Global Talking - Una rubrica di Barbara Mennitti

[26 giu 08]

La vita comincia a 46 anni

Si dice che la vita inizi a quarant’anni e, a giudicare dalle ultime ricerche, sembra che non sia un semplice detto consolatorio. Perché sarà pure vero che a quarant’anni la crema antirughe diventa di rigore e il fisico inizia a mostrare qualche cedimento, ma è proprio nella quinta decade della nostra vita che abbiamo le maggiori possibilità di ottenere tutto quello che vogliamo. Questo, almeno, è quanto sostiene il Lifesworth report, redatto dalla società assicurativa britannica More Than, che addirittura stabilisce con precisione l’età dell’oro a 46 anni, il momento in cui la vita raggiunge il suo apice assoluto. Ovviamente, essendo stilata da una società assicurativa, la ricerca prende come metro di benessere il possesso di beni materiali. E, infatti, è nella seconda metà del decennio che va dai quaranta ai cinquant’anni che gli adulti accumulano la maggior parte delle loro proprietà più importanti, quelle che non vorranno perdere e alle quali rimarranno attaccati per il resto della vita.

Molti sono i fattori che determinano questo dato. Entro i quarant’anni, infatti, di solito si compiono le scelte più importanti, quelle che determinano una svolta drastica nell’esistenza. Sposarsi o andare a convivere con qualcuno, mettere al mondo dei figli sono tutti eventi che non solo modificano il proprio approccio alla vita, ma hanno un’influenza concreta sulla quantità e la qualità beni materiali posseduti. Insomma, quando ci si sposa e si fanno figli si smette di vivere alla giornata e da cicale ci si trasforma un po’ in previdenti formiche. La More Than ha stimato che andare a convivere con il proprio compagno si traduce in un aumento del valore dei beni custoditi nella propria casa (con tutti gli annessi e connessi) del 65 per cento, mentre l’arrivo di un figlio aggiunge un ulteriore valore di circa duemila sterline, poco più di 2mila e 500 euro. Il rapporto stima il valore complessivo dei beni contenuti nella propria casa, compresi accessori e abiti firmati, alla fatidica età di 46 anni in 40mila 919 sterline. Circa 51mila e 800 euro. Al di sotto dei quarant’anni, i più abbienti, secondo il Lfesworth report, sono i ventottenni che posseggono beni per un valore medio di 33mila sterline, costituito generalmente di acquisti per se stessi.

Insomma, i dati di questa ricerca sembrano confermare il vecchio adagio che sostiene che l’apice della vita si raggiunge a quarant’anni. Almeno in Gran Bretagna, dove però il mercato del lavoro è molto più dinamico e meritocratico rispetto a quello italiano e dove non si ha paura di investire massicciamente nei giovani. Anzi, in un Paese dove si concludono gli studi universitari fra i 22 e i 23 anni e si viene subito considerati adulti, è del tutto normale trovare persone giovani nei ruoli dirigenziali di aziende private e pubbliche, con relativa retribuzione economica. In un Paese come il nostro, dove per le nuove generazioni l’età dell’autosufficienza economica continua a spostarsi in avanti, il timore è che per molti l’ètà magica debba essere spostata in avanti di almeno quindici anni. E che venga tristemente a coincidere con quella della pensione.

vai all'indice di Global Talking