(c) Ideazione.com 2008
Direttore responsabile: Barbara Mennitti
aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa
Redazione: piazza
Sant'Andrea della Valle, 6 - 00186 Roma
Tel: 0668135132 - 066872777 - Fax: 0668135134
Email: redazione@ideazione.com
Nato e
allargamento: Germania in mezzo al guado
Le opinioni divergono, soprattutto in Germania, il Paese che più di tutti
oggi si oppone alla strategia di allargamento ad Est. Secondo alcuni, Bush
misura la propria attuale debolezza incassando una sconfitta: arriva a
Bucarest appoggiando l’ingresso nell’alleanza di Ucraina e Georgia e se ne
va ottenendo quello di Croazia e Albania. L’allargamento ad est, quello
vero, quello nel cuore dell’ex impero sovietico, può attendere. Per ora ci
si accontenta dell’Adriatico. E’ il punto di vista della
Süddeutsche Zeitung. Secondo altri, questa analisi pecca di
superficialità. E’ quanto sostiene la
Zeit: gli Usa vogliono l’ingresso di Ucraina e Georgia, ma non pensavano
affatto di ottenerlo a Bucarest. Hanno invece ottenuto di riparlarne a
dicembre, strappando pure una indicazione di massima favorevole. Insomma,
fra otto mesi sarà tutta un’altra storia. A complicare i giudizi,
un secondo articolo della Süddeutsche, che invece valuta un successo di
Bush le conclusioni del vertice (scudo anti missilistico compreso).
Valutazioni differenti, anche sullo stesso quotidiano, che riflettono
l’ambivalenza di posizione della Germania e la difficoltà di far quadrare i
diversi fattori che ne compongono l’interesse nazionale.
Vecchia
e Nuova Europa: una geopolitica complessa
La contrapposizione, ancora una volta, è stata fra Vecchia e Nuova Europa,
questa seconda associata all’America, intesa in senso lato come Usa e
Canada. Forse è una semplificazione, forse è ormai una contrapposizione
geopolitica acquisita. Di qua si frena, di là si vorrebbe accelerare. Vince
chi è più forte nel momento in cui si decide. Questa volta sembra sia stato
un pareggio che manda tutti ai tempi supplementari. Berlino ha giocato sul
filo del rasoio, ancora una volta stretta tra i suoi contrastanti interessi
orientali. La cordiale vicinanza con i vicini più prossimi e i suoi
interessi economici ed energetici con la Russia, Paese con il quale la
Germania sembra avere un destino strategico. Angela Merkel è stata la
capofila di coloro che si sono opposti all’ingresso di Ucraina e Georgia. Ma
la stampa tedesca si è divisa su questa posizione. Da un lato la
Süddeutsche Zeitung sottolinea la necessità di non sfidare la Russia e
di rispettarne le preoccupazioni, una posizione condivisa anche dall’ex
ministro degli Esteri Joschka Fischer nel suo commento settimanale del
lunedì, in esclusiva per l’edizione online della
Zeit. Dall’altro il berlinese
Tagesspiegel si chiede a che gioco giochi l’Europa occidentale (e la
Germania in primo luogo) che sembra preferire l’appeasement con
regimi autoritari alle spinte verso la democratizzazione in atto a Kiev e a
Tbilisi.
Cresce
il peso di Varsavia. La Macedonia ostaggio di Atene
Il confine tra Vecchia e Nuova Europa passa ormai per l’Oder-Neisse, il
fiume che divide Germania e Polonia. Per quanto in questi mesi la distanza
tra i due Paesi si sia ridotta, grazie alla maggiore duttilità del premier
polacco Donald Tusk, gli interessi di fondo restano diversi. Se non opposti.
