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Alitalia si rifà il look, Police nuovo presidente
[04 apr 08]
Una nomina tanto tempestiva quanto inaspettata. Non si può
definire altrimenti la scelta ricaduta su Aristide Police come nuovo
presidente Alitalia al posto del dimissionario Maurizio Prato. Quarant’anni,
già membro del Consiglio d’amministrazione della compagnia aerea di
bandiera, docente di Diritto amministrativo all'Università di Tor Vergata,
Police esercita la professione forense dall’ottobre 1990 ed è attualmente
iscritto all’albo degli avvocati del Foro di Roma. La sua attività
professionale è stata condotta quasi esclusivamente nel campo del diritto
amministrativo ed è stata svolta sia nel settore della consulenza, sia nel
settore contenzioso davanti al Consiglio di Stato, ai Tar, alla Corte dei
Conti e nelle controversie arbitrali, anche in materia di opere pubbliche.
Police è consapevole che molto del suo futuro professionale dipenderà dagli
sviluppi della vicenda Alitalia. Potrebbe essere l’occasione da non perdere,
quella che gli garantirebbe visibilità e meriti per tutta la vita. Ma nello
stesso tempo sa anche che in caso contrario sarebbe il capro espiatorio da
sacrificare sull’altare del fallimento.
Mentre la Borsa sospende il titolo e le obbligazioni Alitalia sino all’8 aprile, i sindacati sembrano fare un passo indietro, viste anche le polemiche successive alla rottura dei giorni scorsi. Fabrizio Solari, segretario Filt-Cgil, ha espresso la volontà di “fare di tutto affinché non si realizzi l’amministrazione controllata” della compagnia. Che quasi certamente significherebbe anche fallimento. In una riunione blindata, ieri si sono anche incontrati i rappresentanti del governo: Enrico Letta, Tommaso Padoa Schioppa, Pierluigi Bersani e Alessandro Bianchi nel corso di un incontro durato poco più di due ore a Palazzo Chigi avrebbero stabilito le linee guida dell’intervento di salvataggio aziendale. Al termine dell’incontro nessuno ha rilasciato dichiarazioni, anche se i volti scuri non lasciano presagire nulla di semplice e rapido. Il ruolo di mediatore tra il gruppo governativo ed i sindacati sarebbe stato assegnato ad Enrico Letta, che tiene costantemente informato anche Romano Prodi. Forse per depistare eventuali scoop o false notizie, il presidente del Consiglio dimissionario ha però affermato che “il governo non si sta attivando”: questo appare però strano, il futuro di Alitalia non è mai stato messo così tanto in discussione come in questi giorni.
Il suo destino appare più che incerto: oltre all’incertezza politica del Paese bisogna anche fare i conti con la mancanza di risorse economiche. Basti pensare che l’azienda fra pochi giorni non avrebbe più le risorse necessarie all’acquisto di carburante ed al pagamento del leasing per la flotta aerea. Qualche voce si era sollevata a sostegno dell’interessamento di Lufthansa. La smentita della compagnia tedesca però non si è fatta attendere. E mentre sindacati e governo continuano ad addossarsi reciprocamente la colpa per i mancati accordi, è iniziato il conto alla rovescia per quello che potrebbe essere l’incontro decisivo previsto alle 11 di oggi. (ste. cal.)
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