Global Talking - Una rubrica di Barbara Mennitti

[01 mag 08]

Italians do it better

Finalmente una buona notizia per noi italiani. Bistrattati su tutti i fronti, con l’economia che ristagna, la classe politica che arranca, dileggiati dai giornali stranieri, spernacchiati dall’Unione europea, il lavoro precario e persino il clima che ultimamente ci fa i trabocchetti. Ma finalmente arriva la riscossa, alla faccia dell’Economist e dello Spiegel. Già, perché secondo il Sexual Wellbeing Global Survey, un’indagine condotta dalla Durex (la famosa azienda che produce preservativi) e riportata dal Corriere della Sera, gli italiani sono primi nel raggiungimento della soddisfazione sessuale. Primi. Lo dice questo studio condotto in 26 Paesi del mondo: primi in Europa, insieme agli spagnoli, e primi nel mondo, insieme a messicani e sudafricani. La media della soddisfazione globale si attesta ad un miserissimo 48 per cento degli interpellati, mentre in Italia il dato sale ad uno svettante 66 per cento. E tanti saluti ai tedeschi e alla loro sbandierata efficienza, che si fermano al 55 per cento, saluti ai russi che avranno pure il monopolio energetico ma non superano il 54 per cento di soddisfazione. Possiamo fare marameo a quegli spocchiosi di inglesi con il loro 53 per cento e intonare il de profundis alla grandeur francese e al suo 48 per cento: Carla Bruni, torna a casa. Fanalino di coda della classifica della soddisfazione, sempre secondo la Durex, sono i giapponesi con il 27 per cento e i cinesi con il 24. A dimostrazione che super lavoro e sesso continuano a non andare molto d’accordo.

Chissà se questi dati giungeranno anche alle algide orecchie di Richard Owen, corrispondente dall’Italia per Times, che da tempo ci descrive come un popolo di disperati, tristi e inaciditi. E che pochi mesi fa aveva fatto clamore con un articolo che, partendo dalla nomina di Fabio Capello come allenatore della nazionale di calcio inglese, si accaniva con particolare pervicacia sull’uomo italico. In perenne crisi di identità, attaccato come un’edera alla gonna della mamma dalla culla fin dove possibile, annichilito dalla propria compagna che non si prende più cura di lui... Insomma Owen descriveva l’uomo italiano come il perfetto sfigato in tutti i campi, compreso quello sessuale. “E anche il mito del latin lover è smascherato”, sentenziava sadicamente, portando a suffragio di questa scoperta un fantomatico congresso medico, secondo il quale gli italiani non fanno più sesso ed è per questo che la crescita italiana è pari allo zero. Cose che dette da un inglese fanno un po’ rizzare i capelli, onestamente.

Ma forse Owen non aveva ancora letto lo studio della Durex che, dopo i dati nudi e crudi (è proprio il caso di dirlo), esamina anche gli aspetti emotivi legati alla sfera sessuale, fornendoci osservazioni per la verità un po’ ovvie. Come il fatto che il 58 per cento dei sessualmente soddisfatti è anche più felice della sua vita emotiva e sente di avere un legame più stretto con il partner, rispetto a chi raggiunge il piacere con fatica o saltuariamente. In Italia questa percentuale sale al 64 per cento, ma è inferiore a quella dei francesi, 74 per cento, e degli spagnoli, addirittura 88 per cento. Ovviamente anche in questo campo la parità fra uomini e donne è un traguardo molto lontano sia a livello globale che nazionale. Fra gli uomini italiani quelli che raggiungono la soddisfazione sono l’86 per cento (praticamente tutti), rispetto al 63 per cento della media. Le donne nostrane, invece si attestano su un magro 48 per cento, che comunque è sempre molto di più della media mondiale che si ferma a un tristissimo 32 per cento. Si potrebbe fare di più, ma è pur sempre una consolazione. Insomma, è la rivincita degli italiani e dei latini in generale, il mito del latin lover e della dolce vita che resiste a tutto? O non sarà mica che quando rispondiamo ai sondaggi siamo un po’ bugiardi? Visti gli ultimi exit poll...

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