Gazeta Wyborcza analizza la posizione di Varsavia favorevole
all’allargamento ad est della Nato. Che sia attraverso la diplomazia soft
del premier Donald Tusk, mittente di una lettera ai capi di governo dei
Paesi membri della Nato, o attraverso la retorica populista del capo dello
Stato Lech Kaczynski, il quale sostiene che un rifiuto a Ucraina e Georgia
significherebbe che l’Alleanza “ha perduto ogni sua ragione di esistere”,
Varsavia è ormai alla guida del fronte di chi vuole accelerare la spinta ad
est. Anche a costo di rompere il filo con la Russia.
Transition Online descrive il ruolo crescente della Polonia,
Le Monde invece racconta la divisione dell’Ucraina sulla questione Nato
e
Radio Free Europe/Radio Liberty riassume il risultato del summit
ampliando il punto di vista dei membri dell’ex blocco dell’est. A margine, e
sempre dal sito di Radio Free Europe, una tavola rotonda di qualche giorno
fa con il presidente georgiano Mikheil Saakashvili
su allargamento Nato e libertà di stampa. Semaforo giallo anche per la
Macedonia. Il veto di Atene ha funzionato: Skopje entrerà solo quando si
metterà d’accordo con la Grecia per la questione del nome. La
BBC ci racconta perché tale accordo sarà difficile. Il premier macedone
ha abbandonato il vertice per protesta.
Il
ritorno militare e politico della Francia
Gli Stati Uniti fanno passi avanti sulla questione dello scudo anti
missilistico e chiudono accordi con la Polonia e la Repubblica Ceca. Ce ne
parlano ancora
Gazeta Wyborcza per Varsavia e la
Frankfurter Allgemeine per Praga. Il presidente francese Nicolas Sarkozy,
dal canto suo, dopo aver annunciato l’invio di un corpo militare
nell’Afghanistan orientale a rinforzo delle truppe Nato, dichiara che la
Francia tornerà a far parte del comando militare alleato entro il 2009.
Le Figaro
ci dice, tuttavia, che il Paese ha già ripreso il suo rango all’interno
dell’Alleanza e il ritorno nel comando militare avrà un significato più
politico che concreto.
La Zeit inventa
un blog sulle elezioni italiane
Cambiamo argomento. Ci voleva un direttore dalle mezze origini italiane,
come Giovanni di Lorenzo, per trovare spazio e voglia in un periodico
tedesco di occuparsi della campagna elettorale italiana. Così l’uomo che si
laureò con una tesi sull’ascesa mediatica di Silvio Berlusconi e che ha
fatto in Germania una brillante carriera fino a sedere sulla poltrona più
alta del settimanale Die Zeit, ha affidato a Birgit Schönau il compito di
tenere un diario elettorale, proposto ai lettori in forma di blog:
Ach Italia! Le ha chiesto di non fare sconti a nessuno. E infatti la
Schönau non ne fa. Si tuffa nella competizione del Paese più rissoso
d’Europa ma non riesce a divertirsi. E racconta ai suoi lettori perché anche
gli italiani si annoiano. Poi però il giorno dopo cambia ritmo: perché
scopre la storia di Giuseppe Pizza e della sua buffa Dc. Capirete che in
Germania si vada in brodo di giuggiole per un tipo un po’ così e con quel
nome un po’ così.
