiche autoreferenziali dei movimenti politici,
rispetto ai quali queste strutture devono essere trainanti e mai
condizionate. Consapevole che l'autorevolezza derivi non da
equidistanze ipocritamente conclamate, ma dall'autonomia e dalla
qualità delle idee, la Fondazione Ideazione intende mantenere il
comportamento sinora seguito, nel senso che sottoporrà alla
riflessione dell'area di opinione alla quale si rivolge proposte
concrete per comprendere ed affrontare i fenomeni del nostro
tempo.
Intendiamo operare in un quadro di rapporti internazionali: il
comitato scientifico della Fondazione, che è presieduto dal
professor Vittorio Mathieu, già si avvale di autorevoli
personalità del mondo accademico, imprenditoriale, politico e
giornalistico provenienti da tutto il mondo. Stiamo completando la
formazione di questo delicato organismo che sarà presentato
ufficialmente nella tarda primavera con una cerimonia che renderà
noto anche il programma dei primi due anni di attività.
Già operiamo su alcuni settori e per ciascuno abbiamo costituito
un osservatorio: sul Mezzogiorno, sulla politica internazionale,
sul sistema previdenziale, sulla famiglia, sul rapporto fra etica
e politica, sulla qualità della produzione normativa degli enti
territoriali. Per singoli aspetti di questi vasti fenomeni è
prevista, sin dai prossimi mesi, la pubblicazione di una serie di
"quaderni" con lo scopo di divulgare l'attività scientifica della
struttura.
La Fondazione prevede tre categorie di soci (fondatori,
benemeriti, sostenitori) ed a quest'ultima è possibile accedere
con una contribuzione di almeno venti milioni da effettuare una
sola volta, senza l'impegno di ripeterla ogni anno. Chi desidera
ricevere a questo proposito informazioni più dettagliate può
innanzitutto richiederci, anche a mezzo fax (06-68135134), il
testo dello Statuto, oppure scrivere all'e-mail
rivista@ideazione.com. E' pure prevista la possibilità di una
contribuzione più contenuta di tre milioni di lire, modellata sul
criterio di un servizio che la Fondazione s'impegna a rendere
all'aderente. Il quale riceverà gli inviti a partecipare alla
cerimonia d'inaugurazione dell'anno sociale e ai seminari e
convegni che saranno organizzati, i "quaderni" e tutti i materiali
di ricerca che saranno elaborati e potrà usufruire della
biblioteca che conta già 11mila volumi. Inoltre, ove l'aderente
avesse necessità di richiedere materiali da elaborare
specificatamente per esigenze proprie d'informazione anche
professionale, gli saranno praticati sconti sulle tariffe
previste.
Questi gli scopi della nostra attività, precisando che è stata già
inoltrata all'autorità competente la prescritta documentazione per
ottenere il decreto di riconoscimento della Fondazione, che al
momento conta un fondo intangibile di mezzo miliardo di lire.
Resto a vostra disposizione per qualsiasi ulteriore informazione e
mi permetto di segnalavi che i moduli di adesione dovranno essere
inviati alla nostra sede di Roma, mentre i relativi versamenti
dovranno essere effettuati sul c.c. 27/00934 intestato a
Fondazione Ideazione - conto gestione - sul Banco di Napoli,
Agenzia 22 di Roma, le cui coordinate sono: ABI 1010, CAB 3222.
Con i migliori saluti.
Domenico Mennitti
Roma, 14 febbraio 2001
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