Economist: endorsement per Veltroni
Non fa scalpore come fece sette anni fa la copertina con Berlusconi in prima
pagina e il titolo a caratteri cubitali: “Unfit”. Ma
l’endorsement dell’Economist per Walter Veltroni farà comunque discutere
per un paradosso. Dopo aver la
settimana scorsa spiegato che nessuno dei programmi elettorali in campo,
e nessuno dei due candidati premier dimostra di aver compreso cosa serve
all’Italia per accantonare il declino e riprendere a correre, e dopo aver in
sostanza ribadito il concetto nelle pagine interne del
numero attuale, il settimanale inglese suggerisce agli italiani di
votare comunque Veltroni. Ma nell’articolo di commento, cita il candidato
democratico solo all’ultima riga. Il resto, dalla prima alla penultima, è
tutto dedicato a Silvio Berlusconi, il Gattopardo. L’Economist scomoda
Giuseppe Tomasi di Lampedusa e il suo romanzo sulla Sicilia immobile,
emblema di un Paese dove tutto cambia perché tutto resti come prima. La
critica a Berlusconi è feroce: nei suoi cinque anni di governo ha colpito la
magistratura, ha curato i propri interessi, non ha fatto una riforma, non ha
risolto il conflitto di interessi. Fosse anche un grande riformista, resta
unfit a guidare una moderna democrazia. Per questo gli italiani
devono votare Veltroni. Chissà se al candidato democratico un endorsment del
genere farà piacere. Perché in Italia le posizioni critiche dei giornali
stranieri vengono accolte con un certo sospetto. E nell’analisi del
settimanale inglese non si spreca neppure una parola per evidenziare almeno
un punto positivo (e magari ce ne sarebbero) del programma veltroniano. Il
cui unico merito è di essere l’unico avversario del Gattopardo. Una nota di
divertente colore: neppure il serioso Economist è riuscito a resistere al
richiamo di
Giuseppe Pizza.
Cade, si
rialza e ricade il muro di Nicosia
La potenza simbolica di un muro che cade è tale che, per quanto molto resti
ancora da fare per risolvere una volta per tutte il problema della divisione
di Cipro, l’idea che questa possa essere la volta buona si rafforza. Se però
poche ore dopo il muro si rialza, allora cominciano i dubbi. Se ancora poche
ore dopo il muro ricade, è lecito il sospetto che possa trattarsi di una
farsa. Ci vorrà molta pazienza. Alla fine di questa fisarmonica, il
risultato è, per ora e fino a nuovo contrordine, che i cittadini della
capitale Nicosia possono transitare per la via Ledra come prima del 1963. La
prima apertura era avvenuta alle 9 del mattino di giovedì scorso. Sperando
che resti una data storica, ci raccontano le emozioni della giornata un
reportage di
Le Monde e la cronaca del quotidiano greco
Kathimerini.
Svezia,
non lasciate cani e gatti soli
Aumenta il numero dei cittadini europei che possiede un animale da
compagnia. Un amico fidato, un cane o un gatto. Ma se vivete in Svezia (o
pensate di trasferirvici con il vostro amico a quattro zampe) sappiate che
da oggi c’è una nuova regola che dovrete rispettare: non lasciarlo mai solo
per più di otto ore. Il problema si pone per coloro che lavorano fuori di
casa tutto il giorno. Ora dovranno usare la pausa pranzo per tornare a casa
e fare due coccole al cane o al gatto lasciato solo. In alternativa, resta
solo la possibilità di parcheggiare il proprio animale in una delle tante
pensioni. Perché, come assicura il ministro all’Agricoltura svedese Cheryl
Jones Fur in questa intervista alla
Süddeutsche Zeitung, “cani e gatti hanno bisogno di contatti sociali”.
Cultura: il centenario di Herbert von Karajan
Anniversario importante per la cultura europea. Il 5 aprile cade il
centenario della nascita di Herbert von Karajan, il direttore d’orchestra
per eccellenza, nato nel 1908 a Vienna, che dal 1955 al 1989 ha diretto la
Berliner Philarmoniker Orkester. Karajan ha incarnato la storia musicale
tedesca del Novecento. Mentre si consumano appuntamenti e commemorazioni in
tutto il mondo, il settimanale renano
Rheinischer Merkur intervista per l’occasione il suo biografo ufficiale
Richard Osborne.
Le riflessioni di un filosofo sul mondo che cambia. _____________ Un occhio indiscreto e dissacrante nei Palazzi del potere. _____________ _________________ IL POST I migliori post del giorno selezionati dai blog di Ideazione. _____________ IDEAZIONE DOSSIER Analisi, approfondimenti e reportage.
IDEAZIONE VINTAGE |
|
|
|
|
|